Che meraviglia!
Questa la frase che non ho mai smesso di esclamare in pressoché ogni momento del mio viaggio abruzzese alle falde del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
Natura sublime (che più sublime di così è difficile, sono sincera), aria freschissima, panorami mozzafiato a perdita d’occhio, ottimo cibo, tanta cultura, tantissima storia… .
Mai avrei immaginato di trovare siffatta poliedrica bellezza in questa porzione di regione. Se poi penso che, solo durante il primo giorno di viaggio, ho visitato due tra i più bei borghi non solo della zona ma di tutta Italia, ho percorso uno strepitoso itinerario panoramico e mi sono trovata al cospetto di uno dei castelli più belli del mondo, ciao: devo aggiungere altro?
Beh sì, direte giustamente voi dopo questo succulento preambolo; direi proprio che occorre iniziare subito a raccontarvi ogni dettaglio, e partirò proprio dall’emozionante trekking appena citato: quello che da Santo Stefano di Sessanio mi ha condotto a Rocca Calascio.

RAGGIUNGERE ROCCA CALASCIO DA SANTO STEFANO DI SESSANIO: UN SENTIERO PANORAMICO E INCANTEVOLE
Anche se Rocca Calascio è raggiungibile comodamente dal sottostante borgo di Calascio, gli e le amanti delle escursioni e delle conquiste realizzate con l’ausilio delle proprie gambe non dovrebbero perdersi l’itinerario oggetto del presente articolo.
Si tratta di un’escursione facile ma altamente panoramica, che vi condurrà nel cuore di splendidi paesaggi e darà un sapore diverso all’arrivo al castello.
A voi i dati tecnici.
DATI TECNICI
- Punto di partenza: laghetto alla base dell’altura su cui sorge Santo Stefano di Sessanio
- Punti di arrivo: Rocca Calascio e Chiesetta della Madonna della Pietà
- Lunghezza: 12 km (6 km solo andata)
- Tipo di percorso: a/r (si rientra sul medesimo percorso dell’andata, anche se ci sono altre varianti che consentono di compiere itinerari ad anello)
- Rifugi: nessuno
- Periodo consigliato: da aprile a ottobre
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PUNTO DI PARTENZA: SANTO STEFANO DI SESSANIO
Un punto di partenza migliore per raggiungere Rocca Calascio è difficile da trovare: Santo Stefano di Sessanio non è solo uno dei borghi più pittoreschi della zona, ma è anche uno dei più belli del nostro Stivale.
Ed è, inoltre, una privilegiata porta d’accesso alla sezione meridionale del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nel quale è compreso.

Insomma, questo borgo ha davvero tanto da offrire in fatto di bellezza, panorami, cultura e storia; sviluppatosi nel XIV secolo, si snoda intorno alla caratteristica Torre Medicea (la quale è stata ricostruita a seguito del crollo avvenuto durante il terremoto del 2009), originariamente utilizzata per tenere sotto controllo i traffici commerciali lungo il Tratturo Magno per Foggia e le eventuali invasioni nemiche.

L’inconfondibile impronta rinascimentale fiorentina che avvolge il borgo si deve al passaggio della Baronia di Carapelle dalle mani di Costanza Piccolomini al duca Francesco de’ Medici, avvenuto nel XVI secolo. Uno dei suoi caratteristici accessi è proprio la Porta Medicea, che conduce alla bella Piazzetta dei Medici sede della cappella della Madonna e del Palazzo delle Logge.
Imperdibile una camminata fra le antiche case, le mura, i caratteristici passaggi a volta presenti nel borgo: vi sembrerà di fare un intenso viaggio indietro nel tempo.

IL PERCORSO
Dopo una sosta d’obbligo nel bar della piazza per un caffè energetico, è ora di dare inizio al trekking per raggiungere Rocca Calascio da Santo Stefano di Sessanio. Dal cuore storico del borgo dovrete scendere verso i prati alla base del cocuzzolo su cui vi trovate, e dirigervi verso il piccolo lago.

Sulla stradina che porta a questo bello specchio d’acqua, sulle cui rive sorge ciò che rimane dell’antica Chiesa della Madonna del Lago, vi imbatterete proprio nelle indicazioni per Rocca Calascio.
Il vostro riferimento principale sarà questo cartello:

L’itinerario che vi propongo è infatti contrassegnato come percorso panoramico e, come vedete dalla presente fotografia, le tempistiche di arrivo previste sono di un’ora e dieci circa. L’evidente sentiero inizia dunque qui, lasciandosi il lago a sinistra e inoltrandosi in lieve salita nel cuore di una selvaggia prateria collinare.
Meravigliose le fioriture presenti, così come meravigliosa è la veduta dall’alto su Santo Stefano di Sessanio.

Impossibile sbagliare: il tragitto continua sempre su tale sentiero, regalandovi un silenzio magico, le fugaci apparizioni della fauna locale (io ho avvistato un lupo!), gli incantevoli panorami montuosi tutt’attorno e un bel saliscendi sempre fra i prati, attraversando in un punto la strada asfaltata.

Dopo un tratto di irta salita, il sentiero spiana un pochino e si apre su di un altopiano d’incanto, dominato in lontananza dal profilo di un antico castello e da quella più piccola e cilindrica di un tempietto religioso.

CHIESETTA DI SANTA MARIA DELLA PIETÀ
Il primo dei due edifici appena citati, che colpisce maggiormente dalla prospettiva del sentiero, è la Chiesa di Santa Maria della Pietà.

Edificata nel 1596 sul luogo in cui sorgeva una precedente edicola votiva, questa ottagonale struttura osserva il mondo da 1.500 metri di quota e si inserisce armoniosamente nel meraviglioso contesto naturale.
Una curiosa leggenda narra che qui la popolazione locale sconfisse una banda di temibili briganti che da tempo tormentava il vicino borgo di Calascio; in seguito a tale fatto, si decise di costruire un sito celebrativo dedicato alla Madonna per ringraziarla di aver concesso tale vittoria.

La chiesetta di Santa Maria della Pietà è raramente aperta al pubblico, ma è accessibile in caso di manifestazioni ed eventi particolari (anche per cerimonie private).
ROCCA CALASCIO
Subito dietro il piccolo tempio religioso, sublime e monumentale, si erge lei, la meta ufficiale di questo trekking da Santo Stefano di Sessanio: Rocca Calascio.

Per chi non lo sapesse, Rocca Calascio vanta diversi meriti: oltre a trovarsi in un contesto di grande valore paesaggistico (all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga), essa è uno dei castelli più elevati d’Italia ed è considerata anche come uno dei manieri più belli d’Europa e del mondo.
Il complesso architettonico è costituito da ciò che rimane dell’antico castello (la cui prima versione fu eretta in seguito alla conquista normanna, ma che assunse un grande valore strategico e militare in epoca medievale) e del borgo adiacente.

Pensate che la torre originale di Rocca Calascio apparve per la prima volta su carte catastali nel 1380 proprio come struttura di avvistamento a scopo difensivo: da quassù, infatti, per tutto il Medioevo si poteva tenere tranquillamente d’occhio la situazione dagli Appennini fino al Mar Adriatico.

Intorno a questa torre, si sviluppò presto il borgo, che insieme a quelli di Calascio, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio e Santo Stefano di Sessanio, era parte della nota baronia di Carapelle (un importante dominio feudale sviluppatosi a partire dal XIII secolo).
La straordinaria bellezza e magia di Rocca Calascio e dei suoi dintorni ha fatto sì che la struttura comparisse sul set di diverse opere cinematografiche: dal documentario Nel silenzio dei sassi di Romano Scavolini al celebre film Ladyhawke, e anche a The American.
IL RITORNO
Anche se si starebbe quassù all’infinito, a un certo punto sarà bene rimettersi sui propri passi per rientrare a Santo Stefano di Sessanio. Il modo più facile per farlo (quello che ho compiuto io) è ripercorrere i propri passi sul sentiero dell’andata.
Vi sono, tuttavia, altre opzioni da prendere in considerazione: se siete stanchi e desiderate un rientro più comodo, potreste attraversare i resti archeologici della Rocca e prendere il sentierino in direzione del borgo di Calascio (anch’esso assolutamente da visitare).
Una volta rientrati nella civiltà potreste prendere un autobus in direzione Santo Stefano di Sessanio (anche se vi consiglio caldamente di controllare prima, chiedendo anche in loco, orari e linee).
Per allungare l’itinerario e compiere un anello, potreste rientrare a piedi lungo un tratto del Tratturo Magno, la nota via di oltre 244 km utilizzata dai pastori con le greggi che collega L’Aquila a Foggia. Io non l’ho percorso, ma il sentiero si dovrebbe imboccare al cospetto della Chiesetta di Santa Maria della Pietà, tenendo la destra rispetto al percorso qui descritto e scendendo poi su di una stradina pianeggiante che vi condurrà sulla strada asfaltata per Campo Imperatore e di nuovo al piccolo lago di Santo Stefano di Sessanio.
INFORMAZIONI PRATICHE
- L’itinerario qui descritto da Santo Stefano di Sessanio a Rocca Calascio è abbastanza facile e adatto a chi ama camminare in natura e ha già un po’ di esperienza su sentiero;
- fondamentale indossare scarponcini da trekking in suola scolpita! No scarpe da ginnastica, no Timberland!
- Indossate un abbigliamento a cipolla: al meteo, in queste aree montane, piace cambiare.
- Portate con voi una buona scorta d’acqua e del cibo: non vi è nessun punto in cui rifocillarsi lungo il cammino (a meno che, una volta raggiunta la Rocca, non decidiate di scendere al borgo sottostante).
- Se state progettando un bel viaggetto in zona, vi consiglio assolutamente di alloggiare presso la Residenza Storica le Civette a Castel del Monte. Un luogo meraviglioso, in cui mi sono trovata benissimo!
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Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
5 commenti
Lisa Trevaligie Travelblog · 18 Giugno 2022 alle 7:57
Sono stata a Rocca Calascio la scorsa estate, realizzando finalmente un sogno che avevo da bambina. Ero in fissa con questo posto da quando ho visto “Lady Hawke” la prima volta…un luogo carico di mistero e magia in cui tornerei anche domani, soprattutto per l’aria rarefatta da cui è avvolto.
Teresa Scarselli · 13 Maggio 2022 alle 18:00
Ho adorato Rocca Calascio e Santo Stefano di Sessanio, col suo bellissimo albergo diffuso, grazie al quale il paese è stato sapientemente ristrutturato. Quando sono stata io, qualche anno fa, la torre nel borgo era ancora in fase di restauro, mi piacerebbe sapere se hanno finito! Grazie per la risposta, e ciao!
Valentina · 16 Maggio 2022 alle 18:12
Sì, hanno completato il restauro proprio l’anno scorso! Ora la torre è nuovamente visitabile (mi hanno detto in loco che si può salire nel fine settimana). Nel borgo ci sono ancora alcuni cantieri, ma è in buono stato (ed è meraviglioso!).
Emanuela Raggett · 19 Agosto 2023 alle 12:12
Buongiorno, questo sentiero potrebbe essere indicato anche per un bambino di 5 anni? Grazie
Valentina · 20 Agosto 2023 alle 15:19
Buongiorno Emanuela! Il percorso non presenta difficoltà, è sempre ben evidente e molto panoramico. L’unico dubbio che ho per un bimbo piccolino è la lunghezza: in tutto sono 12 km. Se però il bimbo è già allenato a camminare e a stare a contatto con la natura, potrebbe andare benissimo!