Durante il mio recente viaggio nella Sicilia sudorientale, mi sono innamorata.
E non c’entrano niente fidanzati romagnoli o personificazioni di antichi fiumi greci.
C’entra un’isola.
Un’isola molto speciale, ancorata alla terraferma da due solidi ponti e dalle radici arcaiche e preziose.

Non riesco bene a trovare le parole per descrivere questo posticino speciale della costa orientale sicula; vorrei lasciar parlare gli occhi, il cuore e la mia anima, nei quali l’Ottiggia (il suo nome nel dialetto siracusano) ha lasciato un’impronta profonda.
Dove si può trovare un altro centro storico come questo, circondato dalle cristalline acque del Mar Ionio e denso di storia, mito, architettura, arte, chiese, panorami, tradizione, sapori, magia?
Ortigia è unica nel suo genere, e io proverò ora a trasmettervi qualche sprazzo di ciò che ha regalato a me attraverso il presente articolo.
VISITARE L’ISOLA DI ORTIGIA, IL CUORE STORICO DI SIRACUSA: 11 ESPERIENZE IMPERDIBILI
Visitare l’isola di Ortigia significa fare infinite cose in più rispetto alle undici che vi sto per riportare, sappiatelo.
Non c’è proprio possibilità di riportarvi tutto (per ragioni di tempo, spazio, tedio che vi causerei), per cui ho dovuto necessariamente operare questa neanche lontanamente esaustiva selezione.
Prendete le esperienze qui descritte come una traccia per disegnare il vostro itinerario in quest’isola meravigliosa, non avendo paura di deviare, cambiare rotta, seguire altri consigli e scoprire altri tesori.
Perché di questi ultimi, a Ortigia, ce ne sono davvero tanti.
Non perdiamo altro tempo ora, cominciamo!
• FARE UN TUFFO NELLA STORIA AL TEMPIO DI APOLLO
Lo sapevate che Ortigia ospita il più antico tempio dorico periptero dell’Occidente greco?
Mi riferisco alle rovine del Tempio di Apollo, presso Piazza Pancali che, inutile dirlo, è uno dei monumenti più importanti dell’isola.
La sua costruzione è databile all’inizio del VI secolo a.C., e nel corso della storia questa affascinante struttura subì le più svariate trasformazioni: fu chiesa bizantina (come ci testimoniano la scalinata frontale e le tracce di una porta mediana), moschea islamica (di cui si conserva un’iscrizione araba sulla parete superstite), chiesa normanna, cinquecentesca caserma spagnola, insieme di edifici privati.

Queste variegate sovrapposizioni edilizie hanno inevitabilmente causato gravi danni all’intero complesso, che per molto tempo è rimasto celato dietro altre spoglie. Fu solo a partire dal 1860 che, a seguito di lavori all’interno dell’allora caserma, fu riportato alla luce.
Nonostante tali vicissitudini, il Tempio di Apollo rimane oggi un sito archeologico stupefacente, la cui ubicazione, poco più a est del ponte che collega Ortigia alla terraferma, ne fa un ideale punto di partenza per andare alla scoperta dell’antica Siracusa.
- Tempio di Apollo – Largo XXV Luglio, isola di Ortigia (SR). Aperto tutti i giorni (visibile solamente dal belvedere panoramico, salvo eventi particolari).
• SPECIAL TIP – Proprio accanto al Tempio di Apollo sorge il mercato di Siracusa. Ogni mattina, i dintorni di questo sito storico si riempiono di colori, profumi e sapori, e un giretto per questa istituzione locale è caldamente consigliato!
• INNAMORARSI DELLA FONTE ARETUSA
Voi credete al colpo di fulmine? E pensate che possa succedere tra un essere umano e un luogo?
Al secondo quesito rispondo io, e con un grande SÌ. Lo affermo in base alla mia esperienza personale, a ciò che mi è accaduto appena mi sono trovata al cospetto della Fonte Aretusa.

Collocata fra il mare e il cuore storico di Ortigia, circondata dal verde di piante speciali, dal bianco antico ed elegante dei palazzi barocchi e da una patina di mistero, questo specchio d’acqua dolce è abitato da una suggestiva leggenda: secondo la mitologia, infatti, Aretusa era una delle ninfe al seguito della dea Diana. Durante una battuta di caccia, la giovane si allontanò dal gruppo e si ritrovò sulle sponde del limpidissimo fiume Alfeo; la bellezza dell’acqua era irresistibile, e Aretusa si concesse una nuotata rinfrescante.

Pensando di essere completamente sola, la fanciulla si spaventò parecchio nello scorgere un bellissimo e biondissimo giovane, anch’egli in acqua e non lontano da lei. Per giunta, quest’ultimo la fissava eloquente, con occhi tracotanti d’amore. Aretusa non gradì affatto la cosa, e si affrettò a uscire dal fiume. Peccato solo che quella specie di Adone-guardone non era un giovanotto qualunque, bensì la personificazione stessa di Alfeo, il fiume in cui ella stava nuotando!
In preda all’ansia, Aretusa invocò l’aiuto di Diana, la quale pensò bene di offrirle un’infallibile protezione trasformandola… in una fonte.
Tuttavia, il colpo di fulmine che travolse Alfeo nei confronti della ninfa era stato tale da trasformarsi immediatamente in purissimo sentimento d’amore, trascendente ogni tipo di limite e trasformazione; gli dei, provando tanta pietà per lui, decisero di donargli nuovamente le sue originarie sembianze di fiume, affinché potesse rimanere per sempre accanto all’amata Aretusa.
Non so se provare fascino o inquietudine di fronte a codesta leggenda, tuttavia una cosa è certa: la fonte Aretusa è un incanto, e dunque uno dei posti imperdibili da visitare when in Ortigia.
Tra l’altro, essa ospita, tra le varie piante, una specie molto rara e speciale: il papiro!

- Fonte Aretusa – Largo Aretusa, isola di Ortigia (SR). Visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13, il sabato e la domenica dalle 18 alle 21, chiusa il martedì. Il biglietto costa 5€, è inclusa l’audioguida. Telefono: 0931 65861 / 344 0403414. Mail: info@civitasicilia.it
• SPECIAL TIP – Concedetevi una passeggiata nei dintorni della fonte Aretusa di sera e al tramonto: la sua magia, in questi momenti della giornata, è davvero speciale!
• SENTIRSI NELLA FORESTA PLUVIALE AI GIARDINI ARETUSA
Se mi seguite su Instagram, e avete visto le mie recenti stories e il post dedicato, allora saprete già a cosa mi riferisco.
A due passi dalla Fonte Aretusa, sorgono gli omonimi Giardini Aretusa, presso i quali si può apprezzare un’atmosfera da… foresta pluviale!
Tranquilli, non sono impazzita, e nemmeno ho sorseggiato ingenti quantità di Nero d’Avola: mi riferisco a quei monumentali, meravigliosi, plurisecolari ed esotici alberi in cui vi imbatterete presso la piazzetta in loco.

Questi esemplari ben poco hanno di italico, e infatti sono dei Ficus Macrophylla, comunemente detti Ficus Magnoloidi o fichi della baia di Moreton. Appartenenti alla famiglia delle Moracee, tali alberi sempreverdi sono infatti tipici della foreste pluviali, nativi degli stati australiani del Queensland e del Nuovo Galles del Sud.
Le loro dimensioni sono notevoli: possono raggiungere i 60 metri di altezza, e i loro tronchi necessitano di un girotondo di almeno tre/quattro persone per essere racchiusi. La caratteristica più rilevante sono le loro radici aeree, che si sviluppano dai rami e scendono verso il terreno, trasformandosi in tronchi di sostegno supplementari.
Insomma, tra questi pilastri di intricato legno, le dimensioni del tronco, l’altezza e il voluminoso tetto di foglie (molto simili a quelle delle magnolie), i Ficus Magnoloidi sembrano delle vere e proprie cattedrali di natura, e in questo quieto angolo di Ortigia danno proprio il meglio di sé.
• GIRARE INTORNO ALLA FONTANA DI DIANA
Vi è piaciuta la leggenda di Alfeo e Aretusa che vi ho raccontato nel paragrafo dedicato alla fonte Aretusa? O vi ha trasmesso ansia?
In entrambi i casi, sappiate che potrete “toccare con mano” i protagonisti di questo mito in un altro posticino imperdibile di Ortigia, ubicato in Piazza Archimede. Mi riferisco alla Fontana di Diana, un’opera assai monumentale (come quasi ogni cosa nell’antica Siracusa), risalente a inizio Novecento.

La figura di maggiore spicco è, ovviamente, Diana, munita dei suoi attributi da dea della caccia (l’arco e il cane). Prima mi sono dimenticata di dirvelo, ma ella è anche la protettrice ufficiale di Ortigia.
Ai suoi piedi troviamo la povera Aretusa, colta proprio nel momento della sua trasformazione in fonte. A lato, chi poteva esserci se non lui, Alfeo, parecchio scioccato da ciò che sta accadendo alla sua amata.
In secondo piano, sempre all’interno della vasca, troviamo anche quattro tritoni, due cavalli marini e due pistrici.
- Fontana di Diana – Piazza Archimede, isola di Ortigia (SR).
• SCOPRIRE IL VECCHIO LAVATOIO
Vicinissimo alla fonte Aretusa si cela un altro dei posticini imperdibili da visitare a Ortigia: il Vecchio Lavatoio.
Ho scritto si cela, poiché l’ubicazione di questo luogo è molto ben nascosta, segreta agli occhi dei passanti distratti. Per visitarlo, dalla fonte dovete semplicemente imboccare la via del lungomare Alfeo, e dopo pochi passi ve lo ritroverete sulla sinistra.
Non lo vedete?
Vi sfido infatti a trovarlo senza sapere della sua esistenza! 🙂
Nessun cartello ne indica la presenza, ed essendo sotterraneo è proprio impossibile scorgerlo da fuori. Sopra di esso sorge il ristorante pizzeria Spizzica, il quale funge proprio anche da ingresso del lavatoio. Si può accedere liberamente, per cui non abbiate vergogna di chiedere il permesso ai camerieri del ristorante; passare dal locale è l’unico modo per accedere al lavatoio, e non lasciatevi assolutamente scappare questa speciale occasione.
Dopo aver attraversato una pittoresca sala del ristorante, troverete una scaletta a chiocciola: scendete i gradini e vi ritroverete in una dimensione altra, storica, magica e quasi mistica.

Il Vecchio Lavatoio è una sorta di fresca grotta scavata direttamente nella roccia, intorno alla quale scorre acqua dolce e cristallina. Il sito è composto da strettoie, passaggi, cubicoli rocciosi, e fino agli anni Cinquanta fu utilizzato dalle lavandaie locali per detergere i panni. Di probabili origini medievali, questo luogo fu inizialmente utilizzato come conceria poi, dal Settecento come lavatoio pubblico.
Le acque che sgorgano qui derivano dalle varie fonti sotterranee di acqua dolce che permeano la zone (compresa anche la vicina fonte Aretusa). Chissà che, in visita qui, non vi imbattiate nell’innamorato spirito di Alfeo…
- Spizzica al Vecchio Lavatoio – Via Castello Maniace 8, Ortigia (SR). Aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 01.30 di notte. L’ingresso è gratuito e libero, entrando nel ristorante.
• VISITARE IL CASTELLO MANIACE
Sulle propaggini meridionali dell’isola di Ortigia sorge, poderoso, il Castello Maniace, che è principalmente due cose:
- uno dei più importanti monumenti del periodo svevo a Siracusa;
- uno tra i più famosi castelli federiciani.
Costruito intorno alla metà del XIII secolo per volere dell’imperatore Federico II di Svevia, il Castello Maniace ricoprì, durante la storia, ruoli di residenza e struttura difensiva. E come sovente accade per edifici e monumenti storici siciliani, sorge quasi certamente sopra fortificazioni e strutture preesistenti di matrice greca.
Si tratta di un quadrilatero lungo 51 metri e alto 12, ospitante ai quattro angoli torri cilindriche con base ottagonale che acuiscono, non senza eleganza, la monumentalità del maniero.

Per arrivare al suo cospetto, durante la vostra visita all’isola di Ortigia, dovrete decisamente puntare a sud, approdando in piazza Federico di Svevia. Un ponte, affacciato sulla sottostante spiaggetta rocciosa e sull’antico fossato, conduce al portale, oltre il quale si entra in un fondamentale tassello della storia di Siracusa.
Di grande interesse la sala principale interna, costituita da 24 volte più una: queste ultime dovrebbero rappresentare i regni di Federico II con, al centro, quello di Sicilia.
- Castello Maniace – Via Castello Maniace 51. Aperto tutti i giorni dalle 08.30 alle 19.30. Il biglietto intero costa 7 euro.
• AMMIRARE LA CHIESA DI CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Localmente nota come San Giovannello, la Chiesa di San Giovanni Battista sorge nella Giudecca, il quartiere ebraico di Ortigia.
Trovarla e ammirarla rientrano necessariamente fra le attività imperdibili da vivere mentre si visita Ortigia.
Edificata su di una preesistente basilica paleocristiana risalente al IV secolo, la particolarità che subito salta all’occhio e affascina della chiesa è il suo tetto, fatto di cielo.

Il vescovo Germano, colui che la fece edificare, la definì come la “prima post episcopalem“, ovvero la prima (chiesa) dopo la Chiesa Cattedrale. Nel corso della storia ricoprì diversi ruoli: basilica paleocristiana, sinagoga ebraica (i suoi sotterranei ospitavano degli ipogei con bagni di purificazione), chiesa cristiana, teatro, auditorium e sala per congressi e rappresentazioni, di nuovo chiesa cristiana.
Ancora oggi è aperta al culto, e dev’essere proprio emozionante partecipare qui a qualche ricorrenza.
- Chiesa di San Giovanni Battista – Piazza del Precursore, Ortigia (SR).
• SENTIRSI MINUSCOLI/E IN PIAZZA DUOMO
Se la chiesa di San Giovanni Battista colpisce per la sua riservatezza, la Cattedrale della Natività di Maria Santissima ammalia per la sua grandiosità.
Sorge presso la vasta Piazza Duomo, e che sia un bene patrimonio dell’UNESCO non sorprende affatto: l’armonico e sontuoso intreccio di variegati stili e architetture, la facciata barocca e rococò, l’alternanza di porzioni risalenti all’epoca siceliota e di parti risalenti all’epoca medievale del suo interno ne fanno un assoluto capolavoro.
La cattedrale sorge inoltre sui resti di quello che fu un importante tempio sacro in stile dorico, appartenente alla polis di Syrakousai, e dedicato alla dea Atena.
- Cattedrale della Natività di Maria Santissima – Piazza Duomo, 5. Aperta tutti i giorni dalle 7.45 alle 19.45.
• CENARE O PRANZARE DA MARIANO
Impossibile visitare Ortigia senza concedersi qualche succulenta esperienza gastronomica.
Ecco, dunque, qui per voi un goloso consiglio, che non solo vi permetterà di pranzare o cenare in un vicolo del cuore storico dell’isola, ma anche di assaporare la cucina tipica siciliana, senza fronzoli.
Con un focus particolare sui gusti e sapori dei monti Iblei, l’Osteria da Mariano accoglie i propri ospiti da ben tre generazioni e offre luculliane specialità.

Imperdibili le varie pietanze di pesce fresco, così anche come i cavatelli, i ravioli, la pasta alla norma (buonissima!), i ricchi dolci.

- Osteria da Mariano – Vicolo Zuccolà 9, Ortigia (SR). Aperto tutti i giorni dalle 12 alle 15, e dalle 19 alle 23. Telefono: 0931 67444.
• CONCEDERSI UNA PAUSA CAFFÈ DA CHIODO
Già che siamo in tema cibo, non potevo proprio non menzionare anche lui, Chiodo.
Non è un semplice bar, nemmeno una pasticceria, un pub, un ristorantino.

La definizione più adatta è proprio quella che recita il suo slogan: showroom con cucina. Si tratta infatti di un vero e proprio spazio creativo, arredato con gusto e stile, che promuove l’artigianato locale, le opere di artisti e realtà siciliane di spicco, l’arte e la cultura.
Fare colazione qui, in questo silenzioso angolo di Ortigia, è il migliore dei modi per cominciare la giornata e l’esplorazione cittadina. Essendo anche una reading area, potrete accomodarvi con un bel caffè in uno dei suoi speciali tavolini e leggere un buon libro.
Non ho provato i cocktail e la sua cucina, ma il menù sembra davvero molto invitante!
- Chiodo – Via Roma 15, Ortigia (SR). Aperto tutti i giorni, tranne la domenica, dalle 10 a mezzanotte.
• PASSEGGIARE TRA I SUOI VICOLI
Andate e visitate Ortigia, e poi ditemi se non è vero: in ogni suo singolo angolo c’è qualcosa di sorprendente!
Tracce di storia, antichissima e più recente, preziosissimi palazzi e architetture, mostre d’arte e di fotografia, musei, locali tremendamente invitanti, cactus, piante grasse, scorci panoramici mozzafiato, boutique di artigiani/e spettacolari… .

Io ho proprio scoperto così, con un itinerario dettato un po’ dal caso, tutte le esperienze di cui vi ho parlato finora, insieme a tantissime altre. Vi segnalo, per esempio:
- il Museo del Papiro Corrado Basile, importante realtà attiva nello studio, nella ricerca, nella conservazione e divulgazione della cultura del papiro;
- il Museo dei Pupi, a pochi passi dal Teatro dei Pupi, offre un colorato e intenso spaccato di storia locale tramite pupi, marionette, materiale scenografico e oggetti di scena;
- la Marina e il Foro Vittorio Emanuele II, un spazio ricco di alberi e panchine che si affaccia sul Porto grande;
- il lungomare di Levante, ideale per una bella passeggiata al tramonto.
Lo so, quest’ultimo consiglio suona molto superficiale ma credetemi: visitare Ortigia significa essere al cospetto di un’inesauribile fonte di tesori e sorprese, da scoprire con calma e, possibilmente, con un po’ di tempo a disposizione.
Fatemi sapere se ci andrete, o se ci siete già andati, cosa ne pensate: io vorrei tanto fare come Alfeo, per poter vivere per sempre lì!

Vi interessa scoprire le meraviglie della costa da Siracusa a Portopalo di Capo Passero? Se la risposta è sì, allora dovete assolutamente leggere l’articolo dedicato ad alcune imperdibili spiagge della Sicilia sudorientale!

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
7 commenti
Paola · 8 Agosto 2021 alle 2:04
Ma che meraviglia questo posto!
Non sapevo ci fossero così tante cose da fare e vedere a Ortigia, ma effettivamente la Sicilia nasconde delle meraviglie!
Valentina · 15 Agosto 2021 alle 11:16
Davvero! In ogni piccolo angolo si può trovare la magia!
Monica · 7 Agosto 2021 alle 9:32
Bellissimo il tuo articolo! E fantastiche le foto! Sono stata sull’Isola di Ortigia qualche anno fa e me ne sono innamorata! Diciamo che mi sono innamorata di tutta la Sicilia e ci vorrei ritornare il prima possibile, ho ancora tanto da vedere! A presto!
Anna · 7 Agosto 2021 alle 2:20
Appena hai tirato fuori la leggenda della ninfa Aretusa ho avuto subito l’impressione che quella poveraccia avrebbe fatto una brutta fine, e infatti una non può manco andare a farsi una nuotatina che viene trasformata in una fonte. Tutte così le ninfe, basta uno che le guarda e vengono punite loro. Ma guarda te!
Lisa Trevaligie Travelblog · 6 Agosto 2021 alle 19:10
Tra me e Ortigia è stato amore a prima vista! L’ho amata da subito. Composta, accogliente, a misura d’uomo e di bambino. Lasciarla non è stato di certo semplice. E li ho mangiato la granita più buona della Sicilia!
Libera · 6 Agosto 2021 alle 17:18
Devo ammettere che hai realizzato davvero un itinerario ben fatto . Molte sono le curiosità che mi spingono a considerare davvero Ortigia per un viaggetto .
Eliana · 6 Agosto 2021 alle 16:39
Sono stata a Siracusa nel 2016, l’ultima volta che sono scesa in Sicilia dai miei parenti e in quell’occasione ho visitato l’Isola di Ortigia anche se non così bene come hai fatto tu: devo proprio ritornarci!