Non mi stancherò mai di affermare quanto sia meravigliosa quella brulla valle lungo il fiume Gadera, racchiusa tra alcune delle più belle e note cime dolomitiche.
La Val Badia, ormai dovreste saperlo anche voi, è in assoluto la mia valle altoatesina preferita, quella in cui affondano le radici del mio palpitante cuore. Adoro ogni cosa che sorge nel suo perimetro, adoro i suoi dintorni, i suoi panorami, il suo cibo, la sua cultura.
Oggi ho deciso di raccontarvi un’escursione speciale della Val Badia, un suggestivo giro ad anello nel Parco naturale di Fanes-Sennes-Braies che consente di scoprire veri e propri capolavori naturalistici, angoli preziosi e silenziosi, panorami mozzafiato su gran parte delle Dolomiti.
ESCURSIONE AI PRATI DELL’ARMENTARA: UN SUGGESTIVO GIRO AD ANELLO
Sto parlando dell’escursione ai prati dell’Armentara, uno spazio di placida natura situato, come un verdeggiante e morbido tappeto, ai piedi dell’iconico Sasso di Santa Croce.

L’Armentara può essere raggiunta da diversi punti e secondo differenti opzioni. Io vi consiglio qui l’itinerario che preferisco, il quale utilizza il supporto di una seggiovia e una cabinovia.
Credo che questo modo sia il più adatto per godersi al massimo l’escursione, poichè ci consente di compierla interamente in graduale discesa, e di concentrarci meglio sul paesaggio circostante senza fare troppa fatica.
DATI TECNICI
- Punto di partenza: seggiovia La Crusc di San Leonardo in Badia
- Itinerario dell’anello: San Leonardo in Badia – Rifugi Nagler e Lee – Santuario di Santa Croce – Prati dell’Armentara – Ranch da Andrè – Col d’Anvì – San Leonardo in Badia
- Sentiero: Roda de Armentara
- Segnavia: 15, 15A, 16
- Lunghezza del percorso: 7.4 km
- Tempo di percorrenza totale: circa 4 ore (dipende però dalle varie tappe lungo il cammino)
- Dislivello: circa 775 metri
- Altitudine massima: 2.045 metri (in corrispondenza del Santuario di Santa Croce)
- Periodo consigliato: si può fare in tutte le stagioni!
P.S Avete già scaricato WeWard, l’app che vi consente di guadagnare camminando? Con essa più camminate e più guadagnate dei soldini. Leggete il mio articolo dedicato e preparatevi anche a ricevere un bonus da parte mia di 1.50 euro! Come? Inserendo sull’app, nella sezione Inserisci il codice di riferimento, il codice VALE-TazXE (occhio alle corrette maiuscole e minuscole).
PARTENZA: LA SEGGIOVIA LA CRUSC
Il punto di partenza dell’escursione si colloca presso il paese di San Leonardo in Badia. Più precisamente, si trova presso la stazione della seggiovia Santa Croce, poichè sarà quest’ultima, insieme alla nuovissima cabinovia La Crusc 2, che ci porterà su nel meraviglioso mondo dell’Armentara.
Facciamo qui i biglietti per entrambi i tronconi (seggiovia Santa Croce + cabinovia La Crusc) ma solo per l’andata: il ritorno lo percorreremo sulle nostre stesse gambe.
La seggiovia ha quattro posti, è dotata di cupola protettiva e ci porta comodamente dai 1.320 metri di quota di San Leonardo fino a 1.850 metri dell’area intermedia La Crusc.
Salite a bordo, rilassatevi, respirate… E godetevi la splendida ascesa con vista sul Sass dla Crusc.
PRIMA TAPPA: L’AREA INTERMEDIA LA CRUSC
Zona sciistica in inverno ed escursionistica in estate, La Crusc è un cantone privilegiato dell’Alta Badia: la prima volta che sono stata qui, che fu per un fortuito caso, questo posto mi sembrò un paradiso terrestre.
Protetta dall’imponente e maestosa parete del Sass dla Crusc, e costellata da morbidi prati, piccoli laghi e freschi boschi, quest’area vanta una sublime vista sull’ambiente lunare della Gardenaccia, nel Parco naturale Puez-Odle, e sul Sass de Putia, oltre a tante altre note cime dolomitiche.

Vi sto parlando di questa zona perchè essa è la prima tappa della nostra escursione ai prati dell’Armentara. Un primo step molto rilassante e strategico, dato che è qui che approda la seggiovia partita da San Leonardo in Badia.
Oltre alla bellezza naturalistica vi sono in loco anche due interessanti rifugi pronti ad accoglierci con un caffè o un succo di mela (o quello che volete, insomma): il Rifugio Lee e l’Ütia Nagler.
Entrambi offrono variegate occasioni di svago e cultura: sedie di legno gigantesche su cui arrampicarsi, piccole mostre fotografiche all’aperto, animali di legno e in carne ed ossa con cui interagire.

Se si approda quassù di buon mattino (come consiglio io), la pausa caffè pre-escursione è egregiamente servita; se invece le lancette dell’orologio tendono più al mezzogiorno, si può cogliere la ghiotta occasione di un ricco pasto ladino.
SECONDA TAPPA: IL SANTUARIO DI SANTA CROCE
Dopo aver bighellonato a sufficienza, è tempo di riprendere la via per l’escursione ai prati dell’Armentara. Dobbiamo ora salire sulla cabinovia La Crusc 2, che proprio da quest’anno sostituisce la vecchia seggiovia. Ci godiamo così un’altra riposante ascesa verso la seconda tappa del giro: il Santuario di Santa Croce.

La cabinovia ci lascia poco sotto il santuario, che raggiungiamo in brevissimo tempo seguendo le ultime stazioni della Via Crucis (la quale parte da San Leonardo).
Una volta arrivati davanti alla chiesa, avremo toccato la quota più alta dell’intera escursione, 2.045 metri d’altitudine, e saremo proprio a ridosso delle impervie pareti del Sasso della Croce.

Si tratta di un luogo cardine della Val Badia: consacrata nel lontanissimo 1484, la chiesa odierna sorge sugli antichi resti di un edificio pagano e vanta una travagliata storia. Dopo lunghi periodi di oblio e abbandono, il santuario è diventato un’importante meta di pellegrinaggi e di manifestazioni, religiose e non.
Accanto alla chiesa, dal 1718, vi è lo storico rifugio, dal sapore rustico e tradizionale. Per me e i miei compagni d’avventure montanare, esso rappresenta l’ultimo baluardo di civiltà prima di ascendere verso le cime più alte del Sasso di Santa Croce, ovvero il Monte Ciaval e la Cima Dieci.

L’iconica montagna è qui ancora più protagonista che nella precedente tappa. La sua forma a croce si staglia imponente subito dietro rifugio e chiesa, e sembra vegliare bonariamente su tutti noi.
Oggi, tuttavia, non è verso di lei che dobbiamo andare. La Roda de Armentara (il nome ladino dell’escursione ai prati dell’Armentara), non contempla sfiancanti salite e pietraie, ma “solo” bellezza morbida e slow.
Dopo aver salutato gli animali di stanza qui (generalmente galli, galline e coniglietti), possiamo dare ufficialmente inizio alla splendida camminata in uno dei sentieri più suggestivi di tutto l’Alto-Adige.
TERZA TAPPA: L’IMMERSIONE NEI LUSSUREGGIANTI PRATI DELL’ARMENTARA
È il sentiero 15 in direzione La Val quello che per primo, dall’ospizio di Santa Croce, ci accompagna nell’idilliaco mondo dell’Armentara. Lo imbocchiamo subito dietro la chiesa, e lo percorriamo costeggiando la base delle pareti dolomitiche del Sasso di Santa Croce.

I prati dell’Armentara ci accolgono già qui in tutto il loro splendore, impreziositi dalle loro variegate sfumature di colore sempre in sintonia con la stagione del momento.

Stiamo entrando in un microcosmo fatto di lussureggianti pascoli d’alta quota, freschi boschi di conifere e molteplici masi di legno.

In breve tempo raggiungeremo una biforcazione segnalata dai cartelli: qui prendiamo il sentiero 15A, che ci permette di addentrarci ancora di più nell’Armentara, facendoci allontanare dalle pareti del Sasso di Santa Croce.

Cominciamo ora a farci un’idea concreta di questa famosa Armentara: un particolarissimo altopiano che fodera la base del Sasso della Croce e la lambisce come un piccolo mare. La morbida geografia dei prati richiama infatti il moto ondoso di una massa d’acqua, in cui l’occhio dell’escursionista si perde e si innamora.

Prati meravigliosi attraversati da questo sentiero che ne segue e ne preserva l’armonia, interrotta e impreziosita qua e là da pini, abeti, baite, pascoli e biotopi.


L’itinerario che stiamo percorrendo è in costante e graduale discesa, e l’assenza di fatica ci consente di concentrarci bene sulla bellezza intorno a noi con un ritmo meravigliosamente slow.

Il profumo dell’erba e dei fiori, che danno il meglio di sé in primavera, il silenzio rotto solo dal vento e dal cinguettio degli uccellini, i panorami maestosi sulle dolomiti circostanti…

QUARTA TAPPA: IL RANCH DA ANDRÈ
Camminando in siffatto contesto, la roda de Armentara ci conduce verso uno dei rarissimi tratti in salita dell’itinerario, forse l’unico. Niente paura: oltre ad essere breve, esso ci schiude un’invitante sorpresa che, oltre alla vista, richiama all’ordine anche le nostre pance…

Siamo arrivati infatti presso l’unico punto di ristorno nel cuore di questa escursione ai prati dell’Armentara, ovvero il rustico ma idilliaco Ranch da Andrè.

A 1.855 metri d’altitudine, questa legnosa baita è, come ho scritto nel secondo articolo dedicato ai rifugi imperdibili in Val Badia, un posto felice: circondato da prati e boschi, contornato da recinti per fortunati animali, il Ranch da Andrè propone deliziosi piatti tirolesi con, in omaggio, un panorama non da poco.

Accomodiamoci senza indugi nella terrazza in legno, e prepariamoci a uno dei pasti più speciali della nostra vita. Dopo, sarà davvero molto difficile abbondare questo speciale posticino.
QUINTA TAPPA: IL LENTO RIENTRO VERSO LA CIVILTÀ
A malincuore, una volta terminata questa rigenerante sosta, lasciamo siffatto angolo di paradiso terrestre senza tuttavia disperarci troppo vista la meravigliosa natura che ancora ci circonda e ci accoglie.

Il sentiero è ora il numero 16, il quale solca senza paura il mare d’erba e ci conduce al cospetto di scorci di una bellezza senza tempo.

Non è difficile fare simpatici e inaspettati incontri in questi tratti del percorso: da curiosi pennuti alle immancabili e placide bovine, passando per scoiattoli, marmotte e pelose mucche Highlander.

Il mare di prati non cessa mai di stupirci, nemmeno quando cominciano a comparire le prime tracce di presenza umana: le viles (il tradizionale nome dei nuclei di antichi masi e case ladine) di Valgiarëi, Cialaruns, e l’erboso Col d’Anvì ci comunicano che ci stiamo lentamente appropinquando verso la fine del trekking.

Si continua la placida discesa in quella che, se siamo partiti di mattina, è la calda e dorata luce pomeridiana, capace di ammantare d’incanto tutte le cose.

Superati questi poetici paesini, la vista sul campanile della chiesa di San Leonardo non ci lascerà dubbi: il nostro anello ai prati dell’Armentara si sta concludendo. Non ci resta che entrare in paese e tornare presso il punto di partenza, il parcheggio della seggiovia La Crusc.
A meno che, come me, non alloggiate all’hotel Cavallino, una delle strutture più belle e speciali di tutta l’Alta Badia!

INFORMAZIONI PRATICHE
- l’escursione ai prati dell’Armentara, come qui descritta, è un giro adatto a tutti, anche ai bambini, purchè abituati a camminare e al contatto con la natura;
- obbligatorio, come in tutte le escursioni in montagna, l’utilizzo di scarponcini da trekking impermeabili e con suola scolpita;
- vestitevi sempre a cipolla: anche se il tempo è bello, potrebbe cambiare repentinamente;
- portatevi un’adeguata scorta di acqua e qualche snack;
- potete compiere l’escursione anche al contrario, in salita da San Leonardo.
- informatevi sempre, prima di partire, delle condizioni del sentiero.

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
15 commenti
Gino · 22 Agosto 2023 alle 17:18
Ciao, hai traccia GPX .Grazie
Valentina · 23 Agosto 2023 alle 18:02
Ciao Gino, purtroppo no! Mi dispiace!
FABRIZIO Pastori · 13 Aprile 2023 alle 19:54
Gentile Valentina mi potresti dire quanti kilometri sono e quanto tempo occorre per scendere a piedi dal rifugio sass de la crusc fino a San Leonardo come tu consigli?
Grazie mille
Valentina · 19 Aprile 2023 alle 16:34
Ciao Fabrizio! Per scendere a piedi dal rifugio e santuario di Santa Croce fino a San Leonardo sono poco più di 7 km (se si segue il percorso indicato per i prati dell’Armentara).
Andrea · 17 Agosto 2021 alle 19:41
Ottimo articolo… seguito il tuo percorso con precisione millimetrica… paesaggi incredibili! Spero di aver fatto qualche scatto degno… grazie
Salvina · 4 Aprile 2020 alle 8:40
Con le tue foto e il tuo racconto, mi hai fatto sentire per un attimo libera e serena tra questi magnifici paesaggi. Avrei sorseggiato con piacere del buon vino accompagnato da formaggi!
Valentina · 9 Aprile 2020 alle 22:46
Grazie di cuore Salvina! Anche io vorrei tanto rifugiarmi in questa zona che amo tantissimo.. E ti assicuro che quel vino con quel piatto di speck e formaggi erano buonissimi!!
Sara · 28 Marzo 2020 alle 15:30
Ma che spettacolo di escursione! Le foto poi sono stupende e rendono tantissimo l’idea del cielo terso e dell’aria pulita. Io sono amante del mare ma mi stai quasi facendo venire voglia!
Valentina · 2 Aprile 2020 alle 13:00
Grazie mille Sara! Questo posto è davvero meraviglioso, e non posso che consigliartelo per una tua prossima fuga tra i monti 🙂
Alessandra · 13 Marzo 2020 alle 15:28
Che meraviglia! Io adoro la montagna e difatti le nostre vacanze estive le trascorriamo sempre in Alto Adige. Mi hai fatto venire una voglia di camminate in montagna!!! 🌲⛰🐄
Valentina · 16 Marzo 2020 alle 13:01
Grazie mille Alessandra! A chi lo dici! Anche io sono in astinenza da montagna e Alto Adige, soprattutto in questo triste periodo di quarantena per la nostra penisola. Non vedo l’ora di poter tornare sui monti a camminare!
Elena · 7 Marzo 2020 alle 21:54
Che luogo idilliaco!
Valentina · 14 Marzo 2020 alle 17:13
Io lo amo! è uno dei miei luoghi preferiti dell’Alta Badia! 🙂
elastampacchia · 7 Marzo 2020 alle 19:50
Grazie per quest’articolo, pieno di dettagli utili per chi è interessato a percorrere l’anello! Mi sono decisamente innamorata di questo posto che non conoscevo e che mi sono segnata tra i posti da visitare in Alto Adige!
Valentina · 16 Marzo 2020 alle 13:00
Grazie mille, mi fa molto piacere! Se ti servono altre informazioni, non esitare a chiedere 🙂