In Emilia-Romagna, è iniziato l’autunno.
I segnali sono chiari: il freddo pungente che ti investe quando, al mattino, fai capolino dalle coperte, l’oro di cui si tinge la polvere di luce, la mia gatta che dorme rannicchiata su sè stessa esibendo il suo nuovo e soffice mantello in una perfetta palla concentrica.
Amo profondamente questa stagione.
Il suo mistero mi seduce e mi attira, i fiori gialli che sbucano selvaggi in ogni sprazzo di natura sono, insieme ai papaveri, i miei preferiti. La luce ambrata e l’intenso cielo azzurro dei giorni di sole mi scaldano il cuore, e mi donano una felicità genuina e balsamica.

Mi viene voglia di mangiare tartufo e fare degustazioni di vino. Divento nostalgica e romantica e, senza sudare continuamente, sono indubbiamente una persona migliore.
L’autunno compie un’ulteriore magia su di me: mi fa sentire ancora più legata alla mia città d’origine, la bella Bologna.
Non che io la disdegni nelle altre stagioni, eh! Semplicemente, l’autunno esalta ai miei occhi la sua personalità in un modo più intenso e potente, i suoi portici mi forniscono una protezione maggiore, il suo essere rossa e grassa si sposa perfettamente con i colori e le atmosfere di questo periodo dell’anno.
L’AUTUNNO MI FA INNAMORARE DI BOLOGNA, BOLOGNA MI FA SENTIRE A CASA
Bologna è casa.
C’è una cosa in particolare che mi fa capire, già dall’autostrada o dall’aereo, che sto tornando alla mia terra natia. Sto parlando di quello che è il simbolo principale della città per i bolognesi, ancora più iconico e famoso delle Due Torri e del Nettuno: il Santuario di San Luca.

La sua inconfondibile sagoma, che svetta superba dall’alto dei 289 metri del Colle della Guardia, rassicura i cittadini e li fa sentire protetti. Con i turisti, invece, si mostra come una seducente costruzione ubicata nella pittoresca cornice dei colli bolognesi, che fa sorgere spontanea la domanda: “Ma come si fa andare lassù?”.
SAN LUCA, IL SIMBOLO DI BOLOGNA
Ciò che rende famoso il santuario bolognese non è semplicemente la sua storia, bensì il tragitto da percorrere per arrivarci. Il quale è un lunghissimo porticato, anzi, diciamocela tutta: è il portico più lungo del mondo!

Si estende per ben 3.8 chilometri, ed è composto da 666 arcate. Un numero assai particolare, e qui gli amanti dell’occulto troveranno pane per i loro denti: associato tendenzialmente al demonio, il 666 rappresenterebbe dunque il serpente. In quest’ottica, il lungo e sinuoso porticato sarebbe il corpo del rettile satanico, la cui testa però viene schiacciata dal Santuario stesso, nei panni della Beata Vergine.
Il trionfo del bene sul male.
L’ipotesi non è storicamente verificabile, per cui rientra nello spazio di una suggestiva leggenda. Chissà!
PERCHÈ COSTRUIRE QUESTO LUNGHISSIMO PORTICO?
Bisogna andare a cercare la risposta molto lontano nel tempo, scartando un secolo dopo l’altro fino ad arrivare al 1192. In quel remoto anno, una giovane fanciulla di nome Angelica decise di fondare un eremo, proprio sulla cima del Colle della Guardia, avviando la costruzione di una piccola chiesa.
Alla sua morte, l’eremo divenne la sede di una comunità monastica femminile, e al suo interno veniva gelosamente custodita un’immagine della Vergine, oggetto di venerazione e di numerosi pellegrinaggi.
L’effigie, che dal Trecento in poi si conosce come Madonna di San Luca, diventò sempre più famosa tra i devoti tanto che, nel 1433, i confratelli della Compagnia di Santa Maria della Morte decisero di trasportare la sacra immagine giù in città, nella speranza di porre fine ad un plumbeo periodo di incessanti piogge.
Indovinate un po’? Il miracolo desiderato accadde veramente, e quel momento sancì l’inizio delle processioni della Madonna di San Luca. A quel punto però, fu necessario ampliare le dimensioni della chiesetta sul colle, e costruire un porticato che permettesse ai pellegrini di raggiungerla comodamente.
Poichè le casse comunali non potevano permettersi il finanziamento di un’opera così ambiziosa, ci pensò la proverbiale generosità dei cittadini bolognesi a risolvere il problema, che a suon di offerte permise la realizzazione del progetto. I nomi di alcuni dei benefattori principali si possono leggere sulle numerose lapidi e sugli stemmi posti, ancora oggi, lungo il cammino.
SOGNI, AMORI E DESIDERI
Tornando a noi, suddetto largest portico in da world rappresenta dunque il collegamento più importante tra il centro di Bologna e il santuario in cima al colle.
Ovviamente è possibile andare lassù anche in auto, in bus, in bicicletta, con il trenino turistico. O arrivandoci dai colli bolognesi alle sue spalle.
Così facendo, tuttavia, ci si perde il fascino di un’esperienza intimamente connessa con il sangue e le radici di ogni bulgnais che si rispetti. Perchè il portico di San Luca non è solo una storica meta di pellegrinaggio, ma è anche un paesaggio del cuore, della memoria, della vita vissuta di intere generazioni emiliane.

Se l’atmosfera velata di arancione e giallo delle sue arcate e dei muri potesse parlare, ci racconterebbe tante interessanti storie. A San Luca sono fioriti e sono stati dichiarati, più o meno timidamente, innumerevoli amori. Tante emozioni, tanti pensieri e tanti desideri sono stati affidati alle luci e alle ombre del portico. Esso avrà visto anche tante lacrime e assaporato pensieri tristi, avrà ospitato tra le arcate e le cappelle affrescate nebbie dense di delusioni e sogni.
E di sudore. Sì, ogni giorno i quasi quattro chilometri del percorso vengono battuti dalle più svariate categorie di sportivi.
Dovete infatti sapere che, per i bolognesi doc, il portico di San Luca è un ottimo ambiente per dedicarsi al trekking, alla corsa, all’esercizio fisico. I 215 metri di dislivello, uniti ad una pendenza media del 10% fanno inoltre sì che San Luca sia luogo deputato al voto, ai più svariati desideri esperibili mediante fatica fisica.
“Se passo l’esame / se riuscirò a portarla fuori a cena / se sopravviverò alla durissima settimana che mi aspetta / se …..(completa tu a piacimento)…, giuro che vado a San Luca a piedi!”.
IL PERCORSO DI TREKKING PIÙ FAMOSO DI BOLOGNA
Proprio per queste sue appena citate caratteristiche, la strada che costeggia il portico di San Luca è stata, ed è tutt’ora, teatro di svariate gare automobilistiche e ciclistiche. Ogni anno è qui che si conclude il Giro dell’Emilia, e nel 2009 il Giro d’Italia del centenario lo ha eletto come quattordicesima tappa.
Quindi, in soldoni, se vogliamo essere degni di varcare la soglia del Santuario di San Luca, omaggiando la sua Vergine, dobbiamo metterci tuta e scarpe da ginnastica, recarci in via Sabotino, nel Quartiere Saragozza e cominciare la fatidica ascesa. Proprio qui, infatti, inizia il portico.
Fino a che non si arriva presso l’Arco del Meloncello si può stare tranquilli. In questo punto cruciale, però, il portico curva e sancisce l’inizio della salita.

Si sale, si curva, si curva, si sale, e ci si può fermare a riprendere fiato presso le cappelle affrescate, quindici in tutto, disseminate tra le arcate lungo tutto il percorso a celebrare i misteri del rosario.
Vi accorgerete man mano dell’esistenza di cortili interni, prati, abitazioni private lungo la salita, che però non si intromettono nella fluidità del portico.
Non posso dirvi di preciso quanto tempo occorre per arrivare alla croce in legno che segnala l’arrivo presso il santuario. Si sale correndo, o camminando velocemente, oppure piano, magari chiacchierando. Ci si ferma, si ammirano gli sprazzi di tetti bolognesi che compaiono qua e là, si scattano foto, si prega e si pensa.
Ognuno al suo ritmo. Quindi toccherà a voi trovare il vostro.
IL SANTUARIO DI SAN LUCA E LA SUA PROTETTRICE
Una volta arrivati in cima, la fatica sarà spazzata via dal panorama, che spazia verso i morbidi profili dei colli limitrofi.


Ma è solo quando avrete guadagnato il piazzale antistante il santuario, che vi potrete rendere conto di tutta la sua rosea imponenza.

Mentre i vostri occhi ne seguiranno il barocco profilo, tenete a mente che la prima pietra di siffatto capolavoro è stata posta nel 1723. Quarantadue anni dopo fu consacrato il santuario, e solo nel 1774 l’opera fu ultimata.

Ora non vi resta che entrare, ammirando la sua pianta ellittica e le numerose opere d’arte di autori quali Donato Creti, Guido Reni e il Guercino. E rendendo omaggio alla Vergine di San Luca con il Bambino.
Essa, una volta all’anno, viene collocata su un baldacchino, il quale viene a sua volta issato sulle spalle di alcuni solerti frati domenicani vestiti da pellegrini e, accompagnata da una solenne processione, viene portata giù alla cattedrale di San Pietro, in via Indipendenza.
Qui la Madonna soggiorna per una settimana, ed il sabato successivo viene riportata su al santuario, sempre con una nutrita processione. Il suo rapporto con i bolognesi resta sempre un qualcosa di molto speciale.
C’è un altro modo per raggiungere il Santuario di San Luca, un percorso millenario molto caro ai cittadini: si tratta della Via dei Bregoli, e se cliccate su questo nome potrete scoprire di che si tratta!
INFORMAZIONI PRATICHE
- il Santuario di San Luca è aperto tutti i giorni dalle 6.45 alle 17 da novembre a febbraio, fino alle 18 da marzo a ottobre e fino alle 19 da aprile a settembre. Nei giorni feriali rimane chiuso dalle 12.30 alle 14.30
- Vi si celebrano regolarmente le principali funzioni liturgiche
- se non volete salire a piedi, potete raggiungere il santuario in macchina, scegliendo tra la strada che passa per i colli e quella che adiacente ai portici, oppure usufruire della navetta che parte da via Casaglia accanto all’entrata di Villa Spada.
- se soffrite molto il caldo, evitate di cimentarvi nella salita a piedi in estate, in quanto l’afa bolognese, fomentata dall’assetto dei portici, è un qualcosa di veramente micidiale!
Ecco cosa succede se lascio il via libera ai miei pensieri. Inizio riflettendo sulla bellezza dell’autunno, e mi ritrovo a parlare di San Luca! Tutto regolare.
Voi ci siete mai stati in questo posticino? Fatemi sapere la vostra esperienza nei commenti, e vediamoci Facebook e Instagram

Scritto da Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
20 commenti
Chiara Pancaldi · 17 Maggio 2019 alle 19:01
Sai che ho scoperto solo ora che sei bolognese come me??? Io da tanto che non torno al Santuario di San Luca, ma sto progettando una bella visita non appena il maltempo si deciderà a darci un po’ di tregua!
Katja · 1 Febbraio 2019 alle 18:31
Dopo anni (ma tanti anni), la scorsa estate sono riuscita a rifare i portici che collegano la zona di Saragozza alla Basilica di S. Luca: era da una vita che ci volevo ritornare! Purtroppo ha diluviato di brutto e non sono potuta salire sulla cupola causa i forti tuoni e lampi.
E come dici tu, ho proprio notato di quante persone (bolognesi e non) facessero trekking sotto i portici!
Simona Vespoli · 7 Dicembre 2018 alle 10:38
Bologna non la conosco affatto e ahimè non sapevo neppure che questo portico fosse il più lungo al mondo. La storia che si nasconde dietro la sua costruzione è davvero interessante. Leggendoti ho veramente immaginato le processioni, i miracoli avvenuti e pian piano la costruzione del portico che è davvero imperdibile. Magari la navetta la si prende al ritorno ma non si può non attraversarlo per godere di quei panorami mozzafiato!
Doriana · 9 Novembre 2018 alle 11:05
Pensa che lo avevo scoperto in un romanzo di Grisham. E’ davvero una passeggiata stupenda da fare in primavera. e Bologna è sempre fantastica da scoprire.
Giulia M. · 13 Ottobre 2018 alle 11:15
Sono stata a Bologna da piccola e ne ho conservato un’impressione super positiva, con questo post mi hai fatto venire una gran voglia di tornarci! Se dovessi tornare in zona cercherò davvero di passare da San Luca, penso sia un luogo che apprezzerei molto! E una camminata così ogni tanto penso faccia molto bene.
Valentina · 15 Ottobre 2018 alle 16:48
Grazie mille Giulia! Te la consiglio vivamente l’esperienza della camminata su a San Luca! Fammi poi sapere se passi dalla mia città 🙂
Monica - Checked-In Travel Blog · 12 Ottobre 2018 alle 11:07
Bologna è una città che mi manca, eppure ce l’ho così vicina! E’ da anni che dico di volerla visitare e per un motivo e per l’altro non ci sono ancora riuscita. Devo assolutamente rimediare 🙂
Valentina · 15 Ottobre 2018 alle 16:51
Eh sì, Bologna non ti deluderà vedrai! Fammi sapere se ti servono info e consigli di una local quando passi di qua 🙂
Lucy the Wombat · 10 Ottobre 2018 alle 12:27
Quello che mi ha colpita di questo post (oltre al fatto che tu abbia una gatta *_*): la felicità balsamica, Bologna rossa e grassa, la Madonna che soggiorna 🙂 Non amo molto le processioni ma adoro questo modo di parlarne, ad esempio qua da me c’è un museo cinese in cui soggiorna un drago, che ogni anno per il carnevale viene svegliato e portato in processione. Ne parlano proprio con questi termini, e io, che sono una bambinona dentro, applaudo felice con questi dettagli 🙂 Comunque questo santuario è da paura! A Bologna sono stata pochissimo, una sera in compagnia di amici finimmo in un posto chiamato “i trecento scalini”, e poco lontano c’era un convento, o un santuario, non ricordo nemmeno tanto è il tempo che è passato (e forse il vino bevuto! :D). Quindi non so se si tratti di questo o no. Però è tutto bellissimo! ^_^
Sara - Cappellacci a Merenda · 9 Ottobre 2018 alle 13:41
San Luca mi fa sempre sentire a casa! Ci vado spesso e tutte le volte è sempre una grande emozione per me, adoro questa zona di Bologna, è suggestiva, una vera meraviglia!!❤
Valentina · 11 Ottobre 2018 alle 12:44
Grazie mille Sara! Che bello sapere che l’amore per questa icona della mia città sia condiviso! Mi sento orgogliosa di quel piccolo santuario che segnala il mio ritorno a casa già dall’autostrada <3
yleniavventure · 9 Ottobre 2018 alle 11:36
pensa che i miei nonni erano di Bologna, ma io non sono mai stata. Se dovessi organizzare un weekend da quelle parti sicuramente prenderò spunto da questo tuo articolo. Ma veremente è il più lungo al mondo?! Wow!
Valentina · 11 Ottobre 2018 alle 12:45
Grazie mille Ylenia!! Ebbene sì, il portico di San Luca detiene proprio questo record! 🙂 Fammi sapere se capiti in zona, sono a tua disposizione per qualsiasi info o consiglio!
#UnaBiondaPiccola · 9 Ottobre 2018 alle 11:28
Non sapevo fosse quello il portico più lungo del mondo! Grazie per questa chicca! E comunque anche a me la città di Bologna mi fa tremendamente pensare all’autunno!
Valentina · 11 Ottobre 2018 alle 12:46
Grazie mille a te per essere passata da qui! 🙂 Infatti, secondo me, l’autunno è la stagione che più esalta il fascino di Bologna!
Martina Bressan · 8 Ottobre 2018 alle 10:36
Bellissimo questo portico che si estende anche per più di 3km! Sono stata solo un paio di volte a Bologna ma non sono mai stata al santuario di San Luca, che vista magnifica da lassù. Per la prossima volta che ci andrò mi hai dato delle ottimi indicazioni!
Valentina · 11 Ottobre 2018 alle 12:47
Grazie mille Martina! Sono felicissima di averti dato uno spunto di viaggio per la tua prossima sosta a Bologna! 🙂
Dani · 8 Ottobre 2018 alle 7:12
Sto cercando di organizzare un weekend a Bologna per i prossimi mesi… i tuoi suggerimenti arrivano al momento giusto. Grazie!
monicabruni · 6 Ottobre 2018 alle 11:59
È già da un po’ che sto pensando a un weekend a Bologna, è una città dove sono stata spesso per lavoro ma senza mai visitarla. Ora vorrei due giorni dedicati alle sue bellezze!
Stefania C. (Girovagando con Stefania) · 5 Ottobre 2018 alle 13:30
Da lassù c’è un panorama meraviglioso sulle colline bolognesi. Sono stata nella tua città ma ho fatto solo un veloce giro in centro e mi sono persa tante cose perciò quando tornerò ne approfitterò anche per visitare il Santuario arrivando con una bella camminata, magari per risparmiare tempo la navetta la prendo al ritorno!