Una Rimini che sorprende
Quando si dice Rimini si pensa subito alla più classica dolce vita da riviera: spiagge di sabbia morbida, stabilimenti balneari forniti di ogni comfort, chioschi di fragranti piadine, infinite partite di beach volley (se si è giovani e aitanti) o di bocce (se si è meno giovani).
Se, però, ci si stanca di tutto questo ozio sotto il sole e ci si avventura verso il cuore storico di codesta città della Romagna, si scoprirà che Rimini è molto altro, e molto di più, rispetto al trittico sole-mare-divertimento.
Il suo antico nome latino, Ariminum, ci suggerisce infatti che le origini di quello che oggi è il centro più popoloso della riviera romagnola affondano molto lontano nel tempo. Nel 268 a. C., per essere precisi, quando i Romani decisero di fondare qui una colonia che collegasse il nord con il sud dello stivale.

Il centro di storico di Rimini ospita infatti importanti tracce dell’epoca romana: l’Arco di Augusto, punto di arrivo della Via Flaminia, la Domus del Chirurgo, uno dei più importanti ritrovamenti archeologici degli ultimi anni, il Ponte di Tiberio, da cui si diramavano la Via Emilia e la Via Popilia, per citare alcune di esse.
Non mi dilungherò oltre sopra le origini e storia della città, poiché il mio intento quest’oggi è un altro. Mi limiterò solo a dirvi che l’ultimo elemento che ho menzionato, il Ponte di Tiberio, è la chiave di accesso al protagonista del presente articolo, e lo è sia in senso figurato che reale.

BORGO SAN GIULIANO, L’ANTICO QUARTIERE DEI PESCATORI
Esatto, basta semplicemente attraversare l’antico ponte romano sul fiume Marecchia per ritrovarsi in una zona riminese davvero particolare, che ci sorprenderà soprattutto se veniamo dalla vita pulsante del centro: sto parlando di Borgo San Giuliano, il quartiere più antico della città.

Nonostante sia attaccato al cuore di Rimini, questo borgo avvolge il visitatore in un’atmosfera totalmente diversa e inusitata per una fiorente città. Un po’ come per il barrio della Barceloneta di Barcellona, anche Borgo San Giuliano sembra avere poco in comune con tutto ciò che lo circonda: varcando i suoi confini si ha la sensazione di essere in un altro posto, in un piccolo paese di mare silenzioso e raccolto.

La sensazione che si prova è esatta: le basse e piccole case color pastello che costellano i vicoli e le stradine ci raccontano, infatti, che Borgo San Giuliano ha un passato da quartiere di pescatori, marinai e artigiani, che si insediarono qui intorno all’anno Mille.
Le tracce più antiche del borgo le troviamo presso il complesso benedettino dedicato ai Santi Pietro e Paolo al quale, nella seconda metà del IX secolo, si aggiunse la Chiesa di San Giuliano Martire. Quest’ultima custodisce al suo interno alcuni capolavori della scuola veneta, come Il martirio di San Giuliano del Veronese, e un’urna, incastonata nell’altare, contenente le spoglie di San Giuliano.
Le ataviche radici di Borgo San Giuliano sanno tuttavia mescolarsi magistralmente con il presente e stare al passo con la contemporaneità: oggi questo angolo riminese è infatti un quartiere frizzante, accogliente, colorato e ricco di ottimi posticini.

IL BORGO AMATO DA FEDERICO FELLINI
I locals lo chiamano “e borg“, e sono molto fieri del clima sereno e senza tempo che si respira nel suo dedalo di stradine. Un’atmosfera che ha saputo fare colpo anche su di un noto regista e sceneggiatore italiano, nato proprio qui a Rimini ma divenuto famoso a livello internazionale: sto parlando proprio di lui, Federico Fellini (1920 – 1993), che si innamorò follemente della magia di Borgo San Giuliano.
Molti dei suoi film recano l’impronta degli anni trascorsi nella sua città natale, raccontandone la cultura, le tradizioni, la vita. Prendiamo, per esempio, il celebre Amarcord (termine che, se non lo sapete, deriva dall’espressione dialettale “a m’arcord”, ovvero “mi ricordo”): in esso ritroviamo una sorta di onirica Rimini (ricostruita però a Cinecittà) in cui le vicende di Borgo San Giuliano e dei suoi abitanti fanno da protagoniste.

Il quartiere salì alla ribalta nella seconda metà del Novecento, quando rischiò di scomparire; si pensò infatti di bonificare la zona e fare spazio a nuove e decisamente più moderne strutture residenziali. L’indignata reazione degli abitanti del borgo, davanti a tale prospettiva, non si fece attendere: essi organizzarono un grande evento, la Festa de’ Borg, per mettere in luce l’importanza, la bellezza e la ricchezza di questo antico quartiere marinaro.
La coraggiosa iniziativa non ottenne solo l’effetto sperato, ma molto di più: Borgo San Giuliano fu risparmiato dal suo triste destino e la Festa de’ Borg fu eletta a evento rappresentativo della zona, ottenendo una cadenza biennale. Si ristrutturarono alcune abitazioni, si ripulirono le strade, si ridipinsero i muri arricchendoli con splendidi murales ispirati ai personaggi del borgo e alle opere di Fellini.

IL FIORE ALL’OCCHIELLO DI BORGO SAN GIULIANO: I MURALES
Vi ho già un po’ svelato una delle caratteristiche più speciali di Borgo San Giuliano: i suoi bellissimi murales. Donano poesia, simpatia e ricchezza a case, strade e piazze del quartiere.

Queste colorate raffigurazioni spiccano sui muri, sopra le porte spesso socchiuse, intorno alle finestre. Passeggiando senza fretta per il dedalo di viuzze scoprirete molti personaggi felliniani e scene di alcuni suoi film quali Le Notti di Cabiria, La dolce vita, La strada, I Clown.
Troviamo anche alcuni storici personaggi del borgo, raffigurazioni di animali, rappresentazioni delle antiche tradizioni marinare, versi e poesie di alcuni noti poeti e scrittori romagnoli, primo fra tutti Tonino Guerra (1920 – 2012), che collaborò spesso con Fellini.

C’è lo zampino creativo del poeta di Sant’Arcangelo di Romagna anche nel Mur di soranom, il muro dei soprannomi; si tratta della parete di una casa del borgo che accoglie diverse mattonelle in ceramica riportanti i soprannomi di alcuni personaggi storici del borgo.
DOVE MANGIARE A BORGO SAN GIULIANO: LA S ROMAGNOLA
La magia di Borgo San Giuliano non si concentra solo tra le sue strade, i suoi muri e le sue persone, ma si cela anche nella cucina. D’altronde siamo nel cuore della Romagna, dove con il cibo (e il vino) non si scherza affatto!
Dopo aver passeggiato per il quartiere, c’è una succulenta tappa gastronomica che vi aspetta il cui nome è davvero rappresentativo del territorio in cui ci troviamo: La S Romagnola.
Oltre a definire la caratteristica principale del dialetto locale (la mitica S super calcata), questa colorita espressione è il nome di un favoloso ristorante ubicato proprio nel cuore di Borgo San Giuliano.
Trovarlo è facilissimo: sorge accanto al muro dei soprannomi, in un’atmosfera bucolica di balle di fieno, fiori, tavoli in legno nel vicolo, lucine che, quando si accendono al crepuscolo, impreziosiscono ulteriormente il suo spirito di osteria senza tempo.

Senza tempo ma attentissima ai dettagli, alla qualità, alla comodità degli avventori. Il menù propone un vero e proprio viaggio nella tradizione dei sapori romagnoli con la R maiuscola, rivisitati in chiave creativa e gourmet.

- La S Romagnola – Via Ortaggi 7, Borgo San Giuliano (RN). Aperto tutti i giorni dalle 12 alle 15, e dalle 19.30 alle 23. Tel: +39 0541 24834 Mail: laesseromagnola@gmail.com
VISITARE BORGO SAN GIULIANO: INDICAZIONI PRATICHE
- Il modo migliore per visitare Borgo San Giuliano è una bella passeggiata a piedi, oppure in bici;
- se siete già in giro per il centro storico di Rimini, potrete giungere qui in pochissimo tempo, semplicemente attraversando il ponte Tiberio oppure passando per il parco XXV Aprile;
- se arrivate in macchina potete parcheggiare al parcheggio Tiberio, accanto al ponte omonimo; vi basterà attraversare la strada per raggiungere il borgo. C’è anche il parcheggio Area ex Sartini, dall’altro lato del ponte;
- il momento migliore per visitare il quartiere è verso il crepuscolo: l’atmosfera è ancora più suggestiva e poi… Sarete già lì per la cena!
Venite a trovarmi su Instagram! Sul mio profilo troverete una sezione delle Stories in evidenza dedicata proprio a questo gioiello riminese!
E se vi piacciono i borghi e i murales, allora dovreste proprio fare una capatina a Dozza, il gioiello bolognese delle colline tra Castel San Pietro Terme e Imola.

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), il basilico, il caffè.
15 commenti
Julia · 20 Luglio 2020 alle 12:28
Non avevo mai sentito parlare di questo borgo di pescatori, i colori delle case sono splendidi. Mi piacerebbe proprio passeggiarci e fermarmi nello stesso ristorante dove avete fatto sosta!
Valentina · 30 Luglio 2020 alle 15:06
Se ti capita di passare per Rimini, non lasciartelo sfuggire! Borgo e ristorantino 🙂
michela · 15 Luglio 2020 alle 15:49
Che io vado sempre in vacanza nella zona ma non mi sono mai usata da andare a visitare la città di Rimini sicuramente l’anno prossimo che ci tornerò ci farò un viaggio dedicato e un giorno lo dedicherò a questo Borgo dei Pescatori Grazie per avermelo fatto conoscere
Valentina · 30 Luglio 2020 alle 15:10
Grazie mille a te! Anche io ho scoperto questo borgo da poco, e me ne sono innamorata!
Salvina · 3 Luglio 2020 alle 15:35
Adoro i borghi e grazie al tuo articolo ne ho scoperto uno nuovo, grazie mille!😉
Marina · 3 Luglio 2020 alle 11:00
È da un po’ che mi piacerebbe visitare Rimini: di certo non per la movida dell’ Riviera Romagnola, quanto piuttosto per i suoi aspetti culturali. E grazie a questo post oggi scopro un nuovo motivo per venirci!
Cristina · 29 Giugno 2020 alle 8:00
Ho amato questo quartiere di Rimini. l’ho visitato 2 volte ed ogni volta vedere i murales di Fellini mi fa ripiombare in un’altra epoca!
Elisa · 29 Giugno 2020 alle 0:16
Grazie per questo approfondimento su Rimini, ci sono stata un paio di volte in giornata ma non l’ho mai visitata bene a dire il vero.
foodeviaggi · 28 Giugno 2020 alle 14:20
WOW che bello!! Siamo state in zona l’anno scorso per una fiera, ma ci è sfuggito questo bellissimo posto! Speriamo di tornare presto in questa terra meravigliosa!
Ilenia · 26 Giugno 2020 alle 14:29
Lo sai che ho sempre avuto la percezione falsata di Rimini come città marittima molto turistica; invece ho scoperto che ha un sacco di angoli molto interessanti e ricchi di fascino. Grazie per questo contributo che mi ha fatto scoprire un lato nascosto di Rimini
Franca · 24 Giugno 2020 alle 18:46
Ciao Valentina! Ecco che mi hai fatto conoscere un altro angolo della nostra Italia….meravigliosa Italia!😍Borgo delizioso! E complimenti per le foto :sono delle delicate cartoline come quelle che si spedivano un tempo, che nostalgia! Un caro saluto
Valentina · 25 Giugno 2020 alle 12:06
Ciaooo Franca! è sempre un piacere sentirti e sapere che ti piacciono i miei articoli! <3 Hai ragione, il nostro paese è meraviglioso, e non si finiscono mai di scoprire i suoi incanti. Questo borgo è stata una scoperta tanto inaspettata quanto affascinante, se ti dovesse capitare di passare per Rimini visitalo assolutamente! Grazie di cuore per il bellissimo complimento, speravo proprio di riuscire a raccontare l'atmosfera fuori dal tempo del borgo! Un abbraccio!
Eliana · 22 Giugno 2020 alle 15:23
Sono stata a Rimini prima del lockdown per una toccatissima e fuga e non ho potuto visitare questo caratteristico quartiere! Me lo segno per la prossima volta che visiterò questa meravigliosa città, più bella d’inverno a mio avviso che d’estate!
Cla · 22 Giugno 2020 alle 8:07
Ma ci credi che non sono mai stata nel centro di Rimini. Vado a Rimini per il ttg, ma non ho mai tempo di vedere la città
The Same Calamita · 21 Giugno 2020 alle 19:44
Interessante questo borgo…un posto nascosto da scoprire e ricco di particolari. Se Fellini lo ha amato, merita una passeggiata e anche una tappa per assaggiare le prelibatezze della zona, di cui andiamo matte!