Ci sono luoghi, in Emilia-Romagna, in cui sembra che il tempo scorra più lentamente rispetto ad altri.
Luoghi in cui la natura regna sovrana, il turismo di massa non arriva, la pianura si estende senza limiti in un intreccio di terra, acqua, vento, sole.
Zone ancora non troppo conosciute, ma estremamente preziose e delicate, adatte ad un approccio slow: passeggiate rilassanti, birdwatching, splendidi giri in bicicletta.
IN BICICLETTA INTORNO ALLA VALLE SANTA DI ARGENTA: GIRO AD ANELLO DA LAVEZZOLA, PASSANDO PER LA PIEVE DI SAN GIORGIO E IL SENTIERO PRIMARO
In questo articolo voglio proprio raccontarvi di un’avventura su due ruote presso una zona di natura al confine tra il ravennate e il ferrarese. Si tratta di un bel giro in bicicletta intorno alla Valle Santa di Argenta da Lavezzola, partendo dunque dalla provincia di Ravenna e sconfinando in quella di Ferrara.
Un anello tra terra, acqua, animali, vegetazione di pianura, musei, antichissime chiese e storici sentieri.

DATI TECNICI
- Itinerario: Lavezzola – Valle Santa – Campotto – Valli di Argenta e Marmorta – Parco e Pieve di San Giorgio – Sentiero Primaro – Lavezzola;
- Punto di partenza: Via Bisa (all’incrocio con Via Beccaria Nuova) oppure presso il Ponte Bastia, a Lavezzola;
- Lunghezza: 23,92 km;
- Durata: circa 2 ore e 20 in movimento (3/4 ore totali, tenendo conto anche delle meritate soste);
- Difficoltà: facile ma abbastanza lungo, adatto a chi è già abituato ai giri in bicicletta (mountain bike o bici da corsa)
- Periodo consigliato: si può fare tutto l’anno, evitando i periodi subito dopo la pioggia.
SI PARTE!
Il punto di partenza di questo itinerario è un piccolo paese della bassa ravennate, anzi: è l’ultimo paese della bassa ravennate al confine con il territorio ferrarese. Si tratta di Lavezzola, nel comune di Conselice, località molto tranquilla che, nonostante la posizione un po’ marginale, è orgogliosamente romagnola.
Qui vi sono due punti di partenza papabili per dare inizio alla biciclettata:
- il più comodo e facile da trovare (anche se non c’è proprio il rischio di perdersi in quel di Lavezzola, state tranquilli/e!) è il Ponte Bastia, sul quale la SS16 attraversa il fiume Reno. Per i locals questo ponte rappresenta il confine tra la Romagna e il ferrarese, la cui area di competenza comincia proprio presso il vicinissimo Bar Bastia (al di là del ponte e già sotto il comune di Argenta). Oltrepassate dunque il centro di Lavezzola in direzione San Biagio e Argenta, ma non attraversate il ponte: la carrareccia da imboccare si trova infatti subito prima di esso a sinistra, ed è Via Beccaria Nuova. Prendete quest’ultima e proseguite dritto. A breve la cavedagna si biforca in due: tenere la destra, evitando di scendere verso la casa arancione sulla sinistra.
- Se desiderate partire dal centro di Lavezzola, senza transitare per la SS16, allora potrete raggiungere Via Beccaria Nuova da Via Bisa, trasversale della statale di fronte a Piazza Giuseppe Mazzini. Percorretela tutta fino in fondo, dove essa si converte in sterrata; attraversate il ponticello sulla canaletta di derivazione Zaniolo e imboccate a destra Via Beccaria Nuova, che qui ha le sembianze di un sentiero erboso tra i campi e il canale. Andate dritto fino alla curva in salita (nei pressi della casa arancione menzionata nel paragrafo precedente) e immettetevi sulla carrareccia che si connette all’inizio del Ponte Bastia.
PEDALANDO LUNGO IL SILLARO, TRA TERRA E ACQUA
Qualunque sia il vostro punto di partenza, vi ritroverete su Via Beccaria Nuova con lo sguardo rivolto a ovest. Questa è la direzione da seguire: pedalate dritto, con i campi alla vostra sinistra e la vegetazione ripariale (quella che costeggia i corsi d’acqua) a destra, iniziando ad assaporare il silenzio e la pace di queste zone naturali di pianura.
In breve, la strada compie una curva a destra e attraversa un ponte, spazioso ma un po’ lasciato a sé stesso; sotto di voi, in un intrico di vegetazione, scorre il torrente Sillaro, placido affluente del fiume Reno in procinto di gettarsi presso quest’ultimo (lo farà poco prima del Ponte Bastia).
Conquistate dunque la sponda opposta del torrente: la strada sterrata sembra proseguire a destra, davanti a voi troneggiano due cartelli (decisamente scoloriti) che vi ricordano che questa zona è una stazione del Parco regionale del Delta del Po, mentre alla vostra sinistra vi è invece un cancello chiuso con un passaggio seminascosto dalle frasche. Anche se non si direbbe, è proprio qui che dovete andare: lasciate perdere la carrareccia che svolta a destra e girate a sinistra, varcando il passaggio nel cancello.

Vi ritroverete su una specie di argine rialzato, con il Sillaro che scorre tra gli alberi alla vostra sinistra e i suoni della natura come unico rumore. Questa è una delle parti più belle, a mio avviso, dell’intero giro, e anche una delle più facili: bisogna infatti proseguire sempre dritto, inoltrandosi nel cuore di queste zone umide.
LA VALLE SANTA DI ARGENTA
In breve tempo, alla vostra destra, inizieranno a fare capolino degli specchi d’acqua dolce punteggiati da piccole isole erbose e canneti: si tratta della Valle Santa, uno dei tre comparti che costituiscono le Valli di Argenta e Campotto. Qui, in questo triangolo di terra, acqua e boschetti igrofili, si rifugiano e nidificano variegate specie di uccelli, in particolare limicoli (come il Cavaliere d’Italia), pittime e anatidi.

Quello che state percorrendo è infatti l’argine perimetrale della Valle Santa, il quale consente una splendida veduta su di essa. Proseguendo dritto, dopo circa 3 km dall’inizio del sentiero lungo Sillaro, troverete un altro tracciato che, dall’argine, consente proprio di entrare nel cuore della Valle Santa.

Salutate il Sillaro e scendete a destra lungo la via erbosa: alla vostra destra, vicinissimi, vi sono proprio gli specchi d’acqua e i loro abitanti (avvisterete sicuramente anatre, aironi bianchi o cenerini, e anche qualche grassottella nutria), mentre a sinistra osserverete un prato umido, altro ambiente molto prezioso delle Valli.

Proseguendo, raggiungerete una torretta di avvistamento in legno: da lassù si gode di una splendida vista panoramica su tutta la zona e le valli. Qui il percorso svolta a sinistra e offre nuove interessanti prospettive su altre porzioni di questa zona umida.

Poco dopo, invece, il tragitto piega tutto a destra e mostra i primi segni della presenza umana: davanti a voi, sulla sinistra, troverete il Bar Oasi (rustico e funzionale quanto basta), il parcheggio delle Valli di Argenta e Campotto, l’Idrovora Vallesanta.
Non vi ho ancora detto che il posto in cui vi trovate corrisponde alla sesta stazione del Parco Regionale del Delta del Po, l’unica collocata nell’entroterra. Si tratta di un’area umida di circa 1.624, talmente preziosa da essere entrata di diritto nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO.

COSTEGGIANDO IL MUSEO DELLE VALLI E LA CASSA CAMPOTTO
Una volta raggiunto il parcheggio della Valle Santa, inizia ufficialmente la parte asfaltata del giro in bicicletta intorno alla Valle Santa di Argenta. Godetevi la fluidità di questo tratto, e tenete le forze in serbo per l’ultima parte di percorso, che sarà di nuovo sull’argine.
Al termine di Via Valle Santa, dopo il ponte sul canale di scolo Garda, girate a sinistra su Via Bastia Levante, una piacevole strada stretta, alberata e poco trafficata, e percorretela tutta fino all’incrocio con Via Cardinala; immettetevi su quest’ultima girando a destra, facendo un po’ di attenzione al traffico, qui maggiormente presente.
Subito dopo il cartello comunicante la fine di Campotto, percorrerete un cavalcavia sul fiume Idice e transiterete accanto al Casino di Campotto, un edificio rurale risalente al XVIII secolo che oggi ospita il Museo delle Valli. Una visita ad esso è d’obbligo; oltre al prestigioso Ecomuseo, il Casino ospita anche uno dei Centri di Educazione Ambientale della Regione Emilia-Romagna.
Dietro al Museo comincia l’Oasi di Campotto, che costeggerete proseguendo su Via Cardinala. Si tratta dell’area umida più vasta delle Valli, la cui forma trapezoidale aveva in passato la funzione di convogliare le acque dell’Idice prima che si immettessero in massa nel Reno, rischiando di causare alluvioni.
Il giro continua sempre su questa via e sempre dritto, anche alla rotonda che incontrerete. Molto probabilmente, sulla vostra destra, vi sono altri sentieri in mezzo alla natura che puntano alla vostra successiva meta; non avendo ancora avuto occasione di sondarli, non so darvi consigli in merito, per cui qui mi limito a descrivervi il percorso che ho fatto io.
LA PIEVE DI SAN GIORGIO
Subito dopo aver superato il cartello che da il benvenuto ad Argenta, fate attenzione: sulla destra compariranno infatti un secondo cartello bianco (comunicante il gemellaggio tra questa città e Castelnau Le Lez – un comune francese nella regione dell’Occitania), e uno marrone, indicante la Pieve di San Giorgio.
Qui, nel bel parco che ospita la Pieve, potrete fare una tappa rigenerante: mettetevi comodi sull’erba a prendere il sole, fate qualche salutare esercizio lungo il Percorso Vita e, soprattutto, siate consapevoli di essere al cospetto di una delle chiese più antiche di tutta l’Emilia-Romagna.

Oggi la Pieve di San Giorgio appare ben conservata, nonostante presenti solo una delle tre originarie navate (quella centrale). L’abside è pentagonale, con tre finestrelle ad arco a tutto sesto nei lati centrali, e gran parte del piano originale si colloca tre metri sotto il livello del suolo. Durante alcuni lavori effettuati negli anni ’80, sono state rinvenute alcune parti del mosaico che decorava il pavimento della chiesa, nonché frammenti di decorazioni ad affresco risalenti al IX secolo.

IL SENTIERO PRIMARO E LA CHIUSURA DELL’ANELLO
Le affascinanti e rilassate atmosfere del parco ci invitano a rimanere qui a lungo, tuttavia arriverà presto l’ora di rimettersi in marcia per chiudere il giro in bicicletta intorno alla Valle Santa di Argenta. Quando deciderete di inforcare nuovamente la mountain bike, dovrete semplicemente tornare su Via Cardinala e proseguire su di essa in direzione del centro di Argenta.
Superato il ponte sul Canale della Botte, troverete a sinistra, presso un piccolo spiazzo con anche una fontanella, un sentiero sull’argine denominato Sentiero Primaro. Ecco il nuovo percorso da imboccare, colui che vi collegherà al principio del giro presso Lavezzola.
Nato con lo scopo di ripercorrere il corso originario del Po di Primaro, antico ramo deltizio del fiume Po, questo sentiero inizia a Ferrara e, attraversando diverse località (tra cui proprio Argenta), arriva sulla Strada Statale Romea. Si tratta di un itinerario di circa 45 km, percorribili in bicicletta, che consente di apprezzare luoghi di notevole interesse storico, archeologico, naturalistico (vi cito, come esempi, la Delizia Estense di Benvignante, le Valli di Comacchio, e le stesse Valli di Argenta e Campotto).

Non c’è proprio nessun pericolo di perdersi: il percorso è totalmente rettilineo e sempre sull’argine tra il Canale della Botte e il fiume Reno. Pedalando qui, vedrete scorrere alla vostra sinistra i tetti delle case e delle fabbriche di Argenta, transiterete accanto al Santuario della Celletta (un tempio barocco edificato all’inizio del Seicento in seguito alla miracolosa apparizione in loco della Madonna), le case di San Biagio, fino a scorgere in lontananza un edificio dalle tonalità rosate. Esso è il Bar Bastia, e vi segnala che il giro sta volgendo al termine.

Una volta raggiunto il bar, dovrete attraversare il ponte, tornando in direzione Lavezzola.
INFORMAZIONI PRATICHE
- Il giro in bicicletta intorno alla Valle Santa di Argenta qui descritto è ideale per la primavera e l’autunno; in estate potrebbe fare molto caldo, ed è meglio privilegiare il tardo pomeriggio o il mattino presto.
- Consigliata la mountain bike, la maggior parte del percorso è su strada sterrata.
- Sconsigliato percorrere questo itinerario subito dopo la pioggia, in quanto potrebbe essere parecchio fangoso;
- Portate con voi una buona scorta d’acqua, qualche snack e i binocoli: avvisterete tantissimi pennuti!

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
8 commenti
Federica Assirelli · 10 Maggio 2021 alle 12:38
Mi sono rilassata anche solo a leggere e guardare le foto! Di zone simili ho visitato le valli di Comacchio e ricordo di aver pensato che sarebbe stato bello fare un bel percorso in bicicletta perché sono luoghi che a me personalmente rilassano molto. Un vero turismo slow!
Valentina · 14 Giugno 2021 alle 16:07
Grazie mille Federica! Esatto, è proprio una zona di pace e silenzio adatta ad un approccio slow!
patty_unanimainviaggio · 12 Aprile 2021 alle 16:25
Molto interessante, sono emiliana e mi attira fare questo giro che hai descritto! Un paesaggio che mi ha ricordato le Everglades in Florida!
Valentina · 19 Aprile 2021 alle 11:15
Grazie mille, sono felice di averti fatto scoprire un posticino nuovo della nostra regione! 🙂
sabrinabalugani · 12 Aprile 2021 alle 12:29
Mi vergogno a scriverti per confessarti che da ferrarese non pensavo che nella zona di Argenta ci fosse tutta questa bellezza da scoprire e pure in bicicletta. Mi hai aperto un mondo che non conoscevo e che proverò a fare appena ci daranno il via libera .
Valentina · 19 Aprile 2021 alle 11:16
Grazie mille Sabrina! E non preoccuparti, anche io non lo pensavo affatto! Ma ho avuto occasione di esplorare meglio questa zona, ed è stata davvero una bellissima scoperta!
Rosanna Ippolito · 12 Aprile 2021 alle 12:05
Abitando in provincia di Ferrara non posso assolutamente perdermi questo giro in bicicletta. Grazie
Valentina · 19 Aprile 2021 alle 11:16
Grazie mille a te! Credo che, sempre tramite il Sentiero Primaro o altre vie ciclabili, si possa arrivare qui proprio da Ferrara!