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“Come quel fiume c’ha proprio cammino
prima da Monte Veso inver levante,
dalla sinistra costa d’Apennino,
che si chiama Acquacheta suso,
avante che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,
rimbomba là sovra San Benedetto dell’Alpe per cadere ad una scesa
ove dovria per mille essere recetto;
così, giù d’una ripa discoscesa,
trovammo risonar quell’acqua tinta,
sì che ‘n poc’ora avria l’orecchia offesa”.

Non potevo scegliere introduzione migliore a codesto articolo se non riportando i versi del poeta che, settecento abbondanti anni fa, paragonò il fragoroso scroscio della Cascata dell’Acquacheta (il soggetto del post che state leggendo) alla rumorosa cascata dell’infernale fiume Flegetonte.

Avrete già probabilmente indovinato di chi sto parlando: ebbene sì, il sommo Dante Alighieri conosceva bene questo noto corso d’acqua dell’appennino tosco-romagnolo, al punto da dedicargli alcuni versi (94 – 105) della sua Divina Commedia nel XVI Canto dell’Inferno.

Durante il suo esilio dalla città natale, il poeta fiorentino era solito recarsi al cospetto della cascata, per dedicarsi alla contemplazione di questo pacifico e rilassante angolo di incontaminata e potente natura che, a quei tempi, doveva essere ancora più selvaggio e ancestrale di come è oggi.

tratto di sentiero molto suggestivo per la cascata dell'acquacheta
Uno dei tratti più suggestivi del trekking alla cascata dell’Acquacheta

Non che sia cambiata molto la situazione odierna: anche se ora il rio Acquacheta non prosegue più in direzione della città di Forlì (bensì, in località San Benedetto in Alpe, si unisce ai torrenti Troncalosso e Rio Destro per confluire nel fiume Montone), quest’area del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è assai conosciuta, apprezzata e amata dagli escursionisti di ogni dove.

Vi dirò di più: il trekking alla Cascata dell’Acquacheta è uno degli itinerari più famosi della Romagna appenninica!

E ora vi propongo un piacevole itinerario.

CASCATA DELL’ACQUACHETA: ITINERARIO DI TREKKING DA SAN BENEDETTO IN ALPE

Il percorso per la Cascata dell’Acquacheta che sto per raccontarvi è l’itinerario più classico e conosciuto, che consente di raggiungere il belvedere di fronte a questo capolavoro naturale di acqua e roccia.

Il punto di arrivo, quindi, sarà proprio là dove anche il nostro Dante (presumibilmente) amava sostare, ma sappiate che vi sono tanti altri sentieri che vi consentono di esplorare al meglio questa splendida zona.

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DATI TECNICI

  • Punto di partenza: San Benedetto in Alpe (FC)
  • Sentiero: CAI 407
  • Lunghezza del percorso: 4.5 km (solo andata), 9 km in totale
  • Tempo di percorrenza: circa 2 ore per l’andata, 1 ora/1 ora e mezzo per il ritorno (in totale tra le 3 e le 4 ore a seconda delle pause e dell’andatura)
  • Dislivello: 250 metri
  • Altitudine massima: 693 metri
  • Difficoltà: E (escursionistico), medio-facile
  • Periodo consigliato: si può fare in tutte le stagioni!

PUNTO DI PARTENZA: SAN BENEDETTO IN ALPE

A metà strada tra Forlì e Firenze, San Benedetto in Alpe è un piccolo paese appenninico di origini medievali, dal nome assai evocativo. Situato a pochi chilometri dal Passo del Muraglione, storico valico che separa l’Emilia-Romagna dalla Toscana, questo borgo mostra il fascino particolare e fuori dal tempo tipico dei luoghi di confine, che si riflette nel curioso accento dei suoi abitanti, nella golosa tradizione gastronomica, nell’atmosfera stessa e nella storia.

Il tutto avvolto da una coltre di natura eccezionale, che ammanta la zona di un verde acceso (in primavera/estate), e di giallo e rosso fuoco (in autunno).

Il punto di partenza di questa escursione si trova proprio qui, precisamente ad una curva della strada statale SS67 in prossimità dell’albergo ristorante Valtancoli Acquacheta. In zona vi sono due parcheggi (più altri lungo la strada), ma cercate di arrivare di buon mattino: nei giorni festivi, infatti, si rischia di trovare tutto pieno e di diventare matti!

Una volta posteggiato il mezzo, inforcate scarponcini e zaino e imboccate il sentiero 407 (seguite i cartelli presenti in zona), che in breve tempo vi accoglierà in un frizzante abbraccio di bosco e acqua.

cascata dell'acquacheta: sentiero nel bosco in autunno
Un secondo tratto assai suggestivo, nella sua calda variante autunnale

LUNGO IL FIUME ACQUACHETA

Il sentiero si sviluppa interamente lungo la riva sinistra del fiume Acquacheta, il cui rilassante suono vi scorterà per tutta l’escursione. Le sue acque cristalline assorbono e trasmettono i colori della natura circostante, e vi attireranno di continuo, sia per balzare sulle tante rocce presenti, sia per scattare splendidi ricordi fotografici del trekking.

valentina nel mezzo del fiume acquacheta
Io nel mezzo del fiume Acquacheta

Oltre all’Acquacheta, l’elemento protagonista di tutto l’itinerario è la vegetazione, davvero ricchissima e variegata. Esemplari tipici della fascia submontana (roverella, cerro, carpino nero, acero campestre e minore, sorbo domestico e qualche raro castagno) si mescolano a presenze proprie delle zone umide (pioppo, salice, ontano nero, felci) e a quelle delle zone montane vere e proprie (faggi, qualche abete, sorbi e aceri).

Il primo tratto dell’itinerario si presenta agevole, comodo e senza troppo dislivello. Ad un certo punto approda al fosso del Sasso Bianco, dove dovrete attraversare il fiume mediante un ponticello di legno.

cascata dell'acquacheta: il torrente circondato dalla vegetazione
Uno scorcio sul placido rio Acquacheta

Il percorso è anche contrassegnato come Sentiero Natura, e sappiate che prevede diversi punti di sosta per osservare le emergenze e le curiosità più interessanti del paesaggio.

prati e orchidee sul sentiero per la cascata dell'acquacheta
Come queste splendide orchidee selvatiche

Continuando il cammino si arriverà a Cà del Rospo, un antico fabbricato in pietra che in passato fungeva da deposito di attrezzi agricoli e oggi è un piccolo bivacco. Un volta superato, il sentiero comincia a salire in modo più deciso, portandosi in alto rispetto al letto del rio Acquacheta. Si mantiene sempre nel bosco, attraversando qua e là qualche spiazzo erboso.

Il secondo simbolo della civiltà umana lo incontrerete poco dopo, nelle fattezze del Mulino dei Romiti, un antico mulino in sasso con il tetto di arenaria posto strategicamente presso l’argine del torrente, in un punto in cui l’acqua rallenta e crea una verdeggiante ansa. Questa costruzione era a sevizio dell’antico Eremo fondato dai monaci dell’Abbazia di San Benedetto, e di recente è stato restaurato dall’Ente Parco a mò di area di sosta (molto gettonata per pic-nic). La parte bassa dell’edificio è sempre aperta e offre un riparo in caso di necessità.

Per arrivare al Mulino, il sentiero perde (per la vostra gioia), gran parte della quota guadagnata con la precedente salita.

IL BELVEDERE SULLA CASCATA DELL’ACQUACHETA

Superato il vecchio mulino, indovinate un po’? Il sentiero riprende a salire a mezza costa tra gli alberi, accompagnandovi nel tratto più faticoso dell’escursione.

Si sale lungo una mulattiera lastricata e gradonata, che vi consentirà di raggiungere in breve tempo i 693 metri di altezza propri del belvedere sulla cascata dell’Acquacheta, il punto di arrivo del trekking.

il belvedere sulla cascata dell'acquacheta
Eccolo (in questa calda giornata ottobrina, la cascata era assai cheta)

Alta circa novanta metri, e larga trenta, la cascata possiede una bellezza davvero potente e superba, e da quassù non è difficile immedesimarsi nel Sommo Poeta Dante e nelle sensazioni da lui descritte.

la cascata dell'acquacheta vista dal belvedere
La cascata dell’Acquacheta qui ci appare, invece, in piena attività (nonché in una ricca cornice di natura)

La cascata scende a picco sulla parete di roccia sottostante, balzando su alcuni gradoni naturali. Dopo essersi divisa in due, si getta altezzosa in un limpido specchio di fiume, che qui forma una sorta di conca. Non è raro avvistare in estate alcuni temerari pronti a un rinfrescante tuffo!

UN’EVENTUALE TAPPA AGGIUNTIVA PRIMA DEL RITORNO

Se il vostro fiato e le vostre gambe ve lo concedono, proseguendo un altro po’ lungo il medesimo sentiero potrete raggiungere una seconda cascata, quella di Lavane. Nota per la sua suggestiva piscina naturale, il luogo merita senza dubbio una sosta prima del rientro, che avviene a ritroso sul medesimo sentiero.

INDICAZIONI PRATICHE

  • L’itinerario di trekking alla Cascata dell’Acquacheta qui presentato è il percorso più classico e gettonato della zona, ma vi sono tanti altri sentieri interessanti;
  • il livello di difficoltà del trekking è medio-facile e potenzialmente adatto a tutti, purchè in possesso di una buona forma fisica; si è in un ambiente di montagna, che non va sottovalutato;
  • è fondamentale indossare un buon paio di scarponcini da trekking in suola scolpita;
  • portate con voi un k-way (o una giacca impermeabile), tanta acqua e qualche snack;
  • si può fare in tutte le stagioni, ma il periodo più suggestivo è senz’altro l’autunno, in cui i colori della natura sono strabilianti;
  • se potete, scegliete un giorno in mezzo alla settimana; nei weekend e nei festivi potrebbe essere parecchio affollato;
  • se effettuate il trekking al mattino, vi consiglio un bel pranzo tipico al già citato ristorante Valtancoli Acquacheta (presso il punto di partenza dell’itinerario): un modo migliore per arricchire di gusto romagnolo la vostra camminata non c’è!

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog

Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.


17 commenti

Laura Focardi · 30 Luglio 2021 alle 9:23

Ciao Valentina per proseguire a Lavane, se non sbaglio nome, il sentiero è facile o solo per allenati ?
Grazie.
Laura

Marco Carè · 12 Novembre 2020 alle 16:22

Ciao Valentina, ho bisogno per favore di una informazione importantissima che non riesco a trovare via internet. Ti ricordi per caso su quale punto geografico si affacccia la cascata? Est? Ovest? Vorrei andare a fare qualche scatto e per me questa informazione è fondamentale. Per rispondermi potresti controllare gli orari delle foto che hai fatto tu. Potrebbero aiutare a capire la direzione della luce del sole. Grazie infinite!

    Valentina · 13 Novembre 2020 alle 12:38

    Ciao Marco! La foto alla cascata che vedi nell’articolo (quella che prende la cascata per intero, la seconda del paragrafo “Il belvedere sulla Cascata dell’Acquacheta”) l’ho scattate alle 14.45, ed era il 2 giugno. La foto subito prima, quella con il cartello e la cascata un po’ secca, è invece di qualche anno fa; era intorno al 15/16 ottobre, intorno al mezzogiorno (purtroppo qui non riesco a risalire all’orario). Se non vado errata, l’esposizione delle cascate dovrebbe essere nord-est! Se vuoi avere un’anteprima del percorso per arrivarci, e della visuale, puoi provare l’opzione Street View su Google Maps! Puoi percorrere praticamente tutto il sentiero virtualmente, partendo dal parcheggio Piazza XXV Aprile a San Benedetto in Alpe!

Martina Bressan · 20 Luglio 2020 alle 9:46

Avevo già visto su Instagram qualche tuo bellissimo scatto delle cascate, dev’essere un’escursione davvero meravigliosa. Mi piacciono questi itinerari dove si presenta una vegetazione ricca e variegata e dove si può stare in mezzo alla natura.

    Valentina · 30 Luglio 2020 alle 15:07

    Grazie mille Martina! Si tratta di un trekking molto suggestivo, soprattutto in bassa stagione quando ci sono pochi escursionisti! Qui nella mia regione (l’Emilia-Romagna) è davvero una tappa molto gettonata 🙂

fassirelli · 19 Luglio 2020 alle 15:29

Quanti ricordi!! Ho fatto questo trekking tante volte perché ho vissuto fino a 22 anni in un paese lì vicino. Era la classica camminata che facevamo a Pasquetta o a Ferragosto con gli amici. Ora non vado da tantissimo tempo…

    Valentina · 30 Luglio 2020 alle 15:08

    Io ho i genitori di una mia amica che vivono in quelle zone, e da quando mi ha fatto scoprire il sentiero sento il bisogno di tornarci di tanto in tanto! 🙂

24hourstrotter · 17 Luglio 2020 alle 20:00

Wow, ma questo articolo cade proprio a pennello! Stavo giusto cercando qualche spunto su dove fare trekking nelle prossime settimane. Grazie <3

    Valentina · 30 Luglio 2020 alle 15:09

    Grazie a te! 🙂 E se hai bisogno di qualche consiglio o info in più, non esitare a contattarmi!

claudiaemattia · 13 Luglio 2020 alle 13:48

In questo momento ho davvero voglia di stare in mezzo alla natura. Ben accetti tutti gli spunti di questo tipo quindi, grazie!

    Valentina · 13 Luglio 2020 alle 16:17

    Anche io cerco di stare nella natura il più possibile! Grazie a te 🙂

Salvina · 12 Luglio 2020 alle 9:31

Articolo molto interessante e dettagliato, mi hai fatto venir voglia di passeggiare lì tra i boschi per rilassarmi come Dante!

Angela Coscia · 11 Luglio 2020 alle 9:42

Posto meraviglioso: capisco perchè Dante abbia dedicato dei versi.

    Valentina · 30 Luglio 2020 alle 15:19

    Anche io sono rimasta davvero incantata dalla cascata, è stupenda!

Ilenia · 10 Luglio 2020 alle 14:42

Veramente bellissimo questo bosco; non è difficile immaginare che Dante vi si recasse per rilassarsi. Adoro questi luoghi; ogni tanto un’immersione nella natura rigenera veramente corpo e mente. Ottimo consiglio

    Valentina · 30 Luglio 2020 alle 15:20

    Grazie mille Ilenia! Appena possiamo dobbiamo sempre cercare la natura e le sue meraviglie!

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