Non si finisce mai di imparare
E per fortuna! Aggiungo io come sottotitolo e a mo’ di voce fuori campo.
Pensavo di sapere quasi tutto in materia di Corno alle Scale e lago Scaffaiolo, della porzione di Appennino contenuta intorno a questi luoghi, preziosi custodi di vita e ricordi indelebili.
E invece…
Invece, grazie a una delle ultime uscite del corso che ho frequentato per diventare guida naturalistica (a breve vi racconterò parecchie novità, amici!), ho scoperto che ignoravo tante cose.
Il nome di rare fioriture selvagge, per esempio.
Interessanti leggende legate alla forma e alla natura dei luoghi in questione.
Il cielo, costantemente in movimento e costantemente pronto a scagliare sul crinale venti dalla potenza inaudita.
Luoghi e sentieri inediti ai miei occhi, che avevo dimenticato e che ho potuto riscoprire e conoscere più approfonditamente.

Uno di questi è la Valle del Silenzio, un angolo di appennino che mi è impossibile descrivere per bene senza risultare banale o zuccherosa, ma che è davvero di una bellezza e di una poesia (permettetemi un po’ di romanticismo) uniche.
Ho fatto la sua conoscenza durante un’escursione ad anello che aveva come meta il lago Scaffaiolo, passando per il Corno alle Scale e per il crinale appenninico.
Ve la riporto qui, istigandovi ad andare a vostra volta alla scoperta delle meraviglie di cui è composta la nostra montagna di casa.
CORNO ALLE SCALE E LAGO SCAFFAIOLO: ESCURSIONE AD ANELLO PASSANDO PER LA VALLE DEL SILENZIO
- Percorso (ad anello): Laghetto del Cavone – Valle del Silenzio – Passo della Porticciola – Corno alle Scale – Passo dello Strofinatoio – Passo dei Tre Termini – – Lago Scaffaiolo e Rifugio Duca degli Abruzzi – Laghetto del Cavone
- Punto di partenza: laghetto del Cavone (1424 metri)
- Tempo di percorrenza totale: 6/7 ore (includendo varie soste e andando con la giusta calma)
- Dislivello totale: 630 metri
- Altitudine massima: 1945 metri (la vetta più alta del Corno alle Scale)
- Lunghezza: 8 km
- Difficoltà: E (medio)
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PARTENZA: DAL LAGHETTO DEL CAVONE ALLA CONCA DEL RIO PIANO
Posteggiate la macchina nell’ampio parcheggio del Cavone e ditemi se, facendo capolino fuori, l’ondata di frizzantina aria al profumo di legno che vi investe non vi fa sentire subito bene.
Molto bene.
Estremamente bene.

Respirate a fondo, stiracchiatevi, indossate gli scarponcini. Prendete un caffè energetico al rifugio Cavone godendovi la vista sul laghetto (vedi foto sopra), rifornitevi d’acqua alla fonte in loco, spalmatevi uno strato di crema solare e via, pronti per partire.
Il sentiero da imboccare è il CAI 337, che inizialmente costeggia il piccolo lago e comincia quasi subito a salire, inoltrandosi in una fresca e sublime faggeta. Accanto a voi scorre placido il Rio Piano, che attraverserete un paio di volte mediante facili guadi.

In questa prima parte di itinerario, oltre alla frescura e all’energia rinvigorente dei faggi, si apprezzano il silenzio, lo scrosciare delle acque, il sospiro del bosco e dei suoi elementi.

Godetevi questa ombrosa e mistica atmosfera perchè, ad un certo punto, il bosco finisce e il sentiero si apre a ventaglio verso una sublime visione: un vasto pianoro erboso, chiuso dalla parete del Corno alle Scale, verdissima in estate e macchiata d’argento nei punti in cui la montagna, che è la vetta più alta del bolognese, mostra la sua natura glaciale.

DALLA VALLE DEL SILENZIO AL PASSO DELLA PORTICCIOLA
Questo luogo ha qualcosa di davvero speciale, una magia ancestrale e intensa che richiede assolutamente una sosta.

Gli alberi si diradano fino a scomparire, lasciando il posto ad una rigogliosa prateria che lambisce l’intera parete del Corno alle Scale, creando bellissimi giochi di luce e colore.
Quest’ampia conca glaciale segna il passaggio tra due ambienti differenti: il bosco, la “civiltà”, e l’alta quota, dove le cime appenniniche imperano sull’Emilia-Romagna (e oltre).
Ribadisco l’imperativo di fermarsi un po’ qui, perché la Valle del Silenzio è anche uno scrigno di preziosi segreti. Ci si imbatte, infatti, in stupende fioriture selvatiche, orchidee soprattutto, che richiamano un numero inimmaginabile di farfalle variopinte, api e bombi.

Le fresche acque del Rio Piano sono la casa di una brulicante vita anfibia e subacquea, mentre i cieli sono solcati da aquile e falchi.

Questo è il punto migliore, inoltre, per decodificare uno dei tanti significati che si celano dietro al nome Corno alle Scale: la struttura a scalini della montagna, particolarmente evidente a sinistra, nel tratto dei Balzi dell’Ora, ci fornisce già la risposta.

Una volta terminata la contemplazione, è tempo di ripartire. Tornando sui vostri passi, presso il cartello segnaletico, vedrete che vi sono diverse opzioni: andando a sinistra si punta il Passo del Vallone, che apre la via al Monte La Nuda (a sinistra) e ai famigerati Balzi dell’Ora (a destra), ma noi dobbiamo tenere la destra, imboccando il sentiero CAI 335.
Si ricomincia a salire, sempre immersi in un meraviglioso contesto di natura selvaggia, e in alcuni tratti anche sotto una rigenerante copertura boschiva. Si va sempre più su, puntando abbastanza ripidamente le alture del Corno, fino a raggiungere il Passo della Porticciola, a quota 1666 metri.

DAL PASSO DELLA PORTICCIOLA AL CORNO ALLE SCALE
Dall’altra parte del Corno alle Scale c’è il Passo del Cancellino, qui quello della Porticciola. La semantica di questi luoghi è uno dei motivi per cui amo profondamente tale angolo di appennino: si direbbe che esso sia un regno a sè, munito di veri e propri ingressi ufficiali da varcare.

Si bussa a cancelli e porte e, chiedendo permesso, si entra in un nuovo mondo, che effettivamente inedito lo è per davvero. Dal valico della Porticciola si accede infatti all’Alpe di Rocca Corneta, un tappeto erboso puntellato di sentieri, seggiovie per la stagione sciistica, qualche placido rifugio (vi segnalo in particolare il rifugio Le Malghe) e, spesso e volentieri, anche da greggi.

Si prosegue ora a sinistra, vicino al crinale che delimita l’alpe, tenendo alla nostra destra quella che, in inverno, è una pista da sci. Tra interessanti fioriture e avvistamenti di rapaci, si continua pazientemente a salire sempre più su, fino a quando non si tocca la possente croce di ferro sulla cima di Punta Sofia (1939m), una delle tre vette del Corno alle Scale.

DAL CORNO ALLE SCALE AL LAGO SCAFFAIOLO
Siamo sul terzo tetto più alto dell’Emilia-Romagna, da cui si gode di uno dei più spettacolari panorami appenninici, e una delle cose più belle da fare quassù è sgranocchiare la succulenta croccantina del forno Lodovisi (come ripeto pazientemente in tutti gli articoli dedicati al Corno alle Scale).

Non vi resta quindi che rimettervi in marcia, percorrendo il sentiero a zig-zag sul crinale che, in brevissimo tempo, raggiunge la cima più alta del Corno (1945m). Da qui si procede sul CAI 129, superando Punta Giorgina (1927m) e iniziando a scendere verso il Passo dello Strofinatoio.
Una volta giunti a questo valico, si imbocca il CAI 00 (direzione Lago Scaffaiolo), il sentiero di crinale dell’appennino che, in questo tratto, si trova proprio a metà tra Emilia-Romagna e Toscana. Il tragitto si mantiene in quota, continuando a costeggiare l’alpe di Rocca Corneta (a destra), e offrendo meravigliosi scorci panoramici.
Un secondo valico importante, che si incontrerà in seguito, è il Passo dei Tre Termini (1785m), punto di contatto tra le province di Bologna, Modena e Pistoia. Qui si può tirare un sospiro di sollievo, poichè la meta non è lontana. Ai piedi del vicinissimo Monte Cupolino vi è infatti l’agognato Lago Scaffaiolo, con l’ancora più agognato rifugio.
Il pranzo è a breve servito!
DAL LAGO SCAFFAIOLO AL LAGHETTO DEL CAVONE
L’importante è arrivare al Duca degli Abruzzi non troppo tardi poiché, soprattutto nei giorni festivi, potrebbe esserci parecchia gente e la cucina ad una certa ora (intorno alle 15, ma può essere anche prima) chiude.
Piccolo ma accogliente, il rifugio offre pochi piatti, rustici ma gustosi. Consiglio la polenta con fughi e ragù, le tagliatelle al ragù di cinghiale e la crostata alla nutella (gnam!).

Per il post pranzo non c’è niente di meglio di una bella pennichella sulle rive del misterioso e leggendario lago, sempre se non si alza l’infame sinfonia dei venti di crinale.

Per i meno pigri, invece, si può esplorare la zona e conquistare il sovrastante Monte Cupolino.

Arriverà purtroppo il momento di intraprendere l’ultima tappa dell’itinerario ad anello, la parte (finalmente!) più facile e riposante. Dal rifugio si prende infatti l’ampia sterrata che scende dolcemente tra i rigogliosi prati. Si transita accanto ad un paio di rifugi, anch’essi non sempre aperti, e si continua a scendere fino alla diga in cemento che contiene le acque di uno dei primi rami del torrente Dardagna, dove il sentiero diventa più ampio e si introduce nel bosco.
Una volta arrivati presso la sbarra metallica, ci si immette sulla strada provinciale (che fino a poco prima è rimasta alla vostra sinistra) e la si segue fino ad approdare al punto di partenza, ovvero il parcheggio del Cavone.
INDICAZIONI PRATICHE
- questa escursione al Corno alle Scale e al lago Scaffaiolo è medio-facile: seppur priva di passaggi pericolosi, richiede una buona preparazione fisica;
- le tempistiche fornite sono relative. Per godersi l’avventura con calma occorre partire presto e godersi l’intera giornata in natura;
- vestitevi a cipolla e mettete nello zaino il k-way. In questi luoghi, il meteo tende a cambiare molto in fretta e se, una volta arrivati in cima al Corno notate nuvoloni o un forte vento, non procedete sul crinale;
- portatevi una bella scorta di acqua e cibo.
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Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
23 commenti
Erica - Rivoglio la Barbie · 24 Agosto 2019 alle 11:59
Mi hai fatto scoprire un percorso spettacolare! Sono convinta che in autunno regali anche colori stupendi e ho la vaga sensazione che organizzeremo un bel weekend tra settembre ed ottobre, giusto per staccare un po’ e riconciliarci con la natura.
Valentina · 22 Agosto 2019 alle 16:02
Ciao Valentina, vivo vicino Modena e sono stata al Corno alle Scale solamente anni fa in gita scolastica per trascorrere una giornata in mezzo alla neve (chi voleva, e io l’ho fatto) poteva anche sciare 🙂
Non ci sono ancora stata in estate e mi piacerebbe molto andarci, visto che ho un debole per la montagna, soprattutto nei mesi estivi! Bello il Lago Scaffaiolo… lì vorrei andarci in autunno, per ammirare il foliage 🙂
Valentina · 23 Agosto 2019 alle 10:37
Ciao Vale! Anche io adoro la montagna, in estate soprattutto 🙂 Questa gita è spettacolare, e anche in autunno è splendida! Te la consiglio assolutamente 🙂
Elena · 30 Luglio 2019 alle 16:18
Che meraviglia questo luogo, ed anche la tua nuova avventura come Guida Naturalistica! Chissà perchè mi viene da mettere le lettere maiuscole! Mi ispiri rispetto! 🙂
Valentina · 23 Agosto 2019 alle 11:02
Ma che carinaaaa Elena!! <3 Davvero gentilissima, arrossisco e sono felice! 🙂 Grazie grazie grazie!! E sappi che il rispetto è reciproco! 🙂
MARTINA BRESSAN · 29 Luglio 2019 alle 9:35
Da appassionata di escursioni, avevo sentito parlare delle Valle del Silenzio. Ma non avevo capito quanto bello fosse qui il paesaggio.
Mi sono piaciute molto le tue foto, soprattutto quella con la “didascalia muta”, in effetti, qualsiasi parola sarebbe stata superflua. Molto bella anche l’orchidea maculata!
Valentina · 23 Agosto 2019 alle 11:04
Grazie mille Martina!! Mi fa tantissimo piacere 🙂 Se ti capita di andarci, sono sicura che ti piacerà molto. Un luogo di natura meravigliosa!
Laura · 26 Luglio 2019 alle 22:49
Bellissima questa zona! Io ci sono stata in inverno con la neve tutta intorno ed un’atmosfera magica. Anche d’estate però il balzo delle ore sfiderà tutta la sua bellezza. Inoltre i percorsi da fare sono davvero top!
Valentina · 23 Agosto 2019 alle 11:05
Che meraviglia deve essere d’inverno! Io ci sono stata, ma parecchi anni fa.. Dovrei andare a rivedere le foto! 🙂
LaZiaRo · 26 Luglio 2019 alle 21:28
Bellissima passeggiata! Poi la fermata in baita con un bel pranzetto di polenta, ci sta sempre benissimo!! 😀 Ma…. il latte di gallina cosa sarebbe esattamente?? 😵
Valentina · 23 Agosto 2019 alle 11:06
Era un liquore di produzione locale, che era il fiore all’occhiello del rifugio! Parlo al passato perchè mi è stato confermato che non lo danno più 🙁 Ho corretto il post, ma nelle memorie di chi ha vissuto questi posti nel passato, rimane comunque un simbolo importantissimo! 🙂
foodeviaggi · 26 Luglio 2019 alle 10:57
Che splendide foto e che splendidi posti!! Credo che passeggiare tra la natura sia un ottimo modo per rilassarsi e riposare nonostante una sfacchinata di 7 ore. Brava!!!
Valentina · 23 Agosto 2019 alle 11:07
Grazie mille!! 🙂 Adoro stare in mezzo alla natura, e le escursioni, per quanto lunghe e stancanti, hanno il potere di rigenerarmi e riconnettermi con il mondo!
Sara · 24 Luglio 2019 alle 8:02
Davvero un bel posto che non conoscevo! In questi giorni di gran caldo è il luogo perfetto dove rifugiarsi. Complimenti anche per le foto, sono bellissime 🙂
Valentina · 24 Luglio 2019 alle 19:03
Ma grazie mille Sara!! 🙂 In Emilia-Romagna è il posto perfetto per sfuggire alle ignobili morse dell’afa che imperversa in questi giorni!
Maria · 23 Luglio 2019 alle 21:57
Belle descrizioni e, soprattutto, bellissime foto! Complimenti.
Valentina · 24 Luglio 2019 alle 19:04
Grazie infinite Maria!! 🙂
Laura e Amélie · 23 Luglio 2019 alle 19:09
Wow, non pensavo che ci fosse tutto quel spettacolo della natura in questa regione! Una bella escursione da programmare 🙂
Valentina · 24 Luglio 2019 alle 19:05
Eheh, l’Emilia-Romagna ha tantissimi posticini meravigliosi come questo, e spesso sconosciuti! 🙂
silvia terracciano · 23 Luglio 2019 alle 11:23
un percorso in mezzo alla natura alla scoperta di un luogo davvero magico, io se vado in posti del genere non voglio più venire via
Valentina · 24 Luglio 2019 alle 19:05
Grazie mille Silvia!! A chi lo dici! Rientrare nella civiltà per me è sempre un immenso strazio!
Franca · 22 Luglio 2019 alle 20:06
😍😍che meraviglia! Non finisci mai di stupirmi, luoghi strepitosi
Valentina · 23 Luglio 2019 alle 17:10
Grazie infinite Franca! 🙂 Tutto merito di questo angolo di mondo stupendo!