Teatro di un’intensa storia d’amore epico-cavalleresca.
Sogno (divenuto in certi casi realtà) di numerosi scrittori, registi, scenografi.
Località imperdibile quando ci si dedica all’esplorazione dei dintorni di Parma.
Tutto questo, e molto altro, è il meraviglioso Castello di Torrechiara, uno degli esempi più significativi dell’architettura castellana italiana.
Arrivando da Parma sulla statale 665 in direzione Langhirano, lo si scorge subito: il maniero si erge infatti su di un colle panoramico alle porte della Val Parma, proprio accanto all’omonimo borgo di Torrechiara.
Ed è noto anche come la fortezza dal cuore affrescato.

IL CASTELLO DI TORRECHIARA
Visitare il Castello di Torrechiara significa entrare in una dimensione medievale e rinascimentale al tempo stesso, e ce ne accorgiamo già osservando il complesso dall’esterno: una possente fortificazione munita di quattro torrioni quadrangolari alle estremità, circondata da una tripla cerchia muraria e accerchiata da un doppio fossato.
Tali accortezze difensive, unite alla posizione sopraelevata del castello, ci illustrano già molto bene la funzione originaria dell’edificio: il controllo e la difesa del territorio circostante. L’assetto attuale è di stampo quattrocentesco, ma la prima testimonianza dell’esistenza del castello risale al 1259 sotto l’appellativo di Torchiara; sembra che, in quella lontana epoca bassomedievale, il maniero venisse spesso invaso da nemici e ribelli, che vi si rifugiavano per studiare strategie d’attacco alla città.
L’allora podestà di Parma, stanco delle continue guerriglie e incursioni, arrivò a ordinare l’abbattimento della struttura.

Su ciò che rimase dell’antico castello di Torchiara, Pier Maria II de’ Rossi detto Il Magnifico (1413 –1482), conte di San Secondo e celebre condottiero dell’epoca, fece edificare un nuovo maniero, allestendo, nel suo centro, una zona adibita a residenza. Così, tra il 1448 e il 1460, il Castello di Torrechiara vide i suoi albori nella struttura odierna, munito di tutti i dettagli e gli accorgimenti difensivi che vi ho elencato poco fa.
Perché questo signor conte de’ Rossi si disturbò tanto a far erigere siffatto complesso?
Per questioni belliche e difensive, certamente.
Ma c’è anche un altro motivo, decisamente più romantico e cavalleresco, che vi svelo nel prossimo paragrafo.
UN BELLISSIMO E PITTORESCO NIDO D’AMORE
Nonostante il conte de’ Rossi fosse sposato con la nobildonna Antonia Torelli (1406-1468), il suo cuore è sempre appartenuto a un’altra fanciulla, la dama Bianca Pellegrini d’Arluno (1417-1480). E ciò non era certo un segreto: la passione tra i due era infatti perfettamente nota a tutti, compresa la povera Antonia, la quale, nonostante l’esplicita relazione extra-coniugale del marito, gli rimase comunque accanto nei momenti più importanti della sua carriera.
Questa Bianca fu con ogni probabilità la dama di compagnia della duchessa di Milano Bianca Maria Visconti (1425 – 1468), e la moglie del cavaliere Melchiorre d’Arluno (funzionario della potente famiglia di Filippo Maria Visconti prima, e di Francesco Sforza poi). La donzella dunque si formò presso la corte di Filippo Maria, e fu qui che, intorno al 1440, conobbe Pier Maria II de’ Rossi.
Non conosciamo bene i dettagli, ma tra i due scoccò presto l’amore, e quando Pier Maria rientrò a Parma, la giovane Bianca lo seguì. Ed ecco che qui il conte Rossi decise di creare uno spazio in cui poter vivere liberamente la relazione con la sua amata, e quale migliore occasione se non dedicarle un bellissimo castello?
Il maniero di Torrechiara gli sembrò perfetto, dunque diede tutte le istruzioni per ristrutturarlo e trasformarlo non solo in fortezza difensiva ma anche in residenza privata, per sé e Bianca.

Essendo dunque anche un nido d’amore, Pier Maria si impegnò affinché il castello raggiungesse altissimi livelli artistici ed estetici: reclutò artisti, pittori e scultori noti e fece affrescare gli ampi saloni e le camere residenziali, che ben presto si riempirono di lussureggianti colori, bizzarre figure, splendide storie e allegorie.
VISITARE IL CASTELLO DI TORRECHIARA: LE SALE DEL PIANO TERRA
Ok, abbiamo appena scoperto che gli affreschi sono il fiore all’occhiello del Castello di Torrechiara, nonché il filo conduttore per visitare il complesso e i suoi innumerevoli spazi.
Il percorso di visita ci consente infatti di attraversare e scoprire il Cortile d’Onore, la Cappella di San Nicomede, il piano terra e il piano superiore, ripercorrendo la storia e la vita contenuta in esse, ma anche il gusto per la bellezza, l’arte e l’eleganza propri del conte.

Gli ambienti del piano terra accolgono già visitatori e visitatrici nel meraviglioso cuore affrescato del castello. Prendiamo le tre Sale a giorno, affacciate sul porticato proprio accanto all’oratorio di San Nicomede: qui, nel passato, erano solite riunirsi le dame di corte per dedicarsi al ricamo, alla lettura, alla musica.
I nomi di queste stanze si ispirano ai soggetti principali degli affreschi che adornano pareti e soffitti: la prima di esse, la Sala di Giove, presenta una volta a botte al cui centro troneggiano un’aquila e il dio Giove su una nuvola, intento a scagliare una saetta. La seconda, la Sala del Pergolato, presenta sulla propria volta un affresco a trompe-l’œil raffigurante un verdeggiante pergolato, nel quale si intrecciano tralci di vite e grappoli d’uva.

Splendida anche la terza sala, quella dei Paesaggi, sulle cui pareti si stagliano ovali incorniciati raffiguranti paesaggi immaginari e pittoreschi, con rovine di edifici, ponti, fiumi, alberi e montagne.
La visita al piano terra prosegue poi presso la Sala della Vittoria, la stanza posta alla base della torre della Camera d’Oro, che probabilmente fungeva da sala da pranzo. La volta a botte di questo ambiente mostra un’energica Vittoria in volo tra le nuvole, con una corona d’alloro e un ramo d’ulivo tra le mani a simboleggiare la gloria terrena e la pace tra Dio e gli uomini.

Impossibile non rimanere affascinati anche dagli affreschi degli altri ambienti di questo piano, che sono la Sala degli Angeli, quella del Velario e il Salone degli Stemmi; quest’ultimo raccoglie, da un lato, i grandi stemmi della casata degli Sforza di Santa Fiora, mentre dall’altro mostra gli emblemi di quattro Papi significativi per la casata (Gregorio XIII Boncompagni, Paolo III Farnese, Pio IV Medici, Giulio III del Monte).

VISITARE IL CASTELLO DI TORRECHIARA: LE SALE DEL PIANO NOBILE
Dopo aver scoperto i bellissimi saloni del piano terra (in cui si attraversano anche la cucina, la sala didattica e le scuderie), la visita prosegue al piano nobile del castello, scrigno di altri preziosi tesori affrescati.
I primi ambienti che si incontrano dal loggiato al primo piano, sul lato orientale della Corte d’Onore, sono le Sale della Caccia e della Pesca: quattro spazi con pareti e soffitti ricoperti dagli affreschi del pittore Cesare Baglione raffiguranti diversi momenti delle attività da cui prendono il nome.
Vi è poi la Sala della Sera, la cui volta a crociera esibisce al centro un medaglione decorato con una testa di agnello, unica testimonianza quattrocentesca dell’originario scopo religioso di questo ambiente.

Sul soffitto troviamo poi uno splendido cielo blu solcato da nubi bianche e uccelli in volo, mentre sulle lunette parietali fanno bella mostra di sé paesaggi fantastici di grande suggestione.

In perfetta analogia con la Sala della Sera, si succedono poi altre tre stanze ispirate ai diversi momenti della giornata: la Sala del Vespro, la Sala del Meriggio e la Sala dell’Aurora. Gli affreschi di ognuno di questi ambienti ricrea le sfumature di luce e giochi di colore tipici del cielo in queste varie fasi del giorno.

Un altro ambiente meraviglioso di questo piano è il Salone dei Giocolieri, posto proprio sopra al sottostante Salone degli Stemmi e affacciato con tre finestre sulla Corte d’Onore, e con altre due verso lo spalto a nord. Se il soffitto del Salone è piano e spoglio, le sue pareti sono interamente decorate con affreschi di Cesare Baglioni, Giovanni Antonio Paganino e probabilmente Innocenzo Martini, che diedero al tutto i propri segni distintivi.

Sulla fascia perimetrale superiore corre un bellissimo fregio con venti scene intervallate da cariatidi dorate, mentre nel resto del muro spiccano dipinti a grottesche, i cui colori intensi risaltano sullo sfondo bianco. Uccelli, sfingi, ninfe, animali fantastici, arabeschi, templi sono raffigurati in esse, ma la scena più significativa, dalla quale prende il nome il salone, la troviamo sulla parete nord, sopra il camino: un gruppo di giocolieri ed equilibristi si esibisce, in bilico su quattro leoni, in una sorta di piramide umana.

Se queste stanze sono già un sogno ad occhi aperti, sappiate che la meraviglia non ha ancora raggiunto il suo apice. Lo fa con la Camera d’Oro che ora vi narro.
LA CAMERA D’ORO
Sempre al piano nobile, in comunicazione con la Sala dell’Aurora e la Sala dei Giocolieri, vi è forse il più prezioso capolavoro del Castello di Torrechiara: la Camera d’Oro.
Si tratta di una bellissima stanza dalle pareti rivestite in parte da formelle di terracotta con altorilievi che, in origine, erano ricoperte una lamina dorata (di cui oggi, purtroppo, non resta traccia); sopra ad esse, le ampie lunette e il soffitto sono interamente dipinti da affreschi simbolici dell’amore e della passione tra il conte Pier Maria e l’amante Bianca Pellegrini.
La Camera d’Oro, infatti, fungeva molto probabilmente da camera da letto e da studiolo privato del conte, e non sorprende dunque che qui egli abbia voluto concentrare il massimo dello splendore. Il ciclo di affreschi fu forse realizzato da Benedetto Bembo nel 1462, e anche se non esistono ad oggi fonti certe sulla data e sull’autore, queste opere costituiscono l’unico esempio in Italia di un ciclo di dipinti medievali incentrati sulla celebrazione dell’amor cortese tra due personaggi realmente esistiti.

I colori dominanti in questa stanza sono il blu e l’oro, e chissà che incanto doveva essere, in epoca rinascimentale, quando era invasa dai raggi del sole o dalla luce delle fiamme del caminetto! Il ricchissimo conte non badò proprio a spese nella creazione di questo tempio d’amore, qui elevato ai canoni dell’arte, della poesia e del mito. E ha consegnato a noi un vero e proprio racconto visivo di questa passione, un unicum senza eguali nel nostro paese.

Un’affascinante quanto spaventosa leggenda è associata alla Camera d’Oro: si narra infatti che il fantasma di Bianca Pellegrini, nelle fattezze di una bellissima donna dai lunghi capelli neri e dagli occhi verdi, si aggiri ancora oggi tra le stanze del castello, palesandosi preferibilmente proprio nella Camera d’Oro, soprattutto nelle notti di luna piena.

INFORMAZIONI PRATICHE PER VISITARE IL CASTELLO DI TORRECHIARA
- Il Castello di Torrechiara si trova nel comune di Langhirano, a 18 km da Parma;
- è ideale per una visita in un’intera mattinata o pomeriggio, possibilmente con una guida che vi aiuti ad apprezzare al meglio la sua storia e i suoi capolavori artistici;
- il percorso di visita comprende il Cortile d’onore, la Cappella di San Nicomede, il piano terra e il piano superiore (vedrete tutte le stanze e gli affreschi, e molti altri, che vi ho raccontato in questo articolo);
- È aperto tutto l’anno, e la prima domenica del mese si entra gratis;
- È aperto tutti i giorni tranne il lunedì, con gli orari che potrete trovare sul sito ufficiale dei Castelli del Ducato;
- I biglietti costano 5 € per gli adulti, 2 € per gli studenti e sono gratuiti per i minori di 18 anni;
Vi piacciono i castelli e le loro affascinanti storie? Se la risposta è sì, allora dovreste proprio leggere anche l’articolo dedicato alla Rocchetta Mattei!

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
10 commenti
Patrizia Ferlini · 4 Giugno 2021 alle 22:51
Il mio compagno vuole portarmi da mesi e non abbiamo mai avuto l’occasione. Credo che ne sia valsa la pena, almeno ho la tua testimonianza chiara, dettagliata e molto interessante.
Valentina · 14 Giugno 2021 alle 16:09
Grazie mille Patrizia! Allora potreste proprio progettare una bella gita 🙂 È un castello davvero interessante, e i dintorni sono stupendi!
partyepartenze · 4 Aprile 2021 alle 23:14
Sono stata più volte al castello di Torrechiara e visitarlo è sempre una grande gioia per il cuore e per gli occhi. Gli affreschi sono bellissimi e non è da meno neppure la vista, che spazia su una porzione di valle tra il parmense e il reggiano.
Valentina · 19 Aprile 2021 alle 11:19
Assolutamente sì, la vista dal castello è meravigliosa! Un connubio di arte e bellezza paesaggistica!
Eliana · 4 Aprile 2021 alle 11:46
Continuo a dirmelo e a ripetermelo: io un tour dei castelli del piacentino e del parmense lo devo fare! Ci abito a circa un’ora e ancora non me lo sono concesso! Torrechiara l’ho sempre sentito nominare ma non ho mai avuto occasione di vederlo! Speriamo che si possa visitare presto!
Valentina · 14 Giugno 2021 alle 16:10
Anche io voglio assolutamente fare un bel tour tra tutte queste fortezze! Torrechiara mi ha aperto un mondo!
Babi| Wanderlust in Travel · 3 Aprile 2021 alle 13:48
Ho visto il post su IG l’avevo salvato perchè era bellissimo…adesso dopo aver letto tutto voglio assolutamente andarci!
non conoscevo nemmeno io questo castello ma grazie a te adesso è nella to do list 😉
Valentina · 14 Giugno 2021 alle 16:11
Grazie mille cara, mi fa un sacco piacere!! Spero che tu riesca ad andarci presto!
Claudia · 2 Aprile 2021 alle 10:42
Trovo che i castelli siano sempre affascinanti e anche le storie che ci sono dietro. Non conoscevo questa fortezza e i suoi meravigliosi affreschi!
Valentina · 14 Giugno 2021 alle 16:11
Anche io adoro scoprire le loro affascinanti storie!