Quante volte le sentiamo svolazzare dentro di noi, in un punto imprecisato che va dalle pareti del cuore a quelle dello stomaco.
Il loro lieve battito ha una potenza fortissima, che sgorga dal profondo fino in superficie, sulla nostra pelle, in un brivido piacevole ed energico.
Arrivano in un lampo, ma quell’istante ha la facoltà di illuminarci gli occhi, di proiettarci in un’altra dimensione, abitata solo dai sogni. E di non farci più andare via, in modo definitivo, da lì.
E loro con noi. Perchè le farfalle, proprio quelle, le nostre, se arrivano, non se ne vanno facilmente.

Trova le tue Farfalle
A volte, le farfalle sanno essere molto timide, e nascondersi molto bene dietro i più disparati frangenti: paura, rimorso, pigrizia, invidia, fretta. In alcuni casi possono addirittura scappare via, allontanandosi in un qualche altrove per trovare più ossigeno ed energia.
Ma tornano sempre, soprattutto quelle più forti e dure a morire.
Le mie sono arrivate che ero piccolissima, mentre ascoltavo le favole delle nonne durante il riposino dopo pranzo. Entrambe me le raccontavano, o le leggevano da libri colorati, con l’intento di farmi addormentare. Ma io, anzichè cedere all’abbraccio di Morfeo, sentivo scorrere adrenalina pura nelle mie vene, e col cavolo che dormivo!
Volevo, dovevo sapere e conoscere a tutti i costi come andava a finire, e anche cosa succedeva dopo l’ultima pagina o l’ultima parola.

Un altro gruppo di farfalle è giunto da me non appena, in prima elementare, ho scritto per la prima volta in corsivo, le lettere dell’alfabeto. E mi hanno fatto capire, chiaramente, che la scrittura sarebbe stata una fondamentale costante della mia vita, un qualcosa che mi avrebbe permesso di affermarmi nel mondo.
Anche le farfalle montanare sono arrivate quando ero bambina. Ma, ecco, quelle hanno deciso di farsi desiderare, di giocare a nascondino, celandosi dietro un pesante fardello di pigrizia, di latenza, di non so che cosa.
Tuttavia, come saprete ormai bene se leggete questo blog, sono tutt’altro che sparite: hanno fatto capolino molto più tardi, con un’ardore sconvolgente e totalizzante che si è legato stretto stretto alla mia anima.

Poi ci sono state le farfalle della fotografia, quelle appassionate di lingue straniere, quelle che avevano sete di un’esperienza di vita e lavoro all’estero, quelle che ho sentito quando mi sono imbattuta negli occhi limpidi e felini di Mattia, quelle del pilates e della zumba.
Potrei andare avanti ancora, ma non è necessario. Il concetto è, infatti, molto semplice: dentro di noi c’è uno spazio vuoto, pronto ad accogliere cose, persone, idee, sprazzi di luce. C’è un flusso continuo che entra ed esce da quello spazio, a volte più affollato, altre volte più tranquillo.
In tale viavai, capita che arrivi un qualcosa che lo riempie tutto, quell’anfratto, che lo scuote e che scuote la nostra persona, che ci eleva per un attimo fuori dalla quotidianità e ci fa sentire in sintonia con la vita.

Ecco a cosa mi riferisco: proprio a quell’intenso e profondo sentimento.
Colui che, tra l’altro, da il nome al mio travel blog: Kilig.
Sii gatto: insegui le farfalle, sempre
Dobbiamo imparare dai gatti.
Questi piccoli felini, discendenti delle altezzose tigri, sanno godersi la vita senza affanni e senza inutili frenesie. E sanno vivere anche con la giusta dose di leggerezza.
Prendiamoli mentre sonnecchiano pigramente al sole (una delle loro attività preferite). Se passa loro davanti una farfalla, essi non perdono tempo: drizzano le orecchie, dilatano le pupille, si attivano. Le loro dolcissime zampette, munite di temibili artigli, iniziano intrepide l’inseguimento del lepidottero. Senza forzature o ansie, bensì solo con una gioiosa concentrazione. Come in un gioco.

E se mai riescono ad afferrarla, in pochi secondi la bella farfallina potrebbe agilmente sgusciare via e riprendere il volo. E allora il micio, senza perdersi d’animo, riprende l’inseguimento, ricomincia la sua serie di saltelli, senza prestare troppa attenzione alla distanza che ha percorso.
Ecco, anche noi bipedi dovremmo apprendere l’arte felina di inseguire, sempre, le farfalle. Magari senza sfoderare artigli e istinti da predatori. Ma, semplicemente, imparando a vedere con gli occhi della fantasia e dell’intuito, lasciandoci circondare dalle farfalle e non perdendo mai l’occasione di inseguire quella che, ai nostri occhi, appare più bella, più luminosa, più in linea con il nostro essere.

Lo capisci subito, qual è: quella che, appena ti svolazza accanto, ti fa sentire una piccola scarica elettrica lungo la spina dorsale, quella che ti agita le pareti dello stomaco e ti accende gli occhi.
E lo fa solo lei, in mezzo a una moltitudine di altre ali colorate.
Può durare un istante, questa sensazione: ma avrà già fatto breccia dentro di te, mostrandoti il filo rosso, la scia di briciole da seguire.
Potresti perderla di vista, ma lei rimane lì. E il tuo intuito lo sa, riesce comunque a fiutare la sua polvere magica. Sta a noi decidere di seguirlo, di entrare dentro alle cose con lo sguardo e con noi stessi.
#inseguilefarfalle
Ognuno di noi ha le sue farfalle, e queste possono andare in varie direzioni, condurre nei più differenti luoghi.
Le mie mi spingono a viaggiare, sempre e comunque.
A guardare il mondo con occhi curiosi e sempre nuovi, non importa che io sia nei pressi del noto santuario che veglia la mia città dall’alto o in Indonesia.
A scrivere con la luce, fermando per sempre un istante.
A scrivere con le mani e la tastiera, spesso e volentieri anche con mano destra e penna, perchè non sono capace di tenere tutto dentro, perchè ne ho bisogno come l’aria che respiro.
La vita mi ha insegnato che non va bene lasciar perdere le farfalle. Rifiutarsi di ascoltarle, rifiutarsi di vedere dove ci conducono. Se non ci impegniamo a seguire l’istinto e a percorrere la via dei sogni, allora, per dirla con le parole di Pablo Neruda, moriamo lentamente.
Ecco che, per tenere bene a mente questo monito, ho creato un hashtag: #inseguilefarfalle
Per ricordare, in primis a me stessa ma anche a tutti voi, cari lettori e viaggiatori, di inseguire sempre la vita e la bellezza, anche se sembra difficile o impossibile.
L’hashtag è quindi per voi, da utilizzare su Instagram (ecco qualche esempio di scatti) o sugli altri social, nelle vostre fotografie, di viaggio e non.
Basta che ci sia la Vita, la Bellezza, l’Emozione.

P.S. Una volta alla settimana, organizzerò su Instagram l’aperiKilig, e condividerò nelle storie le fotografie con questo hashtag 🙂

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
12 commenti
Maria · 9 Marzo 2019 alle 10:46
Sia le foto che il testo sono meravigliosi! La metafora delle farfalle è molto bella e la capisco. Perché sentire le farfalle nello stomaco solo pensando a una destinazione è una sensazione unica, come la soddisfazione di pubblicare un bel post con delle foto che per noi significano così tanto. Buon lavoro e buone farfalle a te!
Valentina · 21 Marzo 2019 alle 11:47
Grazie mille davvero Maria, le tue parole sono bellissime! <3 E hai colto in pieno i significati che volevo trasmettere!
Lucy · 9 Marzo 2019 alle 3:14
Avevo dimenticato di rispondere ma rimedio, e ti ringrazio tantissimo per l’in bocca al lupo!! E’ un progetto che mi piace talmente tanto che sto pensando di prolungarlo (per la solita scaramanzia non dico niente di più, ma le farfalle, oh quelle ci sono, eccome se ci sono!! baci!! :D)
Valentina · 21 Marzo 2019 alle 11:49
Sono proprio contenta, e faccio il tifo per te!! 🙂 Se ci sono le farfalle, allora sei sulla strada giusta, quindi… Prosegui! Un abbraccio!
Simona · 2 Marzo 2019 alle 9:13
Insegui le farfalle. Un inno questa tua frase così come tutto l’articolo. Complimenti Valentina perché è un vero capolavoro e te lo dico davvero con tutta la sincerità possibile. Non so se sia il momento un po’ particolare per me, o se sia semplicemente il tuo modo di scrivere, ma mi hai veramente colpito come se mi rivedessi in molti passaggi che hai scritto. Associare il tutto all’immagine delle farfalle poi è ancora più stupendo. Ti dirò, non ho mai amato particolarmente i gatti ma ho deciso che da oggi voglio essere proprio come loro! <3
Valentina · 21 Marzo 2019 alle 11:53
Non so come ringraziarti Simona per queste parole…mi rendono davvero felice, e anche un po’ emozionata, dico davvero! <3 Arrossisco, e sento scorrere quella felicità che solo l'aver donato o trasmesso qualcosa di bello e potente riesce a richiamare. Quindi sono io a dover dire grazie a te, per essere passata di qua e per aver condiviso un'emozione <3 Grazie di cuore!!
MARTINA BRESSAN · 25 Febbraio 2019 alle 15:35
Complimenti davvero non solo per queste bellissime foto di farfalle, ma anche per le parole. Io le sento spesso le farfalle nello stomaco, proprio mi parlano. Mi rivedo molto nelle farfalle che hanno caratterizzato la tua vita, capisco le sentivo anche io…
Valentina · 21 Marzo 2019 alle 11:54
Che meraviglia! Sentire le farfalle, non c’è cosa più bella e potente. Grazie mille Martina per aver condiviso le tue emozioni <3
bpal · 19 Febbraio 2019 alle 17:14
bellobellobellobello! Ben scritto e ben illustrato il post, bella l’atmosfera, molto semplicemente mi hai incantato!
Valentina · 21 Marzo 2019 alle 11:55
Grazie, grazie mille!! Arrossisco, e sono davvero felice delle tue parole! <3
Lucy the Wombat · 19 Febbraio 2019 alle 12:48
Sai cosa mi ha colpita di più in questo post, al di là di queste spettacolari foto di farfalle (io ci ho provato a farne, sono pure andata apposta in una “casa delle farfalle”, ma ho dimenticato a casa l’obiettivo giusto! yay!)? Le farfalle della scrittura. Mi pare di vederti lì che scrivi per la prima volta. Che cosa giusta 🙂 Forse perché in questi giorni sto iniziando una cosa per me nuova, ma le farfalle degli inizi, ecco, quelle non vanno mai dimenticate!
Valentina · 19 Febbraio 2019 alle 13:46
Tranquilla, anche io la prima volta che sono andata in una Casa delle Farfalle non avevo caricato la Reflex, e quindi mi si è scaricata alla seconda foto! Disastro totale!! Poi ci sono tornata una seconda volta, e finalmente mi sono potuta sbizzarrire 🙂 Per le foto fatte all’aperto, invece, mi sono dovuta armare di santissima pazienza! Problemi fotografici a parte, che bello il tuo commento <3 Le farfalle degli inizi sono sacre, saranno quelle che ti accompagneranno sempre. Te ne auguro tantissime per i tuoi nuovi progetti (di che si tratta?? Sono super curiosa!), unite ad un immenso augurio buona fortuna!! <3