I colli bolognesi sono uno spettacolo, lo dicono anche i Lunapop nel loro storico inno musicale alle prodezze della Vespa 50 Special.
Complice l’orecchiabile ritornello dell’intramontabile tormentone, l’immagine di due ruote sfreccianti tra i dolci pendii, i prati, i campi si è consolidata nella nostra mente come il modo più poetico per esplorare le colline intorno a Bologna.

Se, tuttavia, non possediamo un vespino vintage, o se non siamo molto avvezzi ai mezzi motorizzati, possiamo avvalerci anche di un’alternativa decisamente più smart, salutare e green: le nostre gambe! Esse ci possono accompagnare alla scoperta di questi tanto decantati colli, facendoci scoprire angoli di incantevole natura, scorci panoramici, antichi sentieri.
Sarà proprio uno di questi ultimi il protagonista del presente articolo: il Sentiero dei Bregoli.
Vi ho già raccontato qualcosa su di lui nel post dedicato al Parco Talon, ma in questa sede è opportuno approfondire la conoscenza di quello che, ancora oggi, è uno storico sentiero del bolognese.
IL SENTIERO DEI BREGOLI
Percorrere il Sentiero dei Bregoli significa fare un tuffo nella storia locale di Bologna e di Casalecchio di Reno. È in suddetto comune del capoluogo emiliano-romagnolo, infatti, che si colloca questo breve ma importante itinerario, solcato ormai da un millennio abbondante.
Prima di intraprenderlo virtualmente anche noi, facciamo un attimo chiarezza sul suo curioso nome: chi o che cosa sono questi famigerati bregoli?

L’origine del toponimo Bregoli sfuma un po’ nella confusione, e si radica principalmente a due ipotesi:
- per alcuni bolognesi e casalecchiesi la parola deriverebbe dal termine dialettale bric o brec, utilizzato per indicare luoghi impervi e scoscesi;
- per altri, bregoli farebbe riferimento all’usanza del passato, molto diffusa in queste zone fino alla prima metà del Novecento, di andar per boschi e sentieri alla ricerca di brégual, ovvero fascine, sterpi o bacchetti di legna per far fuoco.
Entrambe le teorie appena riportate alludono ad aspetti concreti del sentiero: pur non essendo difficile, esso presenta un paio di tratti in buona pendenza, si affaccia a strapiombo sulla valle del Rio della Pizzacchera ed è custodito da un fresco bosco collinare.
PERCORRERE IL SENTIERO DEI BREGOLI: DATI TECNICI
La Via dei Bregoli è un percorso facile da trovare: basta recarsi a Casalecchio di Reno, indossare gli scarponcini e seguire il segnavia bianco e rosso del CAI 112/A.
Ma procediamo con ordine, partendo dai dati tecnici del percorso:
- Punto di partenza: ingresso storico del Parco Talon (o Parco della Chiusa di Casalecchio di Reno), nei pressi della chiesa di San Martino
- Punto di arrivo: Santuario della Beata Vergine di San Luca, sul Colle della Guardia
- Segnavia sentiero: CAI 112/A
- Dislivello positivo: 142 metri
- Altitudine massima: Santuario di San Luca sul Colle della Guardia (280m)
- Lunghezza: 1.7 km
- Difficoltà: T/E (turistico – escursionistico)
- Periodo consigliato: si può fare in tutte le stagioni, ma è sconsigliato dopo piogge recenti per la presenza di fango

Come avrete notato, si tratta di un itinerario corto e semplice, ma che concentra in poco spazio tanta storia, tanta bellezza, tanta natura. Ciò che lo fa esulare dalla classificazione T (turistico) è la sua pendenza, che in alcuni brevi tratti si fa sentire parecchio. A parte ciò, non presenta nessun tipo di difficoltà.
PUNTO DI PARTENZA: L’INGRESSO DEL PARCO TALON E LA CHIESA DI SAN MARTINO
Il punto di partenza del Sentiero dei Bregoli si colloca nei pressi dell’ingresso storico e ufficiale del Parco Talon, noto anche come Parco della Chiusa di Casalecchio.
Qui vi sono diversi parcheggi (di cui si può usufruire gratuitamente nel periodo dell’anno non compreso tra il 1 maggio e il 30 settembre) ma attenzione: come quasi sempre accade intorno alla bella ma complicata Bologna, questi posti auto sono gettonati già dalle prime ore del mattino. In fondo all’articolo vi svelerò come non disperare e dove andare nel caso in cui fosse tutto pieno.
Una volta al cospetto dell’ingresso del Parco, bisogna reprimere il desiderio di immergersi nel bellissimo viale di ippocastani, ufficiale entrata nei 110 ettari che compongono il Talon, e virare invece a sinistra, arrivando al termine dei parcheggi.
Ci pensa anche la Chiesa di San Martino a indicarvi la retta via: in posizione sopraelevata, e frutto di una ristrutturazione a seguito dei danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale, essa si colloca in una privilegiata ubicazione, proprio accanto al nostro sentiero.
Un cartello recante la scritta Sentiero dei Bregoli, poi, non ci lascia alcun dubbio: comincia il percorso, e comincia la salita!
UN SENTIERO STORICO E SPIRITUALE
E inizia anche la Via Crucis, che dal 1926 scandisce i passi degli escursionisti lungo la Via dei Bregoli, scortandoli fino al Santuario di San Luca, sul Colle della Guardia.
Cosa ci fa qui, chiederete voi, una Via Crucis?
Dovete sapere che questo sentiero ha una connotazione spirituale: fin dal Medioevo, infatti, migliaia di pellegrini provenienti dalla Valle del Reno si sono inerpicati quassù per raggiungere San Luca.
Oltre a questo significato religioso, il Sentiero dei Bregoli è anche un itinerario storico. In epoca romana, esso costituiva infatti un rapido collegamento tra le principali vie di crinale della zona: la Flaminia Militare (che collegava Bononia ad Aretium passando per Florentia) e la Via Claudia Petrosa (anch’essa antica strada romana che conduceva da Bologna a Modena, ricalcando un tracciato di probabile origine villanoviana).

Subito dopo l’Unità d’Italia (1861), il sentiero è stato ampliato per poter accogliere anche carri trasportanti munizioni, armi e cannoni; varie fortificazioni presidiavano la zona, poiché si viveva sotto la minaccia di possibili aggressioni da parte degli austriaci.
TAPPA STORICA SUL SENTIERO DEI BREGOLI: IL RIFUGIO ANTIBOMBA ETTORE MUTI
Per riprendere fiato dopo il primo tratto di salita, consiglio una sosta presso il rifugio antibomba Ettore Muti. Posto proprio sul sentiero, esso costituisce un’importantissima memoria dei terribili tempi del secondo conflitto mondiale, durante il quale si contraddistinse come uno dei più sicuri rifugi di Bologna, resistente anche ai colpi più pesanti e diretti.
Si tratta di una galleria di 114 metri, scavata nel fianco della collina nota come Monte Castello, che fu edificata nell’inverno del 1943; ha accolto, in alcuni momenti, fino a cinquecento persone, stipate al suo interno per diverse ore del giorno e della notte.
Difficile immaginare ora cosa significasse dover vivere nel terrore del prossimo bombardamento. Dover abbandonare tutto, al suono della sirena, per correre al riparo dentro al rifugio, pregando di poter rivedere la luce del sole.
Prendetevi un attimo di tempo per osservare questo luogo, per leggere i dettagli scritti sul cartellone in loco, per riflettere. Quando ripartirete, porterete con voi un prezioso tassello di memoria collettiva, da raccontare e condividere.
PUNTO PANORAMICO SULLA VALLE DEL RENO
Il sentiero procede sempre in salita, e sempre all’interno di un fresco bosco collinare composto da carpino nero, roverella, splendidi aceri (che nella stagione autunnale colorano il paesaggio con un pittoresco foliage) e foderato da un fitto sottobosco in cui regnano pungitopo, asparago selvatico, elleboro ed edera.
Si sale lungo il fianco di Monte Castello accanto alla stretta valle del Rio della Pizzacchera, corso d’acqua che scende a valle dai 280 metri di quota del Colle della Guardia.
Dopo un paio di suggestivi punti che si affacciano proprio a strapiombo su questa selvaggia vallata, approderete al vero punto panoramico della Via dei Bregoli. Il sentiero qui si apre su una sorta di terrazzo, che accompagna lo sguardo verso le propaggini sudoccidentali della valle del Reno.

Questo luogo è segnalato da una grossa pietra squadrata, probabilmente di roccia arenaria; da qui, ormai, manca poco al termine del sentiero.
LA FINE DEL SENTIERO: DUE POSSIBILI OPZIONI
Il Sentiero dei Bregoli vero e proprio termina presso un cancello, che si affaccia sull’asfaltata Via di San Luca. Su di essa, a sinistra, procede la Via Crucis che ci ha accompagnato lungo il percorso, indicando la direzione da seguire per arrivare al Santuario. A destra, invece, la strada procede in dolce discesa tramutandosi in Via Monte Albano.
Il percorso protagonista del presente articolo, dunque, è ufficialmente concluso, e ora possiamo scegliere tra due opzioni (o anche farle entrambe):
- compiere l’itinerario che ci eravamo prefissati all’inizio e, come impavidi pellegrini, raggiungere San Luca. Bisogna dunque tenere la sinistra e salire lievemente, fino a che non ci apparirà la celestiale visione dell’iconico Santuario sulla destra.

- procedere per un breve tratto di strada a sinistra, arrivando fino al punto panoramico sul Santuario (vedi foto sopra). Fare qualche bello scatto fotografico e tornare sui propri passi, andando nella direzione opposta a San Luca (quindi, tornando al bivio con il Sentiero dei Bregoli, bisogna proseguire a destra lungo la Via di San Luca che diventa via Monte Albano). Si compie un lungo tratto di strada asfaltata, passando accanto a ville e poderi, e si gira in via Parco della Chiusa, segnalata anche da cartelli marroni indicanti il centro visite del Parco. Da lì potrete scegliere uno dei vari sentieri per ritornare al Parco Talon.
INFORMAZIONI PRATICHE
- La Via dei Bregoli si trova a Casalecchio di Reno (BO);
- si può intraprendere sia in salita che in discesa. Se si opta per farlo in salita (come descritto in questo articolo), il punto di partenza è l’ingresso storico del Parco Talon (o Parco della Chiusa), accanto alla Chiesa di San Martino; per compierlo in discesa, invece, bisogna recarsi sulla Via di San Luca (tenendo il santuario alle spalle) e imboccare il sentiero a destra, oltrepassando un cancello recante un cartello;
- vi consiglio di farlo in salita: anche se c’è parecchia pendenza, meglio lavorare di fiato che di ginocchia;
- se non doveste trovare parcheggio intorno all’ingresso del parco, potete cercare nelle strade limitrofe (vi consiglio soprattutto Via Enrico Fermi: mettete in conto poi una camminata di cinque minuti per raggiungere il punto di partenza;
- anche se attaccato alla città, si tratta comunque di un percorso di natura ed è consigliato indossare scarponcini o scarpe da trekking in suola scolpita;
- portate con voi una scorta d’acqua e uno snack;
- evitate di intraprendere il percorso dopo periodi di pioggia.

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), il basilico, il caffè.
19 commenti
dovesiba · 22 Novembre 2020 alle 18:26
Hai raccontato benissimo questo sentiero, noi siamo amanti del trekking o delle passeggiate nelle natura. Da quello che hai descritto è una passeggiata molto bella da fare. Se siamo in zona potremmo veramente farla.
Alessia · 20 Novembre 2020 alle 12:16
Sono stata a Bologna sempre e solo di passaggio e non sai quanto mi farebbe piacere visitarla per bene e, con un po’ di calma, farmi un giro per i tanto famosi colli bolognesi. Immagino natura assoluta e una pace quasi ascetica…. Mi segno questo itinerario, non si sa mai…;)
Franca · 19 Novembre 2020 alle 19:41
Ciao, ma lo sai che anche nel mio dialetto “Bric” indica un luogo impervio? Come è piccolo il mondo e unito nelle parole e nelle emozioni…. grazie per i tuoi graditi suggerimenti😘😘un abbraccio
Elena Vizzoca · 17 Novembre 2020 alle 13:02
Mi piace scoprire questi luoghi immersi nella natura, soprattutto se i percorsi da fare sono semplici. Il Santuario dà un valore aggiunto a questa bella esperienza.
Valentina · 18 Novembre 2020 alle 10:33
In effetti la prospettiva sul santuario è davvero splendida! E anche il sentiero, che a parte un po’ di pendenza, non è affatto difficile!
Lorenza Cesaratto · 16 Novembre 2020 alle 16:31
Che bella scoperta questo sentiero, non lo conoscevo e pensare che è così vicino a san Luca…
Non appena si potrà nuovamente viaggiare e potrò tornare a Bologna (che spesso frequentoperchè città natale di mia mamma) devo appuntarmelo…
Valentina · 18 Novembre 2020 alle 10:34
Te lo consiglio assolutamente, per una bella giornata all’aria aperta!
Stremamma · 16 Novembre 2020 alle 16:11
Dai! Vent’anni a Bologna, tantissime camminate al Talon, un sacco di salite a San Luca e non conoscevo questo sentiero. A dirla tutta: l’avevo sentito nominare ma non pensavo fosse così ricco di storia. Lo proverò!
Valentina · 18 Novembre 2020 alle 10:34
Anche io, prima di diventare una guida naturalistica, non lo conoscevo! Ne avevo sempre sentito parlare però, ma non l’avevo mai percorso! 🙂
patty_unanimainviaggio · 16 Novembre 2020 alle 14:27
Ho fatto un salto nel passato! Sono originaria di Casalecchio e ho trascorso tanto tempo al Parco Talon. Ci credi che pero’ non ho mai fatto questo percorso fino in cima, cosi’ famoso nelle nostre zone?. Ed ora mi è venuta la voglia, la prossima primavera lo mettero’ in nota!
Valentina · 18 Novembre 2020 alle 10:35
Grazie mille! Per la prossima primavera te lo consiglio, magari con un bel giro ad anello anche dentro al Parco Talon!
Federica Assirelli · 16 Novembre 2020 alle 12:39
Sono andata a Parco Talon proprio qualche giorno fa ed avevo visto in una mappa questo sentiero che mi aveva incuriosito proprio per il nome! Quel giorno ho fatto un altro percorso ma tornerò per fare anche questo!
Valentina · 18 Novembre 2020 alle 10:36
Te lo consiglio! Potresti fare anche un bel giro ad anello per tornare nel Parco Talon 🙂
Gigiuanna · 16 Novembre 2020 alle 12:36
Ma che bello questo itinerario! Chiederò alla mia amica di BOlogna se lo conosce!
Silvia OG admin · 16 Novembre 2020 alle 11:28
Che meraviglia di posto, spettacolare! I miei nonni erano di Bologna e leggendoti mi sono venuti in mente i loro racconti ormai lontani nei tempi e di cui non ricordo più i bene i nomi ma mi hai riportato lì indietro con loro. Grazie.
lalunadicarta · 16 Novembre 2020 alle 10:17
Che belle foto…segno assolutamente da fare! Grazie
Valeria · 15 Novembre 2020 alle 18:56
Camminare in mezzo alla natura a sempre un che di spirituale e per di più qui la meta è un bel santuario. Deve essere molto suggestivo camminare nel bosco in questo periodo di folliage e respirare i profumi dell’autunno isolati e quindi finalmente senza mascherina
foodeviaggi · 14 Novembre 2020 alle 14:20
Ma che bello!! Ultimamente abbiamo riscoperto la voglia di passeggiare tra i boschi e la natura e questo sentiero ci ispira moltissimo. Metto nella lista…
valeria · 13 Novembre 2020 alle 17:41
Ammetto di aver letto la prima parte del blog post cantando la canzone dei Lunapop! Scherzi a parte, trovo molto interessante il modo in cui hai presentato questo sentiero. Da quello che leggo non è neppure tanto complicato, paragonabile a una passeggiata che vale la pena fare, non è così?