Puntini sulla mappa
C’è un punto, sull’Appennino, in cui Emilia-Romagna e Toscana si toccano, separate solo da un invisibile confine di prati, segnavia in legno e sentieri erbosi.
Un angolo sempre ventoso e sempre in movimento, eppure sempre uguale, anno dopo anno, ricordo dopo ricordo. Solo le nuvole cambiano, passando rapide sopra questi luoghi misteriosi e densi di una strana magia che sembra sfuggire alle leggi del tempo.

Se lo guardi sulla cartina, il punto che ti ho indicato reca nelle vicinanze un nome particolare, che inevitabilmente risveglierà la tua curiosità. Un nome abbastanza importante, poichè è il significante della montagna più alta dell’Appennino bolognese: il Corno alle Scale.
CORNO ALLE SCALE E LAGO SCAFFAIOLO
Nonostante appartenga alla provincia del capoluogo emiliano, questa vetta di 1945 metri d’altezza sembra più vicina a Pistoia, e sfiora il Parco Regionale dell’Alto Appennino Modenese.
Un luogo ricco di provenienze, di influssi differenti, come solo una terra di confine può essere.
Allo stesso modo di quella macchia azzurra, sulla mappa, poco distante dal Corno: il Lago Scaffaiolo, altro emblema della montagna di casa dei bolognesi e dei modenesi (appartiene infatti al comune di Fanano), altro angolo denso di storia, miti, leggende.

UNIRE I PUNTINI: ESCURSIONE AL CORNO ALLE SCALE E AL LAGO SCAFFAIOLO
Un po’ come il santuario di San Luca, anche il Corno alle Scale e il Lago Scaffaiolo sono parte integrante del DNA dei bolognesi (e probabilmente anche dei modenesi e dei pistoiesi, vista la posizione).
In passato, queste mete appenniniche accoglievano le vacanze dei nonni e dei bisnonni, come vi ho raccontato in quest’altro articolo. Poi è stata la volta dei nostri genitori che, costretti a trascorrere infanzia e adolescenza al fresco di queste erbose alture, hanno finito per legarsi intimamente alla geografia dei luoghi in questione.

Infine, la palla è passata ai figli di questi genitori, nonchè nipoti di quei vacanzieri nonni, che a forza di gite domenicali hanno ereditato la tradizione, e ci si sono pure affezionati parecchio.
Insomma, nella storia vissuta del 90% dei popoli italici tosco-emiliani, figura il Corno alle Scale, figura il Lago Scaffaiolo, figura il giro ad anello che tocca e unisce questi due intramontabili luoghi.

E ora vi voglio raccontare questo itinerario, proprio nella sua versione più classica e battuta.. Ma non per questo meno emozionante!
Ecco qua!
- Percorso (ad anello): Laghetto del Cavone – Passo del Vallone – Balzi dell’Ora – Corno alle Scale – Passo dello Strofinatoio – Passo dei Tre Termini – Lago Scaffaiolo e Rifugio Duca degli Abruzzi – Rifugio Malghe – Laghetto del Cavone
- Punto di partenza: laghetto del Cavone (1424 metri)
- Tempo di percorrenza totale: 5/6 ore (includendo varie pause, altrimenti 4 ore abbondanti)
- Dislivello totale: 520 metri
- Altitudine massima: 1945 metri (la vetta più alta del Corno alle Scale)
- Lunghezza: 7.5 km
- Difficoltà: E – EE
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PARTENZA: DAL LAGHETTO DEL CAVONE AL PASSO DEL VALLONE (FA ANCHE RIMA!)
Come recita il titolo, il punto di partenza del giro è il laghetto del Cavone (1424m), in località Madonna dell’Acero, che si raggiunge in auto da Lizzano in Belvedere (BO). Questi due luoghi sono crocevia molto importanti, e punto di partenza di memorabili escursioni.
Un ampio parcheggio può accogliere il nostro mezzo, il Rifugio Cavone può accogliere la nostra necessità di un caffè energetico, il laghetto del Cavone può accogliere il nostro sguardo già assetato di bellezza.
Questo pittoresco specchio d’acqua va costeggiato, poichè bisogna imboccare il sentiero CAI 337 che si trova sulla sponda opposta. Il 337 parte subito in salita (benissimo!) addentrandosi a zig-zag in un bellissimo bosco di faggi.
Sempre salendo, costeggiamo il torrente Rio Piano, mantenendoci un po’ più in alto rispetto al suo letto. In poco tempo, il faggeto comincerà ad aprirsi e il sentiero guaderà più volte il ruscello, grazie a piccoli ponti costruiti su grossi tronchi.
Al termine del bosco, ci si paleserà davanti un meraviglioso panorama di luce e di verde, di tonalità differenti a seconda della stagione in cui ci troviamo: saremo arrivati alla vasta conca glaciale del Rio Piano, una magnifica prateria d’alta quota (a 1563m).

Da qui facciamo conoscenza con la vetta più settentrionale del Corno alle Scale, Punta Sofia, sovrastata dalla sua croce. E possiamo apprezzare la straordinaria geometria ondulata di questa magica montagna, nonchè la sua essenza di antico fondale marino.
Davanti a noi c’è un bivio: dobbiamo andare a sinistra, seguendo le indicazioni Corno alle Scale per i Balzi dell’Ora, sentiero alpinistico EE. Ci aspetta un tratto ombreggiato, su di una traccia di sentiero che molto spesso viene inglobata da ciuffi ribelli di erba cervina.
Si sale ancora, e piuttosto ripidamente (yu-uh!), fino a che gli alberi non scompaiono di nuovo e il soleggiato crinale che separa il Corno dal Monte La Nuda ci accoglie con il Passo del Vallone (1698m).
- tempistiche: circa 50 minuti dalla partenza
DAL PASSO DEL VALLONE A PUNTA SOFIA: I BALZI DELL’ORA
Il passo si chiama del Vallone perchè, suppongo io, affaccia a precipizio sulla Valle del Silla, ed è una zona meravigliosa: un sublime incrociarsi di pendii pratosi, di tonalità verdi differenti. Bellissimi giochi di luce e vento accompagnano lontano lo sguardo, perdendosi in un panorama appenninico estremamente suggestivo.
Alla nostra sinistra, un erboso sentiero di crinale conduce al Monte La Nuda, ma noi possiamo solo gustarcelo con gli occhi perché dobbiamo prendere la via a destra.
La croce di Punta Sofia è infatti lì in alto che ci chiama e ci mostra il percorso per raggiungerla: un sentiero ripido e in salita, un impervio filo di cresta che costituisce la parte sicuramente più adrenalinica dell’escursione.
Benvenuti ai Balzi dell’Ora!
Si comincia l’ascesa superando i primi gradoni di roccia, ancora foderati di morbida erba. Ben presto, però, la ripidità aumenta, il sentiero si fa più sottile e roccioso, diventando particolarmente esposto, su entrambi lati, in alcuni punti. Non è assolutamente adatto a chi soffre di vertigini.
È proprio qui, in questo tratto della nostra escursione, che capiamo perchè questa cima si chiama Corno alle Scale: Quelle stratificazioni d’argento a strapiombo sulla sua parete non lasciano alcun dubbio!
Così come quei “salti” o gradoni di roccia che dobbiamo affrontare con agilità per raggiungere la croce, sempre più vicina.
- tempistica: circa 50 minuti dal Passo del Vallone – circa 1ora/1 ora e mezza dalla partenza
DA PUNTA SOFIA AL PASSO DELLO STROFINATOIO
Una volta ai piedi della maestosa croce metallica, siamo sulla cima più settentrionale del Corno alle Scale, a quota 1937m.
Una delle cose più belle del mondo, per me, è accamparmi qui, sotto la croce o sul prato, e sgranocchiare la deliziosa croccantina comprata prima di iniziare l’escursione al forno Lodovisi, nel paesino di Silla. Assaporando il suo sublime sapore e il panorama intorno a me.

A nord si può apprezzare l’intera geografia dei Balzi dell’Ora, sentendoci molto ganzi per aver affrontato con audacia quel sottile filo di cresta tra i due strapiombi. Dietro figura l’erbosa cima del Monte La Nuda.
A occidente lo spazio si apre sull’ampia prateria inclinata dell’Alpe di Rocca Corneta, che scende verso la Valle del Dardagna, in cui trionfa il Rifugio Le Rocce con la sua invernale seggiovia. Si apprezzano inoltre le pittoresche cime dei monti Cupolino e Spigolino, con quel cerchietto blu che è il Lago Scaffaiolo.

Occorre però precisare che Punta Sofia non è la cima più alta del Corno alle Scale. Il punto più elevato di questa montagna è a portata di mano, e proprio sul nostro percorso.
Seguendo il sentiero nel mezzo della prateria, subito a destra del filo di cresta, guadagneremo in pochi minuti la vera vetta, l’altezza massima non solo del Corno ma anche di tutta la provincia di Bologna.

I 1945 metri d’altezza sono segnalati da un paletto e da una mappa metallica, la quale ci indica i nomi dei luoghi che ci circondano.
Qui il panorama è ancora più maestoso: a nord, in primo piano, c’è Punta Sofia con la sua croce e la sua conformazione ondulata. Se la giornata è particolarmente limpida, lo sguardo può arrivare ad individuare un ampia porzione di Val Padana e i primi profili alpini.

Sempre se siamo fortunati in fatto di meteo e visibilità, la leggenda narra che è possibile avvistare, a sud-ovest, il Mar Tirreno e, addirittura, l’Isola d’Elba e la Corsica. Io ho beccato giornate molto belle quassù, ma non ho mai visto un bel niente in fatto di mare e isole. Forse perchè sono miope!
A est troneggia il Monte Gennaio, già sul versante toscano, mentre a ovest figurano nuovamente il Cupolino, il lago Scaffaiolo, lo Spigolino, il Libro Aperto, il Monte Cimone. Dietro, le Alpi Apuane.
In una decina di minuti, raggiungiamo anche Punta Giorgina, la terza cima del Corno alle Scale, scendendo un po’. Se vogliamo conquistarla, dobbiamo fare una piccola digressione, abbandonando il sentiero in corrispondenza della piccola sella e raggiungendo la sua sommità erbosa, a 1927m.
Infine, comincia una discesa abbastanza ripida su sassi e detriti un po’ instabili, che termina presso il Passo dello Strofinatoio (1847m).

- tempistiche: circa 25 minuti da Punta Sofia – circa 2 ore e 15 minuti dalla partenza
DAL PASSO DELLO STROFINATOIO AL LAGO SCAFFAIOLO
Siamo sul crinale d’appennino che segna il confine tra Emilia e Toscana, tra la provincia di Bologna e quella di Pistoia. Qui c’è sempre vento, in alcune giornate le raffiche sono talmente potenti che ti fanno perdere l’equilibrio.

Il Passo dello Strofinatoio è un crocevia di sentieri: se andiamo a destra, sul versante emiliano, raggiungiamo il piccolo Rifugio Sasseto sui prati della Valle del Dardagna. Se prendiamo la discesa a sinistra, ci addentriamo in territorio toscano nella direzione del Passo del Cancellino e del Monte Gennaio.
Noi però andiamo dritto, continuando sul nostro sentiero CAI 00, attraversando pittoreschi prati di mirtillo. Il tracciato è praticamente piano, e aggira la cima del Monte Cornaccio (1881m), alla quale possiamo accedere risalendo liberamente il pendio erboso a sinistra. Nei pressi di questo monte, in uno spacco roccioso accanto al sentiero, c’è anche la fonte Cornaccio, la più alta della zona.
Proseguendo per il 00, si arriva praticamente ai piedi del Monte Cupolino. Qui troviamo il Passo dei Tre Termini (1785m), un’importantissimo spartiacque in quanto rappresenta il punto di contatto e confine tra le province di Bologna, Modena e Pistoia.
Se guardiamo indietro ai tempi antecedenti l’Unità d’Italia, questo passo era di importanza strategica, poichè divideva addirittura tre nazioni: lo Stato della Chiesa, il Granducato di Toscana e il Ducato di Modena. Questa memoria storica è oggi conservata in un antico cippo confinario in pietra, presente proprio qui al Passo dei Tre Termini.
A questo punto, possiamo fare una deviazione dal sentiero per raggiungere la cima del Cupolino (1853m), tramite un tratturo ripido ma semplice. Altrimenti, continuiamo per lo 00 che, in pochissimo tempo, ci conduce al Duca degli Abruzzi (1800m), il primo rifugio della storia dell’Appennino, sulle rive del lago Scaffaiolo.


Seppur piccolo, questo specchio d’acqua è indubbiamente magico. A differenza degli altri laghi dell’alto Appennino Settentrionale, lo Scaffaiolo non è di origine glaciale. La sua forma a parallelogramma si alimenta delle acque piovane, delle nebbie di crinale e delle abbondanti nevicate che caratterizzano la zona, una delle più instabili d’Italia (meteorologicamente parlando).

Varie storie e leggende sono collegate a questo misteriosissimo luogo. Ve le racconterò in un prossimo articolo, intanto vi svelo soltanto che nelle sue acque ci vive un drago acquatico, tipo il mostro di Loch Ness!

- tempistica: circa 50 minuti dal Passo dello Strofinatoio – 1 ora e 10 dalla cima più alta del Corno – circa 3 ore e 15 dalla partenza
IL RIENTRO: DAL LAGO SCAFFAIOLO AL CAVONE
Dopo essersi gustati un buon dolcetto e un grappino locale, in compagnia di un sublime panorama appenninico, è tempo di rientrare al campo base, percorrendo la parte più facile del giro.
Dobbiamo imboccare l’ampia carrareccia che dal rifugio scende in mezzo ai lussureggianti prati. Si passa accanto al Rifugio delle Malghe (1620m), punto di ristoro aperto durante la stagione sciistica, e si continua a scendere fino alla diga in cemento, che regola le acque delle prime vene del torrente Dardagna.

Da questo punto in poi, il sentiero diventa ampio e ghiaioso, e si inoltra nella faggeta. Una volta nei pressi della sbarra metallica, ci immettiamo sulla strada provinciale e, tenendo la destra, completeremo l’anello tornando al punto di partenza: il parcheggio nei pressi del Lago e del Rifugio Cavone.
- tempistica: meno di un’ora dal Lago Scaffaiolo – 4 ore abbondanti dalla partenza
INDICAZIONI PRATICHE
- questa escursione al Corno alle Scale e al lago Scaffaiolo è facile, a parte il tratto dei Balzi dell’Ora che richiede passo fermo e assenza di vertigini. Esso è infatti marcato EE (Escursionisti Esperti)
- le tempistiche fornite sono relative e non tengono conto delle pause. Per godersi l’avventura con calma, sono necessarie più o meno 6 ore, quindi alzarsi presto e viversi l’intera giornata!
- vestitevi a cipolla e mettete nello zaino il k-way. In questi luoghi, il meteo tende a cambiare molto in fretta
- gli unici rifugi aperti in estate sono il Rifugio Cavone, alla partenza, e il Rifugio Duca degli Abruzzi. Molto importante portarsi una bella scorta di acqua e cibo
- potete pranzare al Duca degli Abruzzi, oppure comprare la crescente croccantina che tanto vi ho decantato presso il Forno Lodovisi, al paesino di Silla. Non ve ne pentirete!
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Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
30 commenti
Inguaribile Viaggiatore · 21 Maggio 2021 alle 9:04
Ecco un’ottima meta per l’escursone di sabato tempo permettendo 🙂 )
Valentina · 31 Maggio 2021 alle 14:54
È proprio una splendida idea per una giornata all’aria aperta in Appennino!
Valentina · 14 Giugno 2021 alle 16:00
Il Corno alle Scale è sempre un’ottima idea! 🙂
Fabiana Rossetti · 16 Agosto 2019 alle 19:29
Oggi sono stata a fare questo bellissimo itinerario! Davvero fantastico, difficile sui balzi dell’Ora.. ma per fortuna ho avuto il coraggio di proseguire perché i posti meritano davvero! P.s. Ho chiesto il latte di gallina al rifugio duca degli Abruzzi ma mi hanno detto che lo chiedono in tanti ma non esiste.. forse meglio togliere questa dritta dal post 🙂
Valentina · 20 Agosto 2019 alle 11:01
Ciao Fabiana, sono contenta che ti sia piaciuto il giro! Questo itinerario è uno dei miei preferiti 🙂 Eh, lo chiedono in tanti il latte di gallina perchè un tempo era una famosa particolarità del rifugio! Io stessa lo avevo assaggiato 😀 In ogni caso grazie per la dritta, ho aggiornato i consigli.
Manuela Bonan · 1 Agosto 2019 alle 18:40
ciao, ho stampato il tuo percorso, l’ho studiato sulla cartina e sabato 3 agosto SI VA!!!!Grazie mille delle dritte …..
ciao Manuela
sheila · 23 Settembre 2018 alle 18:32
ma che meraviglia questo posto, mi sembra di respirare aria più buona anche da qua
ifrattempidellamiavita · 6 Luglio 2018 alle 12:45
Ciao, ma questa é un’escursione straordinaria! Una di quelle che toglie davvero il fiato e complimenti per le tue foto che sono meravigliose!
Valentina · 9 Luglio 2018 alle 16:39
Grazie mille davvero!! Che bello sapere di aver suscitato interesse con le mie parole e le mie foto! Ne sono davvero felice <3 In effetti è davvero una bellissima escursione, con un panorama d'appennino molto suggestivo! Se ti capita, te la consiglio vivamente 🙂
Rosanna Ippolito · 26 Giugno 2018 alle 11:55
mi piacerebbe molto percorrerlo questo percorso visto che non è lontanissimo da dove abito, credi sia fattibile anche per i cani?
Valentina · 5 Luglio 2018 alle 17:58
Sì sì certo Rosanna! Si può fare anche con gli amici a 4 zampe! Forse solo il pezzo di Balzi dell’Ora può essere un po’ ripido.. ma se il cane è ben allenato, no problem! 😉
Desiré · 25 Giugno 2018 alle 13:10
Che panorami fantastici! Le tue foto sono bellissime e rendono l’idea ma sono sicura che camminarci tra quelle distese dev’essere un’esperienza favolosa.
Daniela - The DAZ box · 24 Giugno 2018 alle 20:51
Caspita ma che panorami pazzeschi! 7 km penso proprio riuscirei a farli anch’io senza troppa fatica!
Manuela · 24 Giugno 2018 alle 19:32
Adoro questi paesaggi molto simili ai miei,vivo nelle marche e i nostri appennini sono simili,e le tue foto stupende e il percorso che hai fatto molto dettagliato davvero complimenti per tutto!
vagabondele · 24 Giugno 2018 alle 18:04
adoro camminare in montagna e ogni volta che scopro una via nuova la metto in lista! grazie!
Diparaffo · 24 Giugno 2018 alle 11:46
bellissimi posti da sapore incantevole. bella esperienza da fare in compagnia.
A & A Travel · 23 Giugno 2018 alle 16:54
Amo certi itinerari e paesaggi. Quando andrò a trovare i miei genitori in Emilia Romagna, vedrò di organizzarmi per fare questa escursione! 🙂
Gia · 23 Giugno 2018 alle 16:45
Bellissimo itinerario a me molto vicino, dato che vivo nelle Marche. A fine agosto organizzo un’escursone con amici e famiglia.
inviaggiocolbisonte · 23 Giugno 2018 alle 15:29
Dev’essere proprio una bella uscita, peccato che noi siamo ancora obbligati a percorsi brevissimi perché il bisontino è ancora troppo piccolo…
valentegrosseto · 23 Giugno 2018 alle 14:36
La montagna è bellissima in estate, lunghe camminate respirando aria pulita. Bello il lago Scaffaiolo, si può fare il bagno?
Letizia Valeri · 23 Giugno 2018 alle 1:08
Prati, alture, vegetazione, natura e bellezza… io ho ancora gli occhi a cuore!!!!
raffigarofalo · 22 Giugno 2018 alle 20:55
Non sono una gran camminatrice ma quando leggo post come il tuo mi viene voglia di prendere zaino e scarponi e avventurarmi
cheza90 · 22 Giugno 2018 alle 20:08
Io amo la natura, questo post mi ha fatto sognare davvero ❤️ La montagna poi è un luogo che mi rilassa tantissimo 😊
La Fuorviata · 22 Giugno 2018 alle 16:12
Anche a me piace fare camminate nella natura, le tue foto sono bellissime e fanno venire proprio voglia di arrivare fino alla vetta, per godere di uno splendido panorama 😍
alessia · 22 Giugno 2018 alle 16:08
Lo sai che anche io sono un’appassionata scalatrice e post come questi mi fan venire voglia di far trekking per tutta italia!!! Che spettacolo!!!
Francesca Maria Matteucci · 22 Giugno 2018 alle 13:06
Dei paesaggi davvero interessanti .. Le montagne – paesaggisticamente e non solo – mi piacciono molto =)
Federica · 22 Giugno 2018 alle 11:57
Sembrano luoghi fantastici!
Le tue foto mi fanno sempre sognare..
Riesci a scovare sentieri sempre pazzeschi!
Mademoiselle Champagne · 22 Giugno 2018 alle 11:34
Negli ultimi anni frequento poco la montagna, in particolare d’estate, ma è sempre bello leggere di queste escursioni per chi ne ha passione.
sariblogger · 21 Giugno 2018 alle 23:53
Se non soffrissi così tanto l’altezza ci passerei molte più vacanze in montagna. Aria fresca, paesaggi bellissimi e relax assoluto.
Valeria A · 21 Giugno 2018 alle 16:41
La montagna devo dire ha un fascino particolare, fatto di quiete e un senso di calma, lentezza, tranquillità