Se siete frequentatori del Trentino Alto-Adige, in particolar modo della Val Badia, della Valle Isarco e della Val di Funes, allora conoscerete sicuramente il Sass de Putia.
Se così non fosse, non vi preoccupate: imparare a riconoscerlo, una volta visto, è un gioco da ragazzi! Quella solitaria montagna con una V in mezzo, che si erge nel Parco Naturale del Puez-Odle e domina dall’alto dei suoi 2.875 metri una lussureggiante coltre di prati, non si dimentica tanto facilmente.

Non solo perché è una cattedrale di roccia molto bella, ma ha anche un fascino speciale e un microcosmo di incantevole natura intorno a sé che seduce perdutamente gli amanti della montagna.
Oggi vi voglio parlare di questo peculiare ambiente, delle “pendici” del Sass de Putia. E lo farò nel modo più completo possibile, poichè ci girerò intorno. Letteralmente.
E voi con me! 🙂
RODA DE PUTIA: SPLENDIDO GIRO AD ANELLO INTORNO AL SASS DE PUTIA
La Roda de Putia è un’escursione ad anello che consente di fare il giro completo intorno al Sass de Putia, ammirandolo dalle più varie prospettive e immergendosi nella sua mutevole natura.
Ma non solo! Oltre ad essere uno splendido trekking dolomitico, questa escursione è al tempo stesso un interessante tour eno-gastronomico. Sul tracciato del Putia Ronda vi sono, infatti, innumerevoli malghe, pronte a offrirvi caffè, cioccolate, grappini, dolci e pranzetti sudtirolesi con viste incantevoli.
L’ideale sarebbe fermarsi in ogni rifugio presente sulla via degustando qualcosa. Io, ovviamente, l’ho fatto e ora vi racconto, ma prima i dati tecnici:
- Punto di partenza e di arrivo: rifugio Ütia de Börz al Passo delle Erbe (2.006 metri)
- Senso di percorrenza: antiorario
- Tempo di percorrenza totale: circa 6/7 ore (prendendosela con la giusta calma, altrimenti bastano 4 ore abbondanti)
- Segnavia sentieri: CAI 8A, 4, 35, 8B
- Dislivello positivo: 408 metri
- Altitudine massima: forcella Putia (2.357m)
- Lunghezza: 13 km
- Difficoltà: EE (escursionisti esperti)
- Periodo consigliato: da maggio a novembre
PUNTO DI PARTENZA: IL PASSO DELLE ERBE E L’ÜTIA DE BÖRZ
Un passo alpino dal nome poetico e profumato di fieno ed erbe aromatiche, a cavallo tra Val Isarco e Val Badia, due delle più belle valli altoatesine. Poteva forse esistere un punto di partenza migliore per il giro ad anello intorno al Sass de Putia?
Per quanto mi riguarda, assolutamente no, soprattutto se arrivo quassù di primo mattino e vengo accolta dalla magnetica mole del Putia ancora assonnato e da un caffè caldo all’Ütia de Börz, piacevole rifugio e hotel ubicato presso l’omonimo valico.

Terminato questo energizzante rituale (che, come ben sapete, per me è fondamentale), è tempo di dare inizio ufficialmente a una delle escursioni dolomitiche ad anello più belle di sempre.
Sotto lo sguardo furbesco di streghe e folletti, leggendari abitanti di questa zona, occorre seguire il segnavia CAI 8A, che punta proprio dritto verso il Sass de Putia.

Una comoda strada sterrata si snoda dolcemente tra prati e boschetti, e consente di apprezzare bellissimi panorami e una particolarissima zona di grandi erosioni, nota come Sorosses.
LA MALGA MUNT DE FORNELLA E L’INIZIO UFFICIALE DELLA RODA DE PUTIA
In una ventina di minuti si raggiunge una lussureggiante coltre di prati, alla base dell’impervia montagna. Qui sorge l’idilliaca malga Munt de Fornella.

Ubicata proprio sotto la parete nord del Sass de Putia, a 2.080 metri d’altitudine, questa malga dispone di un bellissimo parco giochi e di una nutrita selezione di grappe. Ospita, inoltre, dei pelosi abitanti, tra cui le mucche Highlander.

Difficile pensare di proseguire quando sembra di aver trovato la ricetta della felicità eterna qui. Purtroppo, però, dopo una breve sosta e, valutate voi se è il caso, un grappino scaldante, bisogna rimettersi in marcia, continuando sul sentiero 8A in senso antiorario (cioè verso destra).

In breve tempo, il sentiero cambia i suoi placidi connotati: si lascia alle spalle il tappeto erboso, diventa più stretto e si aggancia al Sass de Putia, costeggiandone il perimetro in un tripudio di odorosi pini mughi (si può dire al plurale?).
LA FORCELLA PUTIA
Qui comincia la parte più impegnativa del Putia Ronda, ma se avete già esperienza di trekking in montagna non avrete problemi. C’è solo qualche tratto leggermente esposto, e una solerte salita da affrontare(300 metri belli concentrati), l’unica del giro ad anello.
Qui abbandoniamo l’8A in favore del sentiero 4. Ci stiamo avviando verso la forcella Putia che, con i suoi 2357 metri, è il punto più alto dell’escursione.

Ancora una volta, il sentiero cambia, passando dal pino mugo alla roccia, per risalire in un ampio zig-zag, l’aspro canalone che approda alla forcella.

Prendete fiato, fermatevi qualche volta a respirare e ad ascoltare il suono del vicino ruscello e quello del vento che solitamente invade questa gola di roccia.

E niente paura: la fatica fatta verrà ampiamente ricompensata dal sublime panorama e dalle strida felici dei gracchi alpini della forcella.

I PRATI DEL PUTIA
La forcella Putia è anche il primo baluardo roccioso per salire in cima al Sas de Putia. Ma oggi questa impresa non ci riguarda, abbiamo altro a cui pensare: i prati del Putia.


Imbocchiamo ora il sentiero 35 e ci godiamo una placida discesa in un mare di erba cinto da alcune tra le più belle Dolomiti. Lo definisco mare perchè i brulli pascoli che tappezzano la base del Sass de Putia da questo lato hanno un aspetto ondulato, e il vento, soffiando sull’erba, crea giochi di luce simili a quelli di uno specchio d’acqua.

Il sentiero ci introduce in un paesaggio da cartolina, fatto di prati, radi abeti, pino mugo, bellissime baite di legno e piccoli stagni.



LA MALGA VACIARA
Per apprezzare al meglio l’incanto di questa porzione di Putia Ronda, l’ideale è fermarsi un po’, possibilmente alla Malga Vaciara.

Nel cuore di un pianeggiante prato che guarda verso la Val Badia, a 2.113 metri, c’è questa piccola alcova che, nelle belle giornate, serve ottimi piatti da gustare nei tavoli all’esterno.

Consigliatissimo fare qui la pausa pranzo dato che, con ogni probabilità, sarà proprio l’orario giusto.

La Malga Vaciara è un sogno per grandi e piccini, e viene proprio voglia di non ripartire mai più da qui.

IL PASSO GOMA
Se si riesce a lasciare questo brullo angolo di paradiso, bisogna continuare sul sentiero 35.
In un dolce saliscendi, sempre tra onde di prato, baite, panorami mozzafiato e silenzio, si procede in mezzo alla natura, costeggiando la mutevole mole del Sass de Putia. Abbiamo già superato la metà del nostro giro ad anello, e stiamo per arrivare ad un altro punto emblematico: il Passo Goma (2.111m).

Una volta raggiunto il passo, potremo renderci conto, ancora una volta, di quanto è sublime il mondo intorno a noi: da una parte sorge, sempre meravigliosa, l’Alta Badia con tutte le sue cime dolomitiche, dall’altra le Alpi austriache candidamente innevate.

Da qui, in circa un’ora e 15, avremo completato il nostro giro ad anello intorno al Sass de Putia.
L’ÜTIA DE GOMA
Dal Passo Goma dobbiamo inforcare il sentiero 8B che comincia subito a scendere in mezzo ai soliti pini mughi e a qualche albero. Transiteremo, poi, in un piccolo ghiaione, tagliato in diagonale dal sentiero, ed entreremo in un fresco boschetto proprio sotto gli ultimi contrafforti del Putia.

Appena il sentiero esce dal boschetto, ecco una nuova piccola radura in cui impera, recondita, la malga Ütia de Goma (2053 metri).
Questo è uno dei punti più misteriosi e bizzarri della Roda de Putia, uno di quelli in cui si manifesta con maggiore enfasi la presenza di creature fantastiche.

La malga ha davvero un che di stregonesco; sarà la sua posizione appartata e all’ombra del Putia, sarà l’ampiezza ridotta del suo prato in confronto ai pascoli appena percorsi… .

L’Ütia de Goma ha un’atmosfera tutta sua, e non è bene lasciarsela sfuggire. Consiglio di apprezzarla concedendosi un dolce, tipo le Kaiserschmarren, o un grappino.
Anche perchè non è ancora finita, amici: serbate le energie, c’è ancora la Città dei Sassi da attraversare.
LA CITTÀ DEI SASSI
Ogni montagna dolomitica ha la sua personale città dei sassi, ma quella del Sass de Putia è davvero speciale.
Misteriosa, stregata, ombrosa. Sembra non c’entrare proprio nulla con i ridenti e ampi paesaggi da cartolina che abbiamo appena lasciato alle nostre spalle.
Eppure essa è una parte fondamentale del giro ad anello intorno al Sass de Putia, fatevene una ragione.

Il sentiero si restringe, e deve inventarsele tutte per ricavarsi spazio tra i blocchi di pietra franati in tempi remoti e disseminati ovunque. La natura invade ogni cosa senza limiti, e l’ardito pino mugo, insieme a larici e abeti, trova sempre il modo di destreggiarsi, spesso e volentieri spargendo le proprie radici in mezzo al sentiero.
Forse non è il pino mugo, forse sono i fatati abitanti di queste rocce che si divertono a creare trabocchetti per gli incauti esseri umani che transitano di qua.
Dobbiamo quindi procedere con attenzione, guardando dove mettiamo i piedi e cercando di non fare troppo rumore; non vorremmo mai incappare nelle ire di un qualche spirito dormiente…
IL RITORNO ALLA MALGA MUNT DE FORNELLA E LA CHIUSURA DEL GIRO AD ANELLO INTORNO AL SASS DE PUTIA
Se tutto va bene, e se abbiamo portato il dovuto rispetto alle magiche creature residenti nella Città dei Sassi, nel giro di mezz’oretta saremmo di nuovo in un territorio ampio e pratoso, con la famigliare parete nord del Sass de Putia alla nostra sinistra e la pittoresca malga Munt de Fornella a poca distanza davanti a noi.
Ce l’abbiamo fatta, il giro ad anello intorno al Sass de Putia può ritenersi concluso!

Non resta che godersi un po’ di meritato relax insieme alle pelosissime mucche e al silenzioso ma benevolo Sass de Putia che ci guarda, ora, con rispetto.

Per tornare al parcheggio del Passo delle Erbe basta imboccare nuovamente il sentiero dell’andata, l’8A, e camminare ancora per venti minuti.
Con le gambe stanche ma il cuore tracotante di felicità.
INFORMAZIONI PRATICHE
- L’escursione ad anello intorno al Sass de Putia è adatta a camminatori esperti: seppur priva di passaggi pericolosi, presenta qualche punto inadatto a chi soffre di vertigini;
- il giro è lungo parecchi chilometri, quindi è richiesta una buona preparazione fisica;
- le tempistiche fornite sono relative. Per godersi l’avventura con calma occorre comunque partire presto;
- vestitevi a cipolla e mettete nello zaino il k-way;
- portatevi una bella scorta di acqua e cibo.
COME RAGGIUNGERE IL PASSO DELLE ERBE
Il Passo delle Erbe collega la Val Badia con la Valle Isarco e si può raggiungere in diversi modi:
- da Bressanone (Valle Isarco) passando per Sant’Andrea e per la Valle di Eores;
- dalla Val Badia, seguendo le indicazioni per San Martino in Badia e Antermoia;
- dalla Val di Funes, salendo per la provinciale che si congiunge, nei pressi del passo di Eores (1863 m) con la strada provinciale della Valle Isarco
- dalla Valle di Luson, passando per una stradina stretta e ripida che risale tutta la valle del rio Lasanca.

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
10 commenti
Emanuela · 16 Febbraio 2020 alle 23:58
Un percorso bellissimo, grazie per quest articolo cosi preciso e dettagliato, molto utile per chi come me è interessato ai sentieri in montagna di cui spesso non si trovano tanti dettagli. Le malghe poi devono essere incantevoli 😍
Valentina · 17 Febbraio 2020 alle 20:40
Grazie mille Emanuela, mi fa tanto piacere! 🙂 Questo giro è davvero stupendo, e te lo consiglio vivamente! E sì, le malghe sono molto belle e tipiche, ed è bellissimo concedersi una piccola pausa in ognuna di esse 🙂
Serena Proietti Colonna · 14 Febbraio 2020 alle 22:36
Ciao Valentina,
hai descritto benissimo, fotografato perfettamente e mi hai lasciata scoprire dei luoghi che sono eccezionali! Urca! Che bella cosa che mi hai fatto scoprire oggi 🙂 Da quello che scrivi e dalle immagini che hai messo sembra quasi di essere dentro una favola! Spettacolo sul serio!
Valentina · 17 Febbraio 2020 alle 20:43
Grazie mille Serena, che bellissimo commento! Mi fa molto piacere! 🙂 Tutto il merito è di questi paesaggi incantevoli.. Ogni volta che faccio questo giro mi emoziono come se fosse la prima!
Julia · 24 Gennaio 2020 alle 13:47
Conosco il passo delle erbe ed ho riconosciuto anche il rifugio dove ho piantato parecchi anni fa! l’ho visto sia d’inverno pieno di neve che anche in estate. Non ricordo però di aver fatto quella passeggiata
Valentina · 28 Gennaio 2020 alle 11:47
Io ho sempre visto il Passo delle Erbe solo in estate, chissà che meraviglia con la neve! Se ci ricapiti, ti consiglio assolutamente il Putia Ronda 🙂
Antoma' · 11 Gennaio 2020 alle 15:04
Bella descrizione, ben dettagliata e personale, non ispirata alla guida del Touring; si sente che ami questi luoghi.
Valentina · 14 Gennaio 2020 alle 12:03
Grazie mille Antomà!! Che bel complimento, mi fa tanto piacere che tu abbia colto l’amore e la passione che nutro per questi luoghi! è proprio quello che cerco di trasmettere 🙂
Arianna Lenzi · 10 Gennaio 2020 alle 15:45
io voglio venire a fare trekking con te! <3 che escursione meravigliosa, hai un occhio e un modo di raccontare questi luoghi davvero magico. Un abbraccio!
Valentina · 14 Gennaio 2020 alle 12:07
Un abbraccio a te Ari, che trovi sempre il modo di farmi arrossire con le tue meravigliose parole <3 Spero di rivederti presto, e assolutamente dobbiamo organizzare una bella gita montanara insieme! Io ci sono 🙂