Non si finisce mai non solo di imparare, ma anche di stupirsi al cospetto della meraviglia che è capace di celarsi subito fuori dalla porta di casa.
O, comunque, a pochissima distanza, proprio come accade fra Bologna (la mia città natale e di residenza) e le Grotte di Labante.
Pensate un po’: a un’oretta di macchina dal capoluogo emiliano, nel bucolico contesto del pre-Appennino bolognese, si cela una preziosa e incantevole oasi di natura fatta di roccia, muschio, acqua e grotte.
Non mi dilungo ulteriormente in preamboli e passo subito a raccontarvi tutto di questo super posticino, continuate a leggere!
ALLA SCOPERTA DELLE GROTTE DI LABANTE, UN’AREA NATURALE SORPRENDENTE A DUE PASSI DA BOLOGNA
I mitici colli e le alture appenniniche bolognesi sono un vero e proprio scrigno di tesori naturalistici, e le Grotte di Labante ne sono un lampante esempio.
Situate nel comune di Castel d’Aiano, presso la località di San Cristoforo di Labante, queste ultime vantano primati assai importanti:
- sono considerate fra le grotte in travertino più antiche e più grandi non solo d’Italia, ma anche del mondo intero;
- costituiscono un fenomeno carsico unico nel suo genere, di grande peculiarità e rarità.

Le Grotte di Labante si collocano a una quota di circa 500 metri d’altitudine, nel bucolico contesto della Valle dell’Aneva dove un verdeggiante prato, foderato alle estremità da boschi appenninici, è spezzato da una stranissima presenza rocciosa.

Avvicinandosi e guardando meglio, altre due cose fanno subito breccia nelle nostre stupefatte retine: la piccola cascata che, dalla sommità dell’arco, si getta fascinosamente a terra, e le straordinarie macchie di vegetazione che foderano la struttura rendendola quasi surreale.

Insomma, si tratta di un posticino molto intrigante, che merita assolutamente di essere conosciuto e valorizzato al meglio.
Vediamolo ora nei dettagli.
LE GROTTE DI LABANTE DAL PUNTO DI VISTA GEOLOGICO: TRAVERTINO E PISOLITI
Geologicamente parlando, le Grotte di Labante sono una formazione di natura carsica che raggiunge circa 52 metri di lunghezza (cosa rarissima per questa tipologia di cavità naturali in travertino, notoriamente più piccole), e copre un dislivello di 15 metri.
L’ingresso a tali grotte si colloca su entrambi i lati dell’arco roccioso: da una parte è possibile proprio accedere all’interno delle cavità, dall’altro invece si può apprezzare e toccare con mano un ambiente di acqua, roccia e vegetazione estremamente suggestivo.
Consigliatissimo, ovviamente, esplorare entrambi questi profili.
Posizionatevi dunque di fronte alla cascata, e decidete da dove iniziare:
- sul lato alla vostra sinistra osserverete i porosi buchi sulla parete rocciosa ed entrerete in grotta. Alcune corde fungenti da parapetto vi assicureranno un’esperienza parzialmente in sicurezza, proprio come i pochi pioli metallici che vi consentiranno di salire verso le alture della cavità. Si tratta comunque di una visita molto breve, senza particolari difficoltà se non la possibilità di scivolare sulle rocce lisce e umide;
- sul lato alla vostra destra rimarrete a bocca aperta per la meraviglia: un bucolico ponticello di legno vi condurrà al cospetto della parete rocciosa, varcando un pittoresco laghetto naturale dalle tonalità mozzafiato.

CHE COS’È IL TRAVERTINO
Analizziamo ora la composizione della roccia che compone le Grotte di Labante, il travertino: con questo termine si intende una formazione rocciosa calcarea che si genera grazie alla presenza di acqua ricca di carbonato di calcio. Quest’acqua proviene dalla sorgente di San Cristoforo, colei che ha dato origine alle Grotte di Labante ed è giustamente nota anche come sorgente pietrificante; quando le sotterranee acque sorgive sgorgano, i loro sali di carbonato di calcio si depositano sulle superfici che incontrano, ricoprendole e inglobandole.
Ecco perché il risultato di questo processo si mostra poroso, spugnoso e con numerosi spazi cavi: via via che i la roccia e i frammenti vegetali e animali inglobati si decompongono, appaiono vari buchi, alimentando l’impressione che il travertino sia una formazione fragile.
Niente di più sbagliato! Nonostante le apparenze, questa roccia è invece estremamente dura e resistente, utilizzata fin dall’antichità come materiale da costruzioni architettoniche. Intorno a queste grotte vi era in passato una cava (che oggi non esiste più), dalla quale provengono i blocchi di roccia che compongono la vicinissima Chiesa di San Cristoforo.
CHE COSA SONO LE PISOLITI
Oltre al travertino, le Grotte di Labante ospitano anche un’altra interessante tipologia di roccia: le pisoliti.
Di forma globosa più o meno regolare, queste rocce si compongono di una successione di lamine carbonatiche e sono tipiche di climi aridi e semi-aridi. Anche se più raramente, le pisoliti possono formarsi in ambiente di grotta, proprio come accade qui a Labante; essendo simili a sassolini, e dato che sono concrezioni libere (non saldate alla roccia) che si formano secondo lo stesso principio delle perle dentro le ostriche, sono pittorescamente chiamate perle di grotta.
LA CASCATA DELLE GROTTE DI LABANTE
Come vi ho già anticipato, un altro elemento iconico delle Grotte di Labante è la fresca cascata naturale che sgorga dalla sommità dell’arco di roccia veleggiando romanticamente verso il suolo.
Anch’essa è alimentata dalla medesima sorgente da cui ha origine l’intero complesso calcareo (la Sorgente di San Cristoforo), e il suo secolare corso ha plasmato ulteriormente la roccia, la vegetazione su di essa e i cristalli di calcine creando pertugi, cunicoli, bizzarre forme.
La portata d’acqua della cascata varia a seconda del momento e della stagione, e spesso regala ai visitatori la vista di un meraviglioso arcobaleno.

IL PRESEPE NELLA GROTTA E IL PARCO CIRCOSTANTE
Oltre alle grotte presenti ai lati dell’arco roccioso, vi sono altre cavità in loco molto interessanti.
Una di esse si colloca a due passi dal laghetto con il ponticello di legno, e ospita al suo interno il Presepe di San Cristoforo di Labante. La peculiarità di codesta rappresentazione perenne della Natività è proprio l’ambientazione all’interno della grotta, con i suoi anfratti, i suoi pertugi, un altro bel laghetto interno e i tocchi di colore dati dalla vegetazione locale.

Tutt’intorno alle Grotte di Labante vi è un bel prato munito di tavoli di legno, assai invitante per pic-nic e relax all’aria aperta. Il luogo ideale se volete rilassarvi in natura, anche se non proprio selvaggia e incontaminata data la presenza perenne di visitatori.
Vi lascio ora qui il mio Reel dedicato a questo magico posto. Se vi piace, venite a trovarmi su Instagram e lasciatemi un like o un commento; ve ne sarò davvero grata!
ESCURSIONI ALLE GROTTE DI LABANTE E DINTORNI
Pur essendo un’area naturale meravigliosa, la visita alle Grotte di Labante non vi occuperà molto tempo.
Dopo potrete visitare la chiesa di San Cristoforo di Labante, rilassarvi nel prato circostante oppure, se siete amanti dei trekking e delle camminate, cimentarvi in qualche escursione.
Tutt’intorno alle Grotte di Labante si snodano infatti diversi percorsi, che consentono di esplorare al meglio la Valle dell’Aneva e il contesto di natura preappenninica in cui ci troviamo. Uno di essi, quello che ho compiuto io durante la mia visita qui, è il Sentiero delle Tane: un itinerario ad anello di circa 11 km, che inizia e finisce proprio nei pressi delle Grotte e che deve il proprio nome alla presenza di cavità naturali che, oltre ad essere molto interessanti dal punto di vista paesaggistico e geologico, lo sono anche da quello storico. Esse, infatti, furono utilizzate dalla popolazione locale come rifugi anti-aerei all’epoca dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
In uno dei prossimi articoli vi racconterò nel dettaglio di questo bel trekking, nel mentre procuratevi una cartina e, se vi va, sperimentate i tanti sentieri CAI presenti in zona.
COME RAGGIUNGERE LE GROTTE DI LABANTE
Veniamo ora ai dettagli più pratici: come raggiungere le Grotte di Labante da Bologna?
Le Grotte di Labante si trovano presso San Cristoforo di Labante, nel comune di Castel d’Aiano (BO).
Da Bologna potete raggiungerle comodamente in auto percorrendo per circa 45 minuti la Strada Statale Porrettana (SS64) fino a Vergato. Qui dovrete imboccare la Strada Provinciale SP68 seguendo le indicazioni per Castel d’Aiano fino alla Chiesa di San Cristoforo di Labante, dove troverete un parcheggio gratuito in cui lasciare l’auto (ve n’è un altro sulla strada prima di raggiungere la chiesa, impossibile non vederlo).
Una volta lì, vi basterà semplicemente scendere a piedi lungo il sentiero in loco: le Grotte di Labante, infatti, si collocano a un livello più basso rispetto a quello della strada.
In alternativa, prima di arrivare alla Chiesa di San Cristoforo, potete parcheggiare anche presso la Chiesa di Santa Maria di Labante, percorrendo a piedi il sentiero che parte lì e che, in una decina scarsa di minuti, vi condurrà proprio al cospetto delle Grotte.
Già che siete in zona, vi segnalo altre meraviglie che potrebbero interessarvi parecchio:
- la Rocchetta Mattei, il mitico castello fiabesco dell’Appennino bolognese;
- il bellissimo borgo La Scola, sempre nei pressi della Rocchetta;
- i laghi di Suviana e Brasimone;
- il Parco regionale del Corno alle Scale, raggiungibile proseguendo ancora un po’ in auto verso le alture.

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), la montagna, il caffè.
10 commenti
Valentina · 29 Aprile 2022 alle 17:53
La prima volta che siamo stati alle Grotte di Labante ce ne siamo innamorati, così siamo tornati per fare trekking nei dintorni. Merita davvero, sono una meta adatta anche alle famiglie (anche se non tutti i percorsi sono alla portata dei più piccoli). Molto bello, ottima scelta!
Valentina · 3 Maggio 2022 alle 10:27
Grazie! Io idem, al momento ho percorso solamente il sentiero delle Tane, ma vorrei proprio tornarci per scoprire meglio tutto il resto!
Eliana · 20 Febbraio 2022 alle 19:57
Non conoscevo queste grotte! Mi è molto piaciuto il tuo articolo e ho apprezzato particolarmente il tuo approfondimento geologico, assolutamente scritto in maniera comprensibile e anche per i non addetti ai lavori. Grazie dello spunto!
Valentina · 23 Febbraio 2022 alle 12:15
Grazie mille a te Eliana, mi fa davvero piacere sapere che hai apprezzato l’articolo! 🙂
Maria Grazia · 20 Febbraio 2022 alle 10:51
Le ho sempre solo visto in fotografia anche se sono stata diverse volte a Bologna. Mi sono ripromessa di andarci magari in primavera ! Meritano davvero !
Valentina · 23 Febbraio 2022 alle 12:16
Esatto, la primavera è sicuramente un’ottima stagione per ammirarle in un’esplosione di natura rigogliosa!
Mimì · 19 Febbraio 2022 alle 17:50
Ottima destinazione direi, non manca proprio nulla in questa zona! Le grotte poi, sono una vera chicca! Le visiterò, grazie per il consiglio nel frattempo!
Valentina · 23 Febbraio 2022 alle 12:17
Grazie mille a te! Sì, è proprio un angolo molto suggestivo!
Simona · 18 Febbraio 2022 alle 16:53
Devo ammettere, con un pò di vergogna, che pur essendo bolognese non avevo mai sentito nominare queste grotte! Ora vivo lontano, ma torno spesso a Bologna e questa potrebbe essere una bella idea per una gita, magari in una bella giornata primaverile.
Valentina · 23 Febbraio 2022 alle 12:21
Non ti preoccupare, anche io le ho scoperte da pochissimo (e sono una bolognese che vive proprio a Bologna)! Confermo che sono un’ottima meta per una bella gita primaverile!