Ricordi di un’isola a forma di oca
Saranno le brillanti giornate di sole di questo febbraio fuori dal comune.
Sarà la mia anima montanara da esploratrice, che comincia a richiedere più ossigeno e più contatto con la natura.
Sarà che sto togliendo la polvere dal mio spagnolo, lasciato un po’ a se stesso dai tempi della mia vita barcellonese.
Sarà che se metto insieme sole, montagna, avventura e Spagna, la mia mente vola inevitabilmente indietro nel tempo e nello spazio, puntando a sud-ovest, verso quell’arcipelago vulcanico a pochissima distanza dalle coste africane.
Verso un’isola in particolare, quella a forma di oca e dal nome evocativo: Tenerife.
E verso una sua porzione specifica, situata nella parte a nord-ovest, nella coda dell’oca cui sopra, per intenderci.
Perchè proprio quella zona?
Perchè lì ho vissuto una particolarissima avventura, un trekking a dir poco selvaggio tra montagne vulcaniche, giungla, vegetazione tropicale, lucertoloni coccolosi e gatti selvatici ruffiani.
E Oceano, una splendida porzione di Atlantico che, da quel momento, è diventato il mio angolo di Oceano preferito in assoluto.
E così, sfruttando l’onda del mio ultimo articolo su Cala Goloritzè, vi racconto oggi di un’altra splendida ma impegnativa avventura su sentieri isolani.
Dobbiamo solo volare dalla Sardegna a Tenerife.
ESCURSIONE AL BARRANCO DI MASCA: ITINERARIO DI TREKKING IN UNA TENERIFE SELVAGGIA
- Percorso: Masca – Baia di Masca – Puerto de Santiago – Masca (trekking + barca + taxi)
- Punto di partenza del trekking: villaggio di Masca (714 m)
- Punto di arrivo del trekking: spiaggia di Masca
- Distanza: 4.5 km
- Tempo di percorrenza: circa 3 ore (ma dipende dal passo e dalla preparazione fisica)
- Dislivello: 714m
- Difficoltà: dicono facile, ma non sono d’accordo. Per quanto non presenti particolari difficoltà, non è assolutamente un sentiero adatto a tutti. Fatelo solo se ben allenati, e abituati a camminare in zone impervie.
PUNTO DI PARTENZA: IL PITTORESCO VILLAGGIO DI MASCA
In molti lo considerano il più bel paesino di Tenerife, e come dar loro torto.
Situato a più di 700 metri d’altezza, Masca è immerso tra scure montagne vulcaniche, nella rigogliosa vegetazione tropicale del Parco Rurale di Teno, all’imbocco di una profonda gola, il Barranco di Masca.

Abitato, sì e no, da un centinaio di persone, questo paesino è il luogo ideale per entrare in contatto con la montagna, la natura, il silenzio. Elementi che qui sono presenti più che in ogni altra zona di Tenerife.

Per arrivare quassù, c’è da percorrere una tortuosa ma assolutamente mozzafiato strada panoramica che, dal sud dell’isola attraversa Santiago del Teide e si inerpica senza paura fino a raggiungere la rigogliosa vegetazione e le case tipiche della tradizione architettonica canaria di questo borgo.

L’ideale è arrivare a Masca in auto, e di buon mattino, ma senza indugiare troppo nella sua quiete; potrete farlo al ritorno dall’escursione.
Consiglio solo di gustarvi un buon cafè cortado bollente. Servirà a fare il pieno di energie, per affrontare con coraggio la selvaggia gola di Masca!

IL BARRANCO DI MASCA: COMINCIA L’AVVENTURA, TRA ORTI, DIGHE E PALME
Fate come la me della precedente fotografia: siate baldanzosi e pullulanti di energia positiva! Ne avrete bisogno, i momenti di sconforto lungo il percorso saranno inevitabili.
Ora basta ciance, si parte!
Per prima cosa, ci si incammina lasciandosi alle spalle il cuore del borgo. Il sentiero è abbastanza evidente, segnalato da alcuni pannelli che vi informano che state entrando in un espacio natural protegido, e che è severamente vietato nutrire i gatti (?!) lungo il percorso.
Alterna tratti in discesa e in piano, arrivando in breve tempo ad un ponte di legno, che consente di attraversare l’alveo del torrente Masca sottostante.

Noterete sicuramente, intorno a voi, diversi orti. I pendii intorno a questa prima parte di sentiero sono da sempre aree propizie per coltivazioni (quasi esclusivamente di sussistenza). Guardatele e memorizzatele bene: saranno gli ultimi segni di civiltà prima dell’entrata nella gola di Masca.

Un occhio attento non si lascerà di certo sfuggire la presenza di un’antica diga, sul torrentello. Essa raccoglie le acque della zona della Vica, insieme a quelle del torrente di Madre del Agua e dello stesso Masca.
Sulla riva sinistra di quest’ultimo, si potrà inoltre osservare un piccolo canale, la cui funzione era quella di convogliare acqua verso le coltivazioni di cui vi ho appena parlato.
L’INGRESSO NEL CANYON
La piccola diga rappresenta una sorta di mistico cancello verso una nuova dimensione, e pare ammonire di lasciare ogni speranza, o voi che entrate!

Qui comincia il divertimento (o l’ansia, a vostra scelta), poichè il percorso si addentra nella parte più stretta ed angusta del canyon.
Le pareti intorno sono davvero imponenti e ombrose nella loro inquietante verticalità, il sentiero salta da una riva all’altra del torrente, il suolo è capriccioso e irregolare, vegetazione e rocce si intrecciano in suggestive ma inquietanti composizioni.

È in questi passaggi che ci si rende effettivamente conto che l’escursione al barranco di Masca è, a tutti gli effetti, un’avventura in un vero e proprio canyon selvaggio.
In una giungla preistorica, in cui sentirsi degli esploratori a tutto tondo, e in cui si possono fare curiosi incontri.

Prestate molta attenzione in questi tratti. Spesso e volentieri non è immediato capire dove e come procede il sentiero. A volte transita sulle liscie rocce del torrente, altre volte guada laghetti e pozze cinti da una foltissima vegetazione. Può inoltre passare in mezzo a tunnel di roccia, oppure costeggiare vertiginose pareti.

Non agitatevi troppo, non ci sono rischi concreti di perdere l’orientamento. Ci vuole solo un po’ di pazienza e uno spirito positivo (cosa che io, a un certo punto, avevo totalmente abbandonato).

LA PARTE FINALE DEL BARRANCO E LA SPIAGGIA DI MASCA
Ritrovata la calma, e continuando a procedere nella selvaggia gola, vi avvicinerete inesorabilmente alla meta.
Quando comincerete a sentire, chiaro e forte, il rumore dell’oceano, e saggerete, parallelamente, il respiro più ampio del sentiero che sguscia fuori dalle vertiginose pareti, allora potrete cominciare a rilassarvi (ma non troppo, mi raccomando! Che è quando ci si distende un po’ che si rischiano inciampi epici!).
Il barranco di Masca termina letteralmente nell’oceano, in una piccola spiaggia di ciottoli e sabbia scura, che si chiama come il borgo da cui siete partiti, e come il barranco stesso (indovinate un po’?).

Prima di diventare parte integrante di questo angolo di paradisiaca e ancestrale bellezza, fermatevi un attimo e guardate indietro, al percorso che avete compiuto: potete, forse, non essere orgogliosi di voi stessi? (e, soprattutto: avreste mai il coraggio di tornare indietro da lì?!)
Io assolutamente no, e la prima cosa che ho fatto una volta approdata alla spiaggia di Masca, dopo aver esultato di felicità e sollievo, si intende, è stata prenotare l’ultima corsa del giorno in barca per Puerto de Santiago, presso gli addetti in loco (cosa che consiglio anche a voi di fare subito, per non pensarci più).
E poi basta. Mi sono tolta scarpe e vestiti, ho letteralmente lanciato lo zaino sulle rocce e mi sono tuffata nel blu dipinto di smeraldo. Che spettacolo la nuotata ristoratrice post-barranco!

Questa silenziosa insenatura racchiude una bellezza potente e primitiva. Vertiginose scogliere di oltre 400 metri d’altezza, note come los gigantes, la cingono alle spalle, e riflettono i loro vulcanici colori nelle acque cristalline, i cui fondali sono ricchissimi di pesci e granchi grandicelli.
IL VIAGGIO IN BARCA FINO A PUERTO DE SANTIAGO, AMMIRANDO LOS GIGANTES
Dopo una buona dose di relax, sole e lente nuotate, arriverà il momento di salutare questo splendido angolo di Tenerife e imbarcarsi sulla famosa barchetta per il Muelle de Los Gigantes, presso Puerto de Santiago.
Anche questo tragitto sarà una meravigliosa avventura, poichè consentirà di godersi un tratto di costa unico nel suo genere. Passerete accanto alle imponenti alture e scogliere di Los Gigantes, aspre e sublimi al tempo stesso. E, se sarete fortunati, potrete avvistare qualche curioso delfino!
Una volta in salvo al porto, il modo più veloce per tornare su a Masca e chiudere il cerchio dell’avventura, è prendere un taxi. Costa circa 26 euro (nei giorni festivi la tariffa è più alta), ed è facile trovare qualcuno con cui condividere il prezzo.
Una volta risaliti al borghetto, vi consiglio di bighellonare nei dintorni, cogliendo l’occasione per godervi, senza fretta o ansie, la bella piazzetta con il sede gigantesco albero secolare e l’eremo risalente al XVIII secolo, il silenzio.


Insieme al meraviglioso paesaggio circostante, dipinto dalla luce del tramonto..

NOTE PRATICHE E CONSIGLI PER L’ESCURSIONE AL BARRANCO DI MASCA
- l’escursione al barranco di Masca richiede allenamento ed esperienza di trekking nella natura. Si affronta un dislivello in discesa di più di 700 metri, su terreni instabili e non ben segnalati;
- è necessaria una calzatura adeguata, ovvero scarponcini da montagna (non come me, che ho usato normali scarpe sportive);
- NON risalite a Masca dal barranco! Abitanti del posto e locali vi diranno che sì, si può tranquillamente tornare su da lì, ma non ascoltateli. Oltre a richiedere una notevole preparazione fisica e atletica (se ci vogliono quasi tre ore per scendere, immaginate per tornare su), non sarà per niente facile riconoscere il sentiero (che no, non è segnalato);
- portate con voi un’abbondante scorta di acqua, di cibo e di crema solare;
- potete prenotare il viaggio in barca direttamente alla spiaggia di Masca, alla cifra di 10 euro. Se vi sentite più sicuri, potete farlo anche da Internet prima dell’escursione;
- in molti si affidano ad agenzie o a pacchetti preconfezionati (pullman da Santiago del Teide e barca inclusi), ma non ve li consiglio. Organizzarsi da soli è facile ed è molto meglio, così non avrete orari da rispettare e potrete rilassarvi in spiaggia quanto vorrete.
- i gatti, lungo il barranco, ci sono veramente!

Scritto da Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), il basilico, il caffè
14 commenti
Valentina · 26 Febbraio 2021 alle 10:37
Indubbiamente un percorso affascinante che porta il visitatore a stretto contatto con la natura, ma non so se lo farei Molto probabilmente opterei per la barca sia all’andata che al ritorno 😉
Sono stata a Tenerife già tre volte, ma sai che non avevo mai sentito parlare di questo percorso e nemmeno della caletta, che sembra davvero un luogo incantevole.
Terrò a mente questa escursione per la prossima volta che tornerò sull’isola 🙂
Valentina · 8 Marzo 2021 alle 11:17
Ciao Vale! In effetti è un sentiero abbastanza difficilotto e lungo, e va assolutamente percorso solo in discesa, non in salita! Le indicazioni (almeno quando l’ho percorso io) non erano per niente chiare, un conto è farlo scendendo ma un altro è risalire. La caletta è molto bella, si tratta di un angolo pacifico di oceano in cui fare snorkeling 🙂
Nunzia de Robertis · 31 Maggio 2019 alle 19:30
Grazie per tutte le informazioni!
Quindi il barranco è riaperto
Non vedo l’ora
Valentina · 10 Giugno 2019 alle 14:41
Ciao Nunzia, non sono sicura che sia riaperto sai? Io ho fatto il barranco un po’ di tempo prima che lo chiudessero.. Su internet avevo letto che doveva essere nuovamente percorribile già da qualche tempo, ma poi ho sentito dire il contrario. Ti consiglio di rivolgerti direttamente all’ente locale, per avere la conferma certa! 🙂
Martina · 21 Maggio 2019 alle 8:15
Complimenti per le foto, sono meravigliose! Mi sono appassionata al trekking solo recentemente, quindi questa destinazione la voglio assolutamente inserire nella mia wishlist! Poi amo i percorsi in cui si possa ammirare anche il mare, quindi grazie davvero per il consiglio 🙂
Francesca · 19 Aprile 2019 alle 22:39
Valentina, queste foto meravigliose e il tuo racconto mi hanno fatto venire una voglia assurda di saperne di più di Tenerife! Amando anch’io la natura e i percorsi da trekking, sembrerebbe essere davvero un posticino speciale…
Eleonora · 19 Aprile 2019 alle 19:02
Ecco, sono stata a Tenerife quando ero piccola ma ci tornerei volentieri e farei volentieri questo trekking… Sembra davvero un’escursione da non perdere, poi i paesaggi sono stratosferici!
Silvia Montis Sylvié · 12 Marzo 2019 alle 23:28
Sembra un’escursione molto interessante, non conoscevo questo posto. La distanza non è lunga ma si vede che è un sentiero impegnativo.. Grazie per tutti i suggerimenti ne terrò conto se deciderò di recarmi in questo angolo di paradiso 😍
Valentina · 20 Marzo 2019 alle 16:40
Secondo me ti potrebbe piacere molto questo percorso, Silvia! Un’avventura a tutti gli effetti, comprensiva di tuffo nell’oceano e giro in barca! Fammi sapere se ci andrai <3
saralessandrini - itinerari religiosi · 9 Marzo 2019 alle 12:10
Io sono un amante del mare e delle passeggiate in mezzo alla natura! Mi è piaciuta moltissimo la tua escursione malgrado io non abbia mai cisto Tenerife mi hai davvero incuriosito! Grazie per averi fatto scoprire un posto così bello…lo terrò in considerazione!
Simona · 8 Marzo 2019 alle 13:02
Non avevo idea che ci fosse un trekking così bello proprio a Tenerife. Il fatto di potersi lanciare in mare dopo la scarpinata è di grande aiuto. Ma sia dalle foto che dal tuo racconto, convengo che senza una buona preparazione fisica il rischio di farsi male non è da sottovalutare. Sarei dovuta andare a Tenerife lo scorso anno ma poi è saltato tutto. Spero di riuscire quest’anno e questo trekking potrebbe fare al caso mio se riuscissi a preparami per bene. Che bella dritta. Insolita e stupenda!
Benedetta · 8 Marzo 2019 alle 12:56
Tenerife mi fa l’occhiolino da un po’ di tempo e questo percorso sale rapidamente l’elenco delle cose che farei…anche a rischio di scancherare! Cosa mi dici se scegliessi l’isola a gennaio o febbraio? Qual è il periodo migliore a tuo avviso?
claudiaemattia · 1 Marzo 2019 alle 13:40
Sono stata a Tenerife diversi anni fa.
Purtroppo non ho fatto questo percorso e ora che vedo queste foto un po’ me ne pento.
I paesaggi sono veramente spettacolari e l’acqua del mare che avete visto è davvero cristallina.
Virginia · 1 Marzo 2019 alle 11:07
Che escursione pazzesca! L’ho inserita nella lista del must do, sicuramente a metà strada mi lascerò sconfortare ma mi farò tornare a mente le belle immagini che hai inserito nel post . Grazie per la segnalazione, super!