Quando si ha voglia di organizzare una gita in una città toscana potrebbe essere che Pistoia non figuri proprio fra le prime scelte.
C’è l’intramontabile Firenze, poi Pisa e Lucca, poi Siena e ancora Arezzo, Prato… .
Eppure, Pistoia è una meta di tutto rispetto, ricchissima di storia, cultura, tradizioni, curiosità, vita.
L’ho scoperto proprio durante una capatina di un giorno qui, per cui non posso affermare di conoscerla a fondo. Ma tanto mi è bastato per farmi una bellissima idea di quella che è stata la Capitale della Cultura nel 2017 ed è da sempre una città d’arte importantissima e dalle radici assai antiche.
COSA FARE A PISTOIA IN UN GIORNO: 10 ESPERIENZE
Dal mio preambolo si deduce che non mi erigo affatto ad esperta conoscitrice di Pistoia, ci mancherebbe. Vorrei infatti tornarci prima o poi, per esplorarla al meglio.
Tuttavia, essendo stata la mia gita giornaliera assai ricca e produttiva, in questa sede desidero consigliarvi qualche esperienza da vivere qui in meno di 24 ore, provando a rispondere almeno parzialmente al quesito che molti/e di voi si porranno: cosa fare a Pistoia in un giorno?
Eccovi allora 10 esperienze, che vi aiuteranno a cominciare il viaggio di scoperta di questa bella città toscana!
• VISITARE IL MUSEO DELLO SPEDALE DEL CEPPO
Un luogo assolutamente imperdibile di Pistoia, che ha segnato in modo indelebile la storia cittadina è il Museo dello Spedale del Ceppo, in Piazza Giovanni XXIII.
Proprio qui, in quella che oggi è la sede del museo, sorgeva un importante complesso ospedaliero fondato, secondo la fonti, nel lontano 1277 nel luogo di un’apparizione miracolosa; pare che due pii coniugi cittadini non solo videro la Madonna, ma anche un singolare ceppo che, miracolosamente, fiorì in pieno inverno proprio nel loco designato loro dalla Vergine Maria per la fondazione dell’ospedale.
Tale edificio divenne fondamentale a partire dall’epidemia di peste nera che colpì Pistoia nel 1348, e rimase luogo di cura cittadino fino al 21 luglio 2013, quando fu sostituito dal nuovo Ospedale San Jacopo ubicato nella zona sud di Pistoia.
Il percorso museale che oggi si snoda all’interno dello storico complesso ci narra le vicende storiche, architettoniche e artistiche dell’edificio, strettamente intrecciata anche alla storia della sanità pistoiese.
Il segno distintivo esterno dello Spedale è rappresentato dal bel Fregio robbiano in terracotta invetriata policroma posto sul loggiato esterno, capolavoro della scultura rinascimentale realizzato dai Della Robbia e dallo scultore Santi Buglioni.

- Museo dello Spedale del Ceppo – Piazza Papa Giovanni XXIII, 14. Intero € 3,50, ridotto € 2. Mar-Ven 10-14 / Sab-Dom e festivi 10-18
• SCOPRIRE LA PISTOIA SOTTERRANEA
Già che siete al Museo dello Spedale del Ceppo, sappiate che potete prendere due piccioni con una fava perché, proprio lì accanto, sempre sotto al bel loggiato, troviamo l’entrata del sito Pistoia Sotterranea.
Cosa si intende per Pistoia sotterranea?
Vi rispondo prendendo come spunto le parole del sito ufficiale che si occupa di questa interessante porzione cittadina: si intende un vero e proprio viaggio nel labirinto della storia. Storia locale e cittadina, ma anche più globale, dato che Pistoia sotterranea è il percorso ipogeo più lungo di tutta la Toscana.
Quest’ultimo si snoda sotto la sezione nord-orientale della città, seguendo quello che è stato l’antico corso del torrente Brana, modificato e riadattato al principio del XII secolo quando si ampliò la seconda cinta muraria.

Tale corso d’acqua giocò un ruolo molto importante per Pistoia: intorno ad esso sorsero infatti i primi hospitales cittadini, che davano rifugio e ristoro ai tanti pellegrini giunti in città per rendere omaggio alla reliquia di San Jacopo, varie attività produttive (mulini, ferriere, lavatoi), e anche diversi ponti e strutture architettoniche.

Insomma, la città vide la propria espansione proprio intorno al Brana, e durante la visita guidata si potranno apprezzare anche le fasi storiche e archeologiche dello sviluppo del sovrastante ospedale.
• SENTIRSI PICCOLI IN PIAZZA DUOMO
Osereste fare una gita giornaliera a Pistoia senza passare dal suo immenso cuore centrale?
Nah, impossibile! Anche perché Piazza del Duomo non passa di certo inosservata.
Sede di vari monumenti e dei poteri cittadini, questo ampio spazio entra a pieno titolo fra le piazze più belle del nostro paese e presenta uno stile tutto suo, probabilmente dato dai tanti edifici che la circondano.

Piazza del Duomo è infatti la sede della Cattedrale di San Zeno (che vi narro al prossimo punto) e del suo campanile, del gotico Battistero di San Giovanni (splendido nel suo marmoreo candore), il Palazzo Vescovile (oggi sede dell’Ufficio turistico, del Museo Tattile e del Museo della Cattedrale), il Palazzo degli Anziani (ancora oggi sede del municipio cittadino e del Museo civico della città), e il Palazzo Pretorio (sede del tribunale della città).
• MERAVIGLIARSI NELLA CATTEDRALE DI SAN ZENO
Dedicata a San Zeno, la Cattedrale di Pistoia si configura come un pittoresco edificio romanico, che affonda le proprie radici a prima dell’anno Mille e domina la splendida piazza circostante.
Nel corso dei secoli, la chiesa è stata oggetto di numerosi interventi e restauri, l’ultimo dei quali risale a metà Novecento, quando si ripristinò l’assetto più antico dell’edificio. Iconici il suo campanile, che figura fra le torri campanarie più alte d’Italia, e la bella facciata in stile romanico, alla quale fu annessa nel XIV secolo il portico.

Impossibile non notare le due belle statue in marmo collocate sulla parte superiore della facciata: esse raffigurano i due patroni della città, ovvero San Jacopo (a destra), realizzato nel 1721 da Andrea Vaccà, e San Zeno (a sinistra), creato da Jacopo di Mazzeo nel 1336. Una curiosità locale riguarda la statua di San Jacopo (che altri non è che Giacomo, uno dei dodici apostoli di Gesù e fratello di Giovanni): alla sua morte, il corpo fu trasferito in Spagna, ma pare che in epoca medievale due pistoiesi, di ritorno da un pellegrinaggio a Santiago di Compostela, trovarono e rimpatriarono un frammento del cranio del santo.
Da quel momento San Jacopo, che già in passato aveva protetto la città dall’incursione dei saraceni, divenne una figura cardine per Pistoia, la quale si tramutò in gettonatissima meta di pellegrinaggi.
Tale preziosa reliquia è custodita all’interno dell’Altare Argenteo di San Jacopo, e ogni 21 luglio (quattro giorni prima della festa del patrono), si celebra il rito della Vestizione di San Jacopo. Il santo patrono viene ricoperto con un mantello di lana rossa, simbolo del martirio.
L’interno della Cattedrale è molto suggestivo e contempla tre navate separate da colonne, un presbiterio rialzato e una cripta. Di grande interesse la tribuna barocca, progettata dall’architetto pistoiese Jacopo Lafri, gli affreschi decoranti volte e pareti e i dipinti su tavola.
• CERCARE I SEGNALI DEI CAMMINI CHE PASSANO PER LA CITTÀ
Tutte le strade portano a Roma, ma in realtà anche a Pistoia, dato che dal centro cittadino transitano ben cinque importantissimi cammini.
Di matrice storico-religiosa, questi percorsi hanno giocato un ruolo cardine nella viabilità del passato, permettendo spostamenti verso tutte le direzioni del nostro Stivale.
A metà del XII secolo, Pistoia era praticamente l’unico centro di culto jacopeo riconosciuto in Italia, e per tale motivo vi era sempre un bel flusso di pellegrini in transito per la città; molti percorrevano la Via Francigena da e verso la capitale, altri puntavano invece più lontano, alla Spagna, in direzione di Santiago de Compostela.

Ancora oggi è possibile ripercorrere gli antichi passi dei pellegrini grazie a ben cinque cammini, che si incrociano nel cuore storico di Pistoia:
- Via Romea Germanica Imperiale – uno dei cammini più lunghi d’Italia che, con i suoi 600 km di percorso, collega Trento ad Arezzo (da qui poi il percorso procede verso Roma, ma cambia nome diventando Via Romea Germanica di Stade). Tale via è parte del sistema delle Vie Romee Germaniche, che attraversano varie nazioni europee per raggiungere Roma mediante collegamenti con le vie di Santiago e di Gerusalemme.
- Cammino di San Jacopo – noto anche come piccolo Cammino di Santiago, questo percorso riscopre e valorizza una direttrice viaria di più di duemila anni, la Via Cassia – Clodia, che collega le città di Firenze, Prato, Pistoia, Pescia e Lucca. Lungo circa 100 km, costituisce inoltre un tratto del cammino verso Santiago di Compostela.
- Cammino di San Bartolomeo – itinerario di un centinaio di km che parte da Fiumalbo (nel modenese) e termina proprio a Pistoia, nella piazza di fronte alla Chiesa di San Bartolomeo in Pantano. Il cammino ripercorre le orme del Santo a cui è dedicato, unendo i luoghi di culto a lui dedicati lungo l’Appennino modenese, lucchese e pistoiese.
- Via Francesca della Sambuca – una variante di 96 km della più nota Via Francigena che nel Medioevo univa Pistoia a Bologna, percorrendo un itinerario antichissimo e noto sin dall’Età del Bronzo. Tale percorso è parte di altri itinerari che dall’Europa occidentale, specialmente dalla Francia, conducevano prima a Roma e poi verso il meridione, in Puglia, dove vi erano i porti d’imbarco per la Terra Santa.
- Romea Strata Nonantola Longobarda – lunghissimo itinerario di quasi 800 km che conduce dal Passo del Tarvisio a Roma. E’ un collegamento tra le altre grandi vie di pellegrinaggio europee come il Cammino di San Martino in Ungheria o il Cammino di San Giacomo in Slovenia. Il tratto toscano, di origine longobarda, fu tracciato nell’VIII secolo per collegare l’abbazia di Nonantola con Pistoia.
• PIAZZA DELLA SALA E PIAZZA DEGLI ORTAGGI
Punto di collegamento tra Piazza del Duomo e le principali vie storiche cittadine, Piazza della Sala è il cuore più vivace e pulsante di Pistoia.
Sede del mercato ortofrutticolo, concentra tutt’intorno a sé tante botteghe storiche e locali tipici, molto frequentati all’ora di pranzo e, in particolare, la sera.
Il suo simbolo più iconico è il pozzo del Leoncino: utilizzato fino al 1400 come antigenico contenitore degli scarti provenienti dalla lavorazione delle carni (che all’epoca avveniva qui all’aperto), fu in seguito riportato alla sua funzione originaria, quella di fornire acqua. Durante la seconda guerra mondiale subì gravi danni, e fu restaurato a metà degli anni Cinquanta.

L’intensa attività commerciale che aveva sede nella piazza ha plasmato la topografia delle vie che dipartono da qui: Via del Cacio, Via del Lastrone (in ricordo del “lastrone dove si vende il pescio“), Via degli Orafi, Via della Stracceria, Via dei Fabbri… .
Accanto a Piazza della Sala sorge anche la Piazza degli Ortaggi; nulla, oggi, ci fa pensare che in origine qui sorgeva l’antico bordello cittadino.
Ora suddetto spazio ospita due cose particolarmente interessanti:
- Il Giro del Sole – una scultura realizzata dall’artista locale Barni, raffigurante tre uomini bendati e reggenti una lampada a olio, intenti a camminare in direzioni diverse;
- un localino goloso in cui è altamente consigliabile pranzare o cenare, che vi racconto al prossimo punto.

• PRANZARE O CENARE ALL’OSTERIA GARGANTUA
Potevo non includere un consiglio eno-gastronomico in questa lista di cose da fare a Pistoia in un giorno?
Se anche voi siete dei golosoni e amate anche sperimentare i piatti locali, concorderete che è necessario prendersi una pausa e mangiare, e dove farlo in modo tipico e grandioso se non all’Osteria Gargantuà?
Fate in modo di capitare in Piazza degli Ortaggi proprio verso l’ora di pranzo o cena, così sarete già anche approdati alla meta; questa colorita taverna si colloca proprio qui, pronta ad accogliervi dalle 11 di mattina alle 2 di notte per spuntini, aperitivi, pranzetti spaziali e drink.

Spero per voi che sia bel tempo e che possiate accomodarvi nella bella veranda esterna dalla quale, facendovi consigliare dal Garga in persona, potrete scegliere dal menù ciò che più vi aggrada.
Premetto che sarà difficile, ci sono troppe ghiottonerie: dalle varie tipologie di taglieri con salumi, formaggi e stuzzichini, alle deliziose bruschette (imprescindibile assaggiare quella di Paolino, vedi foto sottostante), passando per una selezione di primi da leccarsi i baffi e fantastici secondi che alternano carne di qualità e pesce.

Interessante provare le proposte creative del menù, che spesso accostano ingredienti in modo ardito ma vincente. Se siete molto affamati e vi piace la carne, non perdetevi la bistecca del Garga con patate arrosto, e non dimenticate di assaggiare anche la pappa al pomodoro con stracciatella di burrata.

- Osteria Gargantuà – Piazzetta Ortaggio, 12/13.
• PIAZZA SAN FRANCESCO D’ASSISI E CHIESA DI SAN FRANCESCO
Fra le innumerevoli cose da fare a Pistoia in un giorno, ci tengo a citare anche una capatina in Piazza San Francesco, colei che è stata protagonista di vari avvenimenti storici.
Nata come prato erboso, la piazza assume l’aspetto attuale solo all’inizio dell’Ottocento, quando venne edificato qui il Pantheon. Durante i secoli, fu chiamata con i più diversi nomi: da Piazza Santa Maria de Piunte e Piazza de’ Frati Minori (nel quattordicesimo secolo), a Pratum Communis (nel sedicesimo secolo), passando poi per Prato San Francesco, Foro Bonaparte, Piazza Napoleone e dulcis in fundo, Piazza San Francesco.

In molti, oggi, la conoscono anche con il nome di Piazza Mazzini perché, nel 1894, fu intitolata proprio a Giuseppe Mazzini (prima di tornare a chiamarsi Piazza San Francesco nel 1926, anno in cui il Santo Patrono di Assisi fu proclamato Patrono d’Italia).
La piazza ospita anche il Monumento ai Caduti per la Patria, scolpito da Canevari.
• SCOPRIRE IL GIARDINO DI CINO E IL MURALES DI MILLO
Un angolino speciale della città, che merita un posto d’onore nella lista Cosa fare a Pistoia in un giorno è il Giardino di Cino. Non dovete immaginare un’area verde propriamente detta: il giardino di Cino è infatti un progetto di rigenerazione urbana che ha regalato nuova vita a Piazzetta Sant’Atto e Vicolo dei Bacchettoni.
Ideato e curato dall’associazione culturale Spichisi, in sinergia con istituzioni e privati, questo posticino è uno spazio aperto in cui si concentrano arte, innovazione e fermento culturale. Qui sono nate e nascono continuamente nuove forme comunicative, incontri, laboratori, connessioni e interessanti iniziative che hanno come obiettivo la promozione, la valorizzazione e la rigenerazione di questo spazio pubblico.
L’opera cardine che si ammira nel cuore del giardino di Cino è senza dubbio No Hesitation, il bellissimo murales dello street artist di fama internazionale Millo (Francesco Camillo).

“A volte dovremmo semplicemente togliere le nostre strutture, lasciare che qualcuno giri la chiave e apra il nostro cuore,” ha dichiarato l’artista. E il suo bellissimo murales, come tutte le sue altre opere sparse per il mondo, ci invita proprio a fermarci un attimo e a riflettere su una tematica molto importante, che attinge a qualcosa di profondo che tutti noi segretamente conserviamo dentro.

• CHIESA DI SAN GIOVANNI FUORCIVITAS
Pistoia pullula letteralmente di splendide chiese, che meriterebbero un tour approfondito e dedicato.
Tuttavia, per visitare Pistoia in un giorno probabilmente occorre concentrarsi solo su alcune mete, e una di esse è sicuramente la Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas. Importante complesso romanico del centro cittadino, deve il suo nome al fatto di essere stata edificata in epoca longobarda subito fuori dalla prima cinta muraria.
Il suo tratto distintivo è indubbiamente la facciata laterale, completamente realizzata a linee alternate di marmo bianco e marmo verde di Prato. Essa è considerata un po’ come facciata principale, poiché quella su cui si situa l’ingresso principale rimane parzialmente nascosta dagli edifici circostanti.

Molto interessante l’architrave, che ospita un’Ultima Cena scolpita dal maestro Gruamonte, e l’interno della chiesa, che ospita la Visitazione di Della Robbia in terracotta invetriata e la marmorea Acquasantiera centrale, realizzata da Giovanni e Nicola Pisano.

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
10 commenti
Alessandra · 13 Maggio 2022 alle 15:41
Siamo stati a Pistoia per qualche giorno alcuni anni fa e anche a noi è piaciuta molto perchè, pur essendo piccolina, ha davvero molto da offrire a livello turistico. Comunque mi hai fatto venire una fame con quelle foto. Se dovessi tornarci prova i confetti birignoccoluti che sono tipici della zona. Nella confetteria più antica della città puoi scoprire confetti di ogni colore e gusto!
Valentina · 11 Gennaio 2023 alle 11:07
Grazie mille per questo prezioso e gustoso consiglio! Appena torno a Pistoia proverò assolutamente i confetti! 🙂
Claudia · 30 Aprile 2022 alle 12:23
In effetti pur essendo stata tante volte in Toscana non ho mai preso in considerazione di visitare Pistoia, magari la prossima volta è troppo bello il suo spedale!
Valentina · 3 Maggio 2022 alle 10:23
È una bella città, ricchissima di cose da scoprire! Consigliatissima!
Eliana · 3 Aprile 2022 alle 11:10
Da quando ci sono stata io vedo che è cambiata, e in meglio! Ricordo di aver visto il percorso sotterraneo ma poi non ho avuto tempo di visitare altro, è stata davvero una toccata e fuga! Motivo in più per tornarci!
Valentina · 11 Gennaio 2023 alle 11:06
Io l’ho trovata una città sorprendente, e ricchissima di attrattive!
firstepilprimopasso · 2 Aprile 2022 alle 1:23
Pensa che io sono toscana e conosco Pistoia pochissimo. Sono anni che vorrei andarci ed approfondire la visita. Quando ci andrò seguirò i tuoi utilissimi consigli!
Valentina · 11 Gennaio 2023 alle 11:06
Grazie mille, mi fa davvero piacere!
Lara · 1 Aprile 2022 alle 15:32
La Toscana l’ho girata praticamente ovunque tranne Pistoia in effetti. Ma dal tuo racconto e dalle tue foto, è l’ennesimo posto toscano che ti fa amare ancora di più questa regione, ma quanto bella è?!
Valentina · 11 Gennaio 2023 alle 11:05
Confermo assolutamente! Una città bellissima, che ti fa innamorare ancora di più dell’incantevole regione in cui si trova!