Bratislava… Scandivo tra me e me il bizzarro nome di questa città totalmente sconosciuta, che raramente avevo sentito nominare. Non sapevo neanche bene dove collocarla, così ho aperto l’atlante e il computer, e ho iniziato a studiare.
Pochi minuti dopo, avevo già acquistato il volo e, tempo un mese e mezzo, esattamente la mattina di Capodanno 2018, approdavo all’aeroporto bratislavesco (si può dire?) M.R. Štefánika. In quel momento non potevo ancora sapere che quel viaggetto slovacco sarebbe stato intenso e meraviglioso. Uno dei più belli e particolari dell’anno!

Tra bizzarri personaggi in bronzo, piccole chiese gioiello, posticini e cat cafè da favola, passeggiate lungo l’impetuoso Danubio, musei segreti, atmosfere imperiali, mercatini di Natale e deliziosi ristorantini, Bratislava ha fatto lentamente ed irrimediabilmente breccia nel mio cuore, scavandosi un suo angolino privilegiato.
Oltre a tutto queste belle cose che vi ho appena citato, c’è un altro luogo nei dintorni di Bratislava che mi ha colpito molto: si tratta di un castello, antico e misterioso, che accoglie il visitatore in uno spazio denso di storie e avventure millenarie.
E oggi, in questo articolo, vi racconto proprio di lui, del castello di Devín.
GITA AL CASTELLO DI DEVÍN, DAL CENTRO DI BRATISLAVA
Un luogo davvero particolare, in un’ambientazione che lo è ancora di più.
Il castello di Devín sorge infatti in collina, sopra il punto esatto in cui il fiume Danubio incontra la Morava, e la ingloba nel suo impetuoso corso.

La peculiare posizione della fortezza non è certo casuale: in passato, le vie d’acqua costituivano per queste terre le più importanti arterie commerciali e di comunicazione. E il Danubio era, ed è tuttora, un percorso fluviale fondamentale dato che, navigando lungo tutti i 2.860 km del suo corso, possiamo andare dalla Germania al Mar Nero, passando per Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Bulgaria, Romania, Moldavia, Ucraina.
E il nostro castello di Devín, dall’alto dei suoi 212 metri d’altezza, si trova proprio in uno dei punti strategici di questo lunghissimo serpente d’acqua, luogo che garantiva il controllo e l’accesso ai traffici commerciali fluviali. E teneva d’occhio la situazione in generale.
Siamo poco fuori Bratislava, nel quartiere periferico che si chiama proprio come il castello, Devín. Dista una quindicina di chilometri dal centro della capitale slovacca, e si può raggiungere comodamente con i mezzi pubblici (alla fine dell’articolo vi spiego meglio).
Un paesino d’altri tempi, in cui sembra proprio di aver fatto un viaggio a ritroso di almeno tre o quattro decenni (almeno questa è stata l’impressione che ho avuto una volta scesa dal bus).

Devín è un paesino silenzioso, di casette basse dai caratteristici tetti arancioni, immersa nel verde e nella quiete tipica dei sobborghi ai limiti delle grandi città. Con un tocco tutto suo di atmosfera rurale.

IL CASTELLO DI DEVÍN: DOVEROSI CENNI STORICI
Ma veniamo ora al protagonista di questo post, l’egregio Castello di Devín.
Se vogliamo studiarne le origini, dobbiamo andare molto a ritroso nel tempo, e aggirarci per il parco del castello, osservando i reperti archeologici esposti. Essi ci fanno indietreggiare sino al Neolitico, periodo a cui risalgono i primi insediamenti umani in zona.

Tuttavia, è durante le successive età del Bronzo e del Ferro, che questi nostri antenati preistorici cominciarono a mettere in piedi edifici e fortificazioni. Verso la fine dell’età del Ferro, i protagonisti principali della zona erano i rudi Celti, ma pian piano, a partire dal I secolo a. C., essi cedettero il posto ai pomposi Romani, che presero possesso del villaggio e iniziarono ad edificare le prime chiese cristiane della zona.
Il castello di Devín è un vero e proprio libro di storia a cielo aperto.

Pare, però, che il castello vero e proprio venne fondato dagli Slavi nel VIII secolo, e che ricoprì un importante ruolo, difensivo e di controllo, nel corso delle ripetute guerriglie tra moravi e franchi. Come già accennato, la struttura era dotata anche di una chiesa di ispirazione bizantina decorata, tra l’altro, anche da pittori italiani.
Durante il XIII secolo, sotto il Regno d’Ungheria, venne costruita la struttura del castello che è visibile ancora oggi: un tipico maniero medievale in pietra, circondato da un fossato e munito di ponte levatoio che, nel 1320, acquisì il nome di castelanus de Devín.

La sua funzione principale continuava sempre ad essere di controllo e difesa del territorio. Nel XV secolo, venne aggiunto al castello il palazzo gotico Garay, e le sue fortificazioni furono rinforzate, soprattutto nel bellicoso periodo delle guerre contro l’impero ottomano.
Nel XVI secolo furono aggiunti un palazzo rinascimentale e altre fortificazioni.
Non si poteva ancora immaginare che, tre secoli più tardi, un certo Napoleone Bonaparte, accompagnato dalle sue furiose armate, avrebbe distrutto definitivamente il povero castello. In questo anno, ovvero il 1809, cessò finalmente la complicata e bellicosa era delle battaglie, e il buon castello di Devín potè tirare finalmente un sospiro di sollievo e rilassarsi. E farsi eleggere dalla popolazione slovacca come simbolo nazionale.
CURIOSITÀ E ALTRE STORIE AFFASCINANTI
La particolarissima e arzigogolata storia del castello di Devín, con la quale ho appena finito di tediarvi, è stata d’ispirazione a molti poeti del Romanticismo: per citarvi un esempio, il poeta magiaro Endre Ady, lo decantò nel suo poema Góg és Magóg fia vagyok én come un importante simbolo di modernità e occidentalizzazione.

Oggi, il castello di Devín si presenta al visitatore come un decadente insieme di rovine. Fa bella mostra di stili architettonici differenti, tra cui si distinguono il romanico, il medievale e il rinascimentale.
Vi si accede transitando per il suo parco, molto suggestivo e ricco di reperti storici e di tabelle informative. Da qui, si può ammirare inoltre il panorama sul paesino di Devín, in un’atmosfera di silenzio, rotta solo dallo scrosciare impetuoso dei due fiumi attigui.

Finiti il giretto e la contemplazione, si può accedere al castello, passando prima dalla biglietteria. Una delle prime cose che si notato è la pianta della struttura, parecchio irregolare; ciò è dovuto alla tormentata storia del castello, e ad alcune opere di ristrutturazione effettuate nel corso del XX secolo.
Il complesso è un vero e proprio museo a cielo aperto. Si può passeggiare tra le rovine, osservare la profondità del pozzo centrale, salire a contemplare il maestoso paesaggio fluviale da ciò che rimane di terrazze e balaustre.
Non vi sfuggirà sicuramente quella torretta solitaria in pericoloso bilico su una roccia, proprio sopra l’incrocio del Danubio e della Morava. Essa è conosciuta come Torre della Vergine, e sembra volerci raccontare una misteriosa ed inquietante storia (una leggenda, in realtà).

Si vocifera che una giovane sposa, abitante del castello, assistette all’omicidio del suo futuro sposo, avvenuto per mano della sua stessa famiglia. Non riuscendo a sopportare il dolore, la giovane si recò presso la famigerata torre, e si suicidò, buttandosi nelle acque sottostanti.
Un’altra versione attesta invece che la giovine giaceva prigioniera all’interno della torre, e che venne così spinta al suicidio dalla sua stessa condizione di reclusa.
INFORMAZIONI PRATICHE
- Dove: l’indirizzo del castello di Devín è Muránska ulica, 841 10 Bratislava-Devín. Si trova a circa 15 km dal centro di Bratislava
- Come: si raggiunge facilmente dal centro della città con l’autobus 29, o con il 28 nei giorni festivi.
- Quando: da aprile e ottobre, il castello di Devín è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17, mentre da maggio a settembre osserva i seguenti orari: lun-ven dalle 10 alle 18, sab-dom dalle 10 alle 19. Mettete in conto una mattinata, o un pomeriggio, interi, per godersi la visita con calma.
- Costo: il prezzo del biglietto, salvo riduzioni, è di 5 euro.
- Telefono: +421 2 65 73 01 05
- E-mail: hrad.devin@centrum.sk
- Sito web: www.muzeum.bratislava.sk

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), il basilico, il caffè.
7 commenti
Roberta · 28 Dicembre 2018 alle 8:52
Molto interessante, anche perché nemmeno io sapevo dove fosse Bratislava. Ti dirò di più: camminando per le vie di Praga, qualche giorni fa, a un certo punto mi sono chiesta quale fosse la capitale della Slovacchia. Insomma, questi paesi discreti non sono ancora sulla cresta dell’onda e mi fa piacere che vengano scoperti da blogger che non si fermano alle 10 cose da fare ma vanno oltre
Giulia · 17 Dicembre 2018 alle 0:15
Il castello di Devin è davvero splendido, ci sono stata qualche anno fa e l’ho trovato estremamente suggestivo. Bello anche in versione invernale 😉
Valentina · 18 Dicembre 2018 alle 21:57
Vero? Un luogo ricco di fascino e, come dici tu, grande suggestione! Mi ha davvero impressionato, soprattutto per la sua posizione all’incrocio dei due fiumi!
Camilla Corradini · 9 Dicembre 2018 alle 9:41
I castelli mi affascinano sempre tantissimo, ovunque essi siano. Poi se ci sono leggende come quella della torre della Vergine allora diventano ancora più accattivanti. Tra l’altro ultimamente ho anche pensato a Bratislava come meta, magari avrò modo di visitarla nel 2019. Grazie dei suggerimenti
Valentina · 10 Dicembre 2018 alle 16:54
Grazie mille a te Camilla! Il castello di Devìn è parecchio affascinante.. e ti consiglio assolutamente di andare a Bratislava! è una città meravigliosa! 🙂
Simona · 5 Dicembre 2018 alle 14:55
Ultimamente il mio amore per i castelli sta aumentando a dismisura. Se considero che a Bratislava ancora non sono stata potrei fare due piccioni con una fava e sperare anche io in un bel weekend! Mai dire mai 😉
Valentina · 13 Dicembre 2018 alle 12:38
Esatto! Potrebbe essere un’ottima combo per partire alla volta della Slovacchia 🙂