L’ho sempre detto, e continuerò ad affermarlo: la Val Badia non finisce mai di sorprendere!
Ormai sono otto anni che la frequento, eppure ogni volta scopro sempre qualcosa di nuovo, qualche tesoro di natura, cultura, storia, tradizione, che rafforza sempre più il filo rosso che mi lega a questa meravigliosa terra.
Nel presente articolo voglio proprio raccontarvi di un’inedita escursione, scoperta (quasi) per un fortuito caso durante la mia ultima capatina da queste parti.
ESCURSIONE ALLA MALGA VALPAROLA: UNA BELLISSIMA PASSEGGIATA FRA PRATI E CIME DELL’ALTA BADIA
Se siete Kilig-lettori e Kilig-lettrici assidui/e, allora saprete già che la mia estate 2021 in Alta Badia ha contemplato un evento molto importante: l’ascesa su Punta Penia, la vetta più alta di Sua Maestà la Marmolada.
Il giorno prima di compiere siffatta impresa, io e i miei compagni d’avventura (fratello e fidanzato romagnolo) eravamo alla ricerca di un trekking facile, non troppo lungo ma suggestivo, che preservasse le energie per l’impresa dell’indomani ma che, al tempo stesso, ci regalasse comunque emozioni e bellezza (e un buon pranzetto).
Tra le mille mila possibilità che offre questo territorio, abbiamo optato per due escursioni differenti, localizzate entrambe in zona Passo Valparola: il Sas de Stria, e una splendida passeggiata per raggiungere la Malga Valparola.
In questa sede vi narrerò solo di quest’ultimo argomento, un trekking facilissimo, splendido e adatto a tutti (anche ai bambini piccoli e in passeggino).

DATI TECNICI
- Punto di partenza: parcheggio in località Sarè (presso l’omonimo bar-ristorante), sulla strada che da San Cassiano porta al Passo Valparola;
- Punto di arrivo: Malga Valparola (1.749 metri) – si ritorna per lo stesso percorso;
- Tempistiche: 30-40 minuti (solo andata);
- Dislivello:
- Segnavia: sentieri CAI 24 B e 18
- Difficoltà: facile
- Periodo consigliato: si può fare in tutte le stagioni!
IL CONTESTO
Vi ho menzionato già a più riprese la Val Badia, poiché essa era la sede della mia vacanza e anche il punto di partenza di questo trekking. Devo subito precisare, tuttavia, che la meta di suddetta camminata, la Malga Valparola, si colloca in realtà sotto il comune di Livinallongo del Col di Lana, nel bellunese.
Il territorio che la circonda è un’area molto particolare: è stata infatti teatro di feroci combattimenti all’epoca del primo conflitto mondiale, e un punto cardine per le attività produttive locali.

La zona intorno alla Malga Valparola, e al Passo Valparola, ha sempre giocato un ruolo da protagonista nel campo dell’estrazione del ferro. Basti pensare alle vicine note miniere del Fursil, presso Colle Santa Lucia (Val Fiorentina), che dal XIV al XVI secolo fornivano il minerale ai numerosi forni fusori del territorio.
A testimonianza di questa intensa attività metallurgica rimane oggi la toponomastica: Munt de Valparola (ovvero malga Valparola in ladino) in tedesco si traduce con Eisenöfen-Alm, la cui traduzione letterale è “malga dei forni del ferro“. Così come il termine ladino Rü de Col dai Furns, che tradotto significa “colle dei forni fusori“.
IL PUNTO DI PARTENZA
Molteplici sono i punti di partenza per un’escursione alla Malga Valparola; il Passo Valparola stesso, San Cassiano, la località Armentarola, il rifugio Pralongià, tutti i paesi principali dell’Alta Badia (specialmente se si è a cavallo di una mountain bike o e-bike).
Quello che vi propongo qui è uno dei più facili, e dei più vicini alla malga. Da San Cassiano, dovrete proseguire lungo la strada provinciale 24 in direzione del Passo Valparola. Subito prima del cartello stradale blu indicante l’inizio dei tornanti del Passo, troverete alla vostra sinistra un ampio parcheggio: ecco la vostra meta! Qui potrete comodamente e gratuitamente posteggiare il vostro mezzo.

Sempre qui vi è anche la fermata dell’autobus, nel caso optiate per questa modalità di spostamento.
IL PERCORSO
Il sentiero da imboccare per dare ufficialmente inizio all’escursione alla Malga Valparola si colloca subito al di là della strada.
Dal parcheggio, dunque, recatevi presso le strisce pedonali e, con un po’ di attenzione, attraversate la strada. Imboccate la stradina proprio di fronte a voi (che nella sua prima parte è asfaltata, ma in seguito diventa sterrata).
Il segnavia in legno posto in loco confermerà che siete sulla retta via, ovvero il sentiero CAI 24 B.
Ora rilassatevi, respirate, camminate col passo che più si accorda al vostro stato d’animo. L’itinerario, come già avrete modo di notare in questo primo tratto, attraversa bucolici prati che, sfociando in altrettanti suggestivi boschi di abeti, lambiscono la base delle Pale de Gerda e del Setsass.
Per un po’ camminerete in piano, osservando le fioriture in mezzo alla lucente erba e i masi disseminati qua e là. In breve tempo, incontrerete uno scrosciante e limpido torrente, che marca anche l’incrocio con il sentiero CAI 18; dovrete imboccare proprio quest’ultimo, che vi condurrà nella rigenerante ombra di un profumatissimo bosco.
Qui comincia un po’ di salita, che non diventa mai troppo faticosa.

Continuate dritto sulla forestale, senza lasciarvi tentare dai tanti sentieri che si inoltrano nella selva, e sempre mantenendo accanto a voi il corso del torrente.
In una mezz’oretta di cammino in tale contesto dove, senza rendervene conto, varcherete l’invisibile linea di confine fra Trentino-Alto Adige e Veneto, gli alberi si diraderanno e la vista spazierà con un raggio più ampio verso le montagne prima citate. Impossibile non notarlo: il profilo di un tetto, nitido davanti a voi, confermerà che siete in dirittura d’arrivo.
LA MALGA VALPAROLA
Le prime tre parole che mi vengono in mente per descrivere la Malga Valparola sono: armonia, natura incontaminata, beatitudine.

Essa sorge nel cuore di un piccolo alpeggio a 1.790 metri di quota, vegliato dal silenzio, dai boschi, dai sublimi profili del Setsass e delle Pale di Gerda da un lato (vicinissimi), e dal Piz de Conturines e le vette di Fanes dall’altro (un po’ più lontani).
La malga si suddivide in due strutture principali: l’agriturismo, nel quale è possibile accomodarsi in uno dei suoi ambienti (esterni o interni) a mangiare qualcosa, e il punto di degustazione e vendita dei suoi prodotti caseari (tra i quali imperano i golosissimi formaggi).
Tanti animali orbitano intorno alla malga: caprette, mucche, cavalli, simpatici (e puzzolenti) maiali, conigli, galline coccolose (e golose, dato che non fanno altro che aggirarsi sotto i tavoli a richiedere briciole).

Non perdetevi per nulla al mondo un pranzetto o una tappa gastronomica qui. Il menù contempla poche scelte, ma di ottima qualità e realizzate con prodotti locali.
Ecco cosa vi consiglio in particolare:
- Piatto di assaggi misti (formaggi e salumi locali)
- Frittata alla contadina: una delizia luculliana composta da uova strapazzate, speck, formaggio fresco, pomodori, erbette aromatiche
- Uova con formaggio fuso
- Torte (dando precedenza alla torta del giorno);
- Aperitivo di malga: una gustosa bevanda a base di succo di sambuco, vino bianco e acqua frizzante
- Lattella: un curioso e vincente mix tra siero di latte e succo di sambuco


Godetevi al massimo questo posticino speciale e i suoi dintorni. Anche se parecchio frequentato, si tratta di un bellissimo angolo di paradiso!
INFORMAZIONI PRATICHE
- Come avrete intuito, l’escursione alla Malga Valparola qui presentata è un trekking davvero facile e breve, ma assolutamente panoramico e suggestivo;
- Indossate comunque gli scarponcini da montagna, o scarpe da montagna in suola scolpita;
- Vestitevi a cipolla: il tempo in montagna tende a cambiare velocemente;
- Non abbandonate rifiuti in natura, non raccogliete fiori, erbe, frutti, funghi;
- Portate rispetto agli animali intorno alla malga.

Se vi trovate in zona, e amate trekking ed escursioni tra natura e storia, allora non dovete proprio lasciarvi sfuggire anche questi itinerari:
- le Gallerie del Lagazuoi, un trekking emozionante in cui si entra nella storia (e nella pancia della montagna);
- il la cima del Setsass, con un bellissimo giro ad anello poco frequentato;
- il rifugio Scotoni e il laghetto Lagazuoi, altra escursione breve ma superlativa.

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
7 commenti
giancarlo cavazzoli · 11 Agosto 2022 alle 10:43
anche noi, amanti della montagna e della val Badia, grazie alle tue indicazioni, oggi, per rilassarci un attimo dopo la dura salita e discesa del Boè e rifugio Kostner di ieri, faremo una scampagnata alla Malga Valparola
Sara · 15 Novembre 2021 alle 8:51
Leggere questo articolo mi ha fatto venire una bella nostalgia… non sono arrivata fino a Malga Valparola ma da come la descrivi è davvero un angolo di paradiso! Grazie per le preziose info.
Valentina · 15 Novembre 2021 alle 22:49
Grazie a te Sara! È una bellissima malga, molto facile da raggiungere!
Arianna · 10 Novembre 2021 alle 23:05
Bellissima l’Alta Badia ogni gita una vera scoperta, non ho mai raggiunto la Malga Valparola ma è un pò di tempo che non vado da quelle parti, rivedere la zona con il tuo articolo mi ha fatto tornare voglia di salire in montagna
Valentina · 11 Febbraio 2022 alle 11:30
Grazie mille Arianna, mi fa molto piacere! L’Alta Badia è la mia valle altoatesina preferita, non smette mai di sorprendere!
Marika · 29 Ottobre 2021 alle 15:49
Adoriamo la Malga Valparola! Un piccolo angolo di paradiso in montagna… splendido articolo !
Valentina · 11 Febbraio 2022 alle 11:30
Grazie mille Marika! Anche io adoro questa malga 🙂