Chi è stato almeno una volta in Alta Badia non può non sapere che cos’è il Sassongher.
O, meglio, non può non averne sentito parlare, poichè questa piramide di sublime roccia dolomitica svetta, dall’alto dei suoi 2.665 metri d’altitudine, sui noti paesi di Corvara e Colfosco, eleggendosi a icona di questa vallata ladina.

Pur non toccando altezze vertiginose, come fanno alcune delle montagne limitrofe, il Sassongher costituisce un meraviglioso balcone naturale sulle Dolomiti, con una veduta che abbraccia a tutto tondo le vette più famose e pittoresche di sempre.

Conquistare la sua sommità è dunque un’esperienza indimenticabile e imprescindibile per chi ha già esperienza di trekking in montagna: si ascende su una storica vetta nel Parco naturale Puez-Odle, si contempla il mondo al cospetto della sua croce metallica, si prova quell’emozione così ancestrale e potente che solo i tetti naturali del mondo possono offrire.
ESCURSIONE ALLA CIMA DEL SASSONGHER, PARTENDO DA COLFOSCO
In codesto articolo, cari lettori, vi snocciolo un’interessante proposta di escursione, che dal bel paese di Colfosco si dirige proprio in cima al Sassongher, comprendendo anche un tratto di via ferrata.
Eccovi, per cominciare, i dati tecnici del trekking:
- Itinerario: stazione della cabinovia Col Pradat a Colfosco (1.645 m) –Col Pradat (2029 m) – Forcella Sassongher (2.435 m) – cima Sassongher (2.665 m) – Valle Stella Alpina con rifugio Edelweiss – Colfosco
- Segnavia sentieri: CAI 3, 4A, 4, 7
- Dislivello positivo: 672 metri
- Durata: 2 ore e 40 totali (soste escluse)
- Altitudine massima: cima Sassongher (2.665 m)
- Difficoltà: EE (escursionisti esperti), con tratto di via ferrata
- Periodo consigliato: dalla tarda primavera fino all’autunno inoltrato (evitando il periodo delle nevicate)
SPECIAL TIP – Avete già scaricato l’app di WeWard? Se non sapete a cosa mi sto riferendo, vi rimando al mio articolo dedicato, ma intanto sappiate che è un’applicazione gratuita per smartphone che vi consente di guadagnare dei soldini camminando! Vi sarà davvero utile prima di mettervi in marcia per la cima del Sassongher, e c’è un regalino che vi aspetta da parte mia (1.50 euro per voi)!
DA COLFOSCO AL RIFUGIO COL PRADAT
Come avrete letto nel precedente paragrafo, il punto di partenza per la qui descritta escursione è Colfosco, precisamente la stazione a valle della funivia Col Pradat, che dispone di un ampio parcheggio. Dopo aver indossato gli scarponcini, recatevi presso la biglietteria e acquistate il ticket. Io vi consiglio di fare un biglietto di sola andata, poichè il ritorno, come scoprirete proseguendo la lettura, si può fare tranquillamente a piedi.
La cabinovia vi trasporterà comodamente quattrocento metri più su, presso la stazione a monte. Qui si colloca l’inizio ufficiale dell’escursione alla cima del Sassongher, ma prima di mettersi in marcia è altamente consigliato un pit-stop al rifugio Col Pradat, ubicato nelle immediate vicinanze degli impianti.
I motivi di questa tappa sono molteplici, ma i più pressanti sono tre:
- la possibilità di concedersi un caffè o una colazione energetica pre-scalata;
- la bellezza, in ogni singolo dettaglio, di questo elegante e raffinato rifugio;
- il privilegiato panorama che si gode dal terrazzo panoramico, con focus sulla misteriosa Val de Mezdì, nel lunare complesso del Sella.

DAL COL PRADAT ALLA FORCELLA SASSONGHER
Quando sarete pronti per partire, dal rifugio Col Pradat dovrete imboccare la strada sterrata in loco, contrassegnata dal CAI 3 ed in leggera discesa. In breve tempo si abbandona la strada in favore del sentiero 4A, che è tanto stretto quanto affascinante: tagliando le pareti alla base del Sassongher, esso procede in un falsopiano foderato da lussureggianti pini mughi.

Questo tratto è lo stesso che, dal Col Pradat, consente di accedere anche in quel particolarissimo altopiano lunare che è il Puez, conducendo l’escursionista al Lech de Ciampai, al rifugio Puez e alla cima stessa di questo gruppo dolomitico. Non saranno queste le vostre mete odierne, tuttavia potrete già avere un assaggio di codesti luoghi ammirando i panorami, i colori sensazionali delle rocce e i sublimi contrafforti naturali che circondano la zona.
Dopo circa un quarto d’ora, il sentiero 4A si congiunge al numero 4, quello che sale da Colfosco; quest’ultimo, in moderata salita, raggiunge e supera in breve tempo un’edicola votiva. Poco dopo questo tipico esempio di architettura religiosa, in altri 5 minuti di tragitto si approderà presso un bivio: ecco che saluterete il sentiero 4 e imboccherete il numero 7, che sale sulla destra facendosi strada tra le rocce.
Dopo qualche piccolo tornante, l’itinerario procede su un’ampia cengia (leggermente esposta ma non difficile), posta proprio alla base delle vertiginosi pareti dolomitiche. Superato questo tratto, il sentiero continua a salire fino ad approdare presso la forcella Sassongher, che tocca i 2.435 metri.

- Tempistiche dalla partenza: 55 minuti .
DALLA FORCELLA ALLA CIMA DEL SASSONGHER
Come indicato dal cartello in loco, il sentiero per salire in vetta al Sassongher è sempre il numero 7, ma da qui la rumba cambia. Se fino alla forcella l’escursione è abbastanza facile e alla portata pressoché di tutti, il tratto che inizia ora diventa decisamente più impegnativo.
Il sentiero procede subito più ripido e su di un terreno sabbioso costellato di rocce e pinnacoli. In circa 10 minuti di cammino si raggiungerà l’attacco della via ferrata, suddiviso in due varianti di uguale difficoltà e lunghezza; se ci dovessero essere altri escursionisti, scegliete l’alternativa più libera, controllando che non stia scendendo nessuno.
Anche se in molti non lo fanno, consiglio di indossare l’imbragatura e di prestare particolare attenzione. Il tratto attrezzato si supera in una decina di minuti, salendo per 200 metri in mezzo alle rocce. Al termine vi attenderà un semplice sentiero che, con qualche altra curvetta in salita, vi porterà dritti dritti sotto la maestosa croce metallica della cima del Sassongher.
- Tempistiche dalla partenza: 1 ora e 30 minuti
IN CIMA AL SASSONGHER, IN COMPAGNIA DEI GRACCHI ALPINI
L’accoglienza in vetta al Sassongher è la medesima di tutte le alture dolomitiche: un sonoro corteo di gracchi alpini vi scorterà negli ultimi metri di percorso, impreziosendo il solenne momento con le loro corvine acrobazie.

Dalla piramidale cima del Sassongher si domina il mondo sottostante, e non c’è sensazione più bella del percepire il freddo della croce al contatto con la mano, mentre il fiato può concedersi finalmente il giusto tempo per ricaricarsi.

Tutt’intorno si spalanca la dimensione più alta delle Dolomiti: se la giornata è tersa potrete ammirare l’intero gruppo del Sella (con la piramide del Piz Boè che svetta sovrana sul suo bastione roccioso), l’iconico Sassolungo, la Gardenaccia, la cima Puez, le vertiginose Odle, il meraviglioso Sasso della Croce con le sue tre cime… E, ancora, il massiccio de La Varella, il Piz dle Conturines, la Croda del Becco, le Tofane, il Monte Cristallo, la Marmolada… .

Subito sotto questi colossi di roccia si apprezzano i morbidi contorni dei prati, i profili delle valli e, a foderare il tutto, le lontane Alpi Pusteresi, coperte di neve anche in estate.

Un’altra cosa bella da fare, mentre si ammira questo panorama a tutto tondo, è accomodarsi su una roccia e gustarsi il pranzo, che generalmente contempla un panino imbottito. Mangiate, bevete, rilassatevi (gracchi permettendo), firmate il libro di vetta e, immagazzinando al massimo tutto ciò che state vivendo, preparatevi per la discesa.

IL RITORNO, PASSANDO PER LA VALLE STELLA ALPINA E IL RIFUGIO EDELWEISS
Il sentiero per tornare verso la civiltà è il medesimo dell’ascesa, ovvero il 7. Si percorre a ritroso, facendo particolare attenzione nel tratto di via ferrata.
Riconquisterete la forcella Sassongher, ripercorrerete i vostri passi, lascerete nuovamente il sentiero 7 in favore del 4 ma, una volta arrivati all’incrocio con il 4A, non imboccherete quest’ultimo ma proseguirete per il 4 fino ad incontrare la strada sterrata che conduce al Col Pradat.
Seguendo la strada in discesa, arriverete presso il bel rifugio Edelweiss (1.840 metri), che rappresenta un’ottima tappa per una bella merenda ladina prima di riprendere i cammino e raggiungere, in un’altra mezz’oretta, il parcheggio dell’impianto per il Col Pradat, a Colfosco.

INFORMAZIONI PRATICHE
- La qui descritta escursione per la cima del Sassongher non è difficile, ma richiede esperienza di montagna, assenza di vertigini e passo fermo;
- l’itinerario comprende un tratto di via ferrata, che richiede il kit da ferrata e tanta attenzione;
- tassativo indossare un paio di scarponcini da trekking in suola scolpita, portare un k-way e una giacca a vento e avere con sé una buona scorta di acqua e cibo;
- se non volete usufruire della salita in funivia, potete partire a piedi da Colfosco, allungando però l’itinerario e aggiungendovi quattrocento metri di dislivello positivo;
- al contrario, chi volesse invece scendere in funivia deve semplicemente tornare al rifugio Col Pradat e prendere l’impianto da lì (decidete alla partenza come volete tornare, così potrete nel caso acquistare un biglietto a/r più economico)
DOVE ALLOGGIARE A CORVARA E DINTORNI
Concludo il presente articolo con un consiglio pratico per la vostra permanenza a Corvara e dintorni: la ricerca dell’alloggio! La zona, che è la meravigliosa Alta Badia, è davvero ricca di ogni tipologia di struttura: incantevoli hotel stellati, altri più economici ma comunque spettacolari, B&B, masi, appartamenti, case vacanza…
L’offerta è estremamente ampia, e il mio consiglio è di tenere monitorate le offerte su Booking: qui potrete trovare l’alloggio che fa per voi, selezionando le date di riferimento e impostando i filtri sulle vostre necessità.
Il mio hotel preferito in assoluto è l’Hotel Cavallino a San Leonardo in Badia. Consigliatissimo!

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
3 commenti
Giulia Gea · 12 Settembre 2022 alle 13:58
Ciao! Questo articolo è stato davvero utile e hai scritto in un modo meraviglioso, davvero! Anch’io ho un blog e conosco l’impegno nella scrittura, soprattutto parlando di escursioni e viaggi! Grazie!
Valentina · 13 Ottobre 2022 alle 15:08
Grazie di cuore Giulia per queste bellissime parole, mi fa davvero piacere! Vengo subito a dare un’occhiata al tuo blog 🙂 Grazie ancora!
Federica Assirelli · 2 Agosto 2020 alle 23:41
Questa escursione sembra proprio nella! Nel post quarantena ho riscoperto la montagna d’estate e le escursioni per raggiungere le vette…mi appunto anche questa!