31 dicembre 2019
Ho appena finito di leggere una pagina di Repubblica in cui diversi autori espongono un pensiero riguardante la chiusura, in questo ultimo giorno di dicembre, non solo di un anno solare, bensì di un intero decennio.
Non l’avevo ancora ragionata in quest’ottica la cosa, e devo dire che essa mi suscita un certo turbamento. Se già 365 giorni mi sembrano un’infinità, pensare che oggi si concludono due lustri e si entra in un nuovo ciclo di Anni Venti mi dà l’impressione di essere di fronte alla chiusura di un’era geologica.
E di essere vecchia.

Lo so, vi sembrerà ridicola questa affermazione, soprattutto detta da una ventinovenne. Ma ogni anno, in questo giorno, ho sempre sentito più forte il peso della vecchiaia. Lo sentivo anche dieci anni fa quando, gagliarda diciannovenne, stavo festeggiando la fine degli anni Zero e l’inizio degli anni Dieci a Roma, insieme a due care amiche della mia infanzia e adolescenza con cui, purtroppo, non ho più contatti.
Ecco, oltre a sentirmi centenaria, in questo giorno divento pure molto nostalgica, quindi, se non voglio passare il Capodanno a riflettere melensamente sulla fugacità del tempo, meglio ridurre il carico e concentrarsi solo sui 365 giorni che oggi tramontano.
Diciannove Kilig Moments nel mio 2019
Se dovessi scegliere due parole che possano definire, molto stringatamente, il mio 2019, opterei per strano e profetico.
Strano perché non riesco bene a inquadrarlo; sono successe tante cose, ho percorso strade inedite e vissuto molteplici esperienze, sono cambiata ed insieme a me il mio mondo. Dall’altro lato, invece, certi aspetti sono rimasti gli stessi, immutati, immobili.
Profetico perché si è realizzato ciò che mi disse, ormai cinque anni fa, un ragazzo, studioso di segni zodiacali e psicologia: che non dovevo preoccuparmi se la mia vita mi fosse sembrata un caos senza né capo né coda, che ero destinata a non seguire percorsi lineari e convenzionali.
Che avrei faticato parecchio a capire chi sono e cosa diventerò, ma nel mentre avrei fatto molteplici esperienze, spesso molto diverse e senza nessun nesso logico.
Tuttavia, verso i 29 anni, quel ragazzo sentenziò che mi sarei fermata, avrei tirato fuori dal sacco tutto il mio bagaglio e l’avrei analizzato, cominciando a selezionare, tagliare, rimestare. Iniziando a modellare con più coscienza e chiarezza la mia vita.

Un po’ è stato così. Ho capito la direzione da seguire e mi sono mossa in tal senso, iniziando a tracciare da sola un sentiero poco usuale ma molto ben plasmato sulla materia dei miei sogni.
Dove mi porterà? E chi lo sa! Io intanto vado, cammino, salgo sulle montagne, mangio panini allo speck, respiro e mi volto indietro senza paura.
Come sto facendo proprio adesso, guardando alcuni momenti salienti del mio 2019.
1) l’inizio a Cracovia (e la mia prima volta in Polonia)
La prima volta in Polonia non si scorda mai, soprattutto se la prima volta in Polonia coincide con Cracovia.
Città elegante e a misura d’uomo, Cracovia ha dato il via alle danze del 2019, e mi ha subito sedotto con la bellezza delle sue strade e dei suoi palazzi, con la densa e complicata storia impressa ovunque, con i suoi splendidi e accoglienti locali e le molteplici sfumature che la contraddistinguono.

2) il viaggio polacco al centro della terra
La vacanza di inizio anno a Cracovia mi ha fatto scoprire altri due luoghi davvero interessanti, i quali si meritano il secondo e il terzo punto di questa classifica.
Partiamo dal primo di questi due: a pochi chilometri da Kràkow, nel paese di Wieliczka, vi è una delle più antiche miniere di sale del mondo. Un luogo talmente importante e speciale da guadagnarsi il titolo di Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

300 chilometri di cunicoli e gallerie, 327 metri di profondità verso il centro della terra. Meravigliosi marchingegni, sculture di sale, laghi sotterranei, luoghi di culto. Un posto incredibile, uno di quelli che non si trovano facilmente in giro.
3) la dolorosa quanto necessaria scoperta di Auschwitz-Birkenau
Ebbene sì, suddetto viaggio polacco ha comportato anche la visita al Museo e Memoriale di Auschwitz-Birkenau. Non è stata una decisione facile andare a visitare questi due ex campi di concentramento e sterminio, ma era necessaria; avevo bisogno di vedere, di essere lì di persona per capire meglio ciò che avevo sempre e solo visto in documentari e film, e letto sulle pagine di saggi e libri.

Questi due luoghi, che hanno purtroppo segnato in modo indelebile la Storia del mondo, si trovano infatti a circa un’ora di macchina da Cracovia, immersi nelle desolate lande della campagna polacca.

Serbo ancora molto vivido il ricordo delle sensazioni provate una volta lì, al cospetto di quella terribile scritta e di quei lunghissimi binari che hanno convogliato alla morte un numero indicibile di persone. L’esperienza è stata tutt’altro che bella, ma è stata fondamentale.
4) le opportunità lavorative ottenute grazie al blog
Quando ho aperto il blog, mai avrei immaginato (anche se lo speravo) che ci avrei guadagnato qualcosa in termini di soldini e benefit.
Ebbene, a chiusura di questo 2019, che si configura anche come secondo anno ufficiale di Kilig Travel Blog, posso dire di aver realizzato in parte questa mia aspirazione: sono riuscita a stringere collaborazioni interessanti, a scrivere articoli retribuiti, a trovare opportunità lavorative esterne al contesto del puro blogging (una di queste è stata la fiera TTG di Rimini, in occasione della quale sono stata scelta per lavorare in una start-up proprio grazie al blog e alla pagina Instagram).
Ho ancora tanta strada da fare prima di diventare una travel blogger professionista, ma ce la metterò tutta e farò tesoro di queste mie piccole ma grandi conquiste!
5) una domenica di aprile alle Cascate del Dardagna con la neve
Questo kilig moment è stato tanto bello quanto inaspettato.
Una domenica di aprile inoltrato, una domenica come tante di quel periodo, una domenica di corso per diventare guida ambientale escursionistica.
La sveglia puntata ad un orario ignobile, la stanchezza di una settimana nelle ossa, il caffè prima di affrontare le due ore di macchina, le strade appenniniche e poi, poco dopo essere approdata a Lizzano in Belvedere, la neve.
Copiosa, festosa, densa. Una nevicata degna di dicembre, che ha trasformato magicamente una giornata di lezione primaverile all’aperto in una magica avventura da Winter Wonderland.
Complice anche il meraviglioso luogo in cui mi trovavo, ovvero le selvagge cascate del Dardagna, sotto il Corno alle Scale. Un’escursione indimenticabile, e una prova di tutto rispetto per delle future guide naturalistiche!
6) la festa di compleanno, insieme ai miei cari
Compiere 29 anni non è proprio tutta questa meraviglia, tuttavia sono riuscita a mettere da parte le mie ansie e i miei tetri pensieri con i festeggiamenti più belli che potessi desiderare.
Ancora dentro i vent’anni, con i capelli freschi di parrucchiere e il vestito nuovo, ho fatto onore all’evento con una bella cena insieme alla mia famiglia a casa dei nonni, ridendo, scherzando, mangiando e aprendo la porta ad un bellissimo mazzo di fiori arrivato a sorpresa, e regalatomi proprio dagli stessi nonni.

Se già di per sé questo Kilig Moment ha raggiunto la perfezione, aggiungo anche il trekking giornaliero con una delle mie migliori amiche, approdata in quei giorni direttamente dall’Australia, la cenetta romantica nel mio posticino preferito con il fidanzato romagnolo, e la serata che si è guadagnata il punto successivo di suddetta classifica.
7) la serata spensierata a Marina di Ravenna
Insomma, ho festeggiato proprio un meraviglioso 29° compleanno. Anche perchè, un paio di sere dopo, ho celebrato come ero solita fare un decennio fa, e cioè andando a fare serata a Marina di Ravenna.
Regalo splendido di un’altra delle mie amiche del cuore, in quel weekend ho fatto più o meno ciò che recita questo scatenato articolo, insieme appunto alle mie storiche amiche, alla musica anni 2000 selezionata proprio dal fidanzato romagnolo dj, ai tanti happy hour e alle mille ore passate a ballare e a cantare sulla sabbia, con le stelle sopra e il mare dietro.
8) il sogno realizzato di diventare Guida Naturalistica
Kilig-evento chiave di questo mio 2019 è stato l’ottenimento del patentito da Guida Ambientale Escursionistica.
Questo mio particolarissimo percorso è iniziato a fine febbraio quando, con mia grande sorpresa, mi è stato comunicato che avevo superato l’esame di selezione ed ero quindi ammessa al corso, patrocinato dall’AIGAE, ovvero l’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, per poter accompagnare la gente in mezzo alla natura.
Da quel giorno ne sono trascorsi molti altri, spesi alternativamente tra i banchi e in mezzo alle bellezze naturalistiche della mia regione, l’Emilia-Romagna, studiando foglie, alberi, mappe, apprendendo tecniche di conduzione in sicurezza, introiettando la bellezza e l’importanza di questo mestiere soprattutto in un’epoca di imbarbarimento generale e progressivo come quella in cui viviamo.
Il 30 giugno ho sostenuto l’esame, e l’ho passato. E sono diventata una Guida Naturalistica, regolarmente iscritta ad AIGAE.

9) l’esplorazione di quel cavalluccio marino che è l’isola di Corfù
Il 30 giugno ero a Porretta, accaldata e stanca, a sostenere il fatidico esame di cui sopra (non vi ho detto che esso comprendeva due prove, una pratica di orientamento e una colloquio orale).
Il 2 luglio, invece, mi stavo imbarcando su un aereo che, nel giro di un paio d’ore, mi avrebbe portato sul cavalluccio marino dello Ionio.
Sull’isola di Corfù ho trascorso undici giorni spensierati e selvaggi, andando a zonzo in lungo e in largo per il suo aspro perimetro, nuotando dopo calde scarpinate nella macchia mediterranea, esplorando in barca le coste più suggestive, mangiando moussaka e bevendo Greek Spritz.
Il tutto insieme a cormorani, ragni giganti, cicale e stelle marine.
10) la notte in Appennino, tra silenzio, volpi, rospi e stelle cadenti
La bellezza ancestrale e senza fronzoli dell’Appennino è unica al mondo. Può essere difficile da trovare e da cogliere, soprattutto perchè essa non si svela facilmente, e spesso rifugge da tutte quelle comodità che ci piacciono tanto tipo le strade correttamente asfaltate, la segnaletica, il gps, la certezza di trovare i rifugi aperti.
Quest’anno, nel cuore dell’estate, ho scovato un angolo che preserva intatta questa magia e ne valorizza egregiamente le caratteristiche. Sto parlando del b&b La Presa, nascosto tra il rigoglioso verde dell’appennino al confine tra Emilia-Romagna e Toscana.
Silenzio, natura, castagni secolari. Profumo di bosco, camere accoglienti, fresco frizzante. Una cena a lume di candela sotto gli alberi e un cielo pieno di stelle cadenti, cibo delizioso, vino e una volpe abitudinaria, che tutte le sere arriva a salutare l’oste.
Sono grata per aver vissuto un paio di notti così. Non capita tutti i giorni, e ho avuto l’occasione di scoprire un angolo della mia regione ricco di sorprese.
11) le cenette e i pranzi gourmet in giro
Ormai dovreste conoscermi, e saprete bene che mi trovo perfettamente a mio agio nelle situazioni wild e spartane tanto quanto adoro bere e mangiare in posticini gourmet.
Dicotomia, questa, che solo i Gemelli possono comprendere pienamente, ma sorvoliamo su tale fatto e passiamo a esaminare alcuni dei ristoranti stellati o forchettati in cui ho vissuto superlativi Kilig Moments mangiando e bevendo cose speciali.
Molti di questi momenti gastronomici perfetti li ho vissuti in Trentino Alto-Adige: ho provato le prelibatezze de La Stria, di Colfosco, mangiato autentici capolavori al Tubladel di Ortisei, divorato lanterne di carne da Ratsberg, sul Monte Rota, pranzato insieme a due alpaca al rifugio Scotoni e mi sono innamorata ancora di più di questa regione da Ansitz zum Steinbock, a Villandro.

Poi ho cenato divinamente da Copernicus e Pod Aniolami, due dei ristoranti top di Cracovia, ho sperimentato il ristorante Scaccomatto, nella mia Bologna, e la lussuosa Corte Cabiria a Ravenna, e vissuto tanta felicità in tutti i piccoli grandi tempi del gusto intorno a casa (ve li racconterò, prima o poi).
12) l’Alta Badia
Questa dodicesima voce della mia Kilig-classifica 2019 è tanto semplice quanto essenziale. Se non ci fosse, non ci sarebbe una parte di me, quella che, da sette anni a questa parte, ha stabilito una porzione delle proprie radici in questa meravigliosa valle ladina.
Non posso stare senza l’Alta Badia. Impensabile per me non andarci, almeno una volta all’anno. Questa terra è il mio posto felice, è lo spazio che mi rimette in sesto e mi riempie occhi, cuore e testa di meraviglia e di senso.

13) il bramito dei cervi in Appennino
Tale Kilig Moment è senza dubbio uno dei più singolari che io abbia mai vissuto.
Grazie a un workshop organizzato da un amico e collega (anche lui è una guida naturalistica), ho avuto la preziosa occasione di assistere al bramito del cervo sull’Appennino bolognese, precisamente in zona Brasimone.

Rimanere appostata a lungo su quegli ampi pratoni, vedendo sorgere il sole e assistendo a questo momento così importante nella vita di questi splendidi animali è stato un’emozione unica al mondo.

Le fotografie che ho portato a casa dal workshop sono tra le più preziose e belle che abbia mai scattato.

14) le prime escursioni da Guida Ambientale Escursionistica
Se un anno fa, a quest’ora, mi avessero detto che sarei diventata una guida ambientale escursionistica e che avrei iniziato a organizzare personalmente trekking e avventure in natura, non ci avrei mai e poi mai creduto.

Invece eccomi qui, col mio patentino e con già varie esperienze collezionate. Ho fatto da co-guida in un’escursione notturna sull’appennino modenese, e insieme ad un’amica istruttrice di pilates, ho accompagnato alla scoperta delle meraviglie poco conosciute sui colli bolognesi.
I progetti per il 2020 in questo campo sono tanti, e spero di riuscire a portare avanti questo bellissimo lavoro!
15) la nevicata settembrina in Val Gardena
Era l’8 settembre, io ero nella mia terra del cuore, la Val Badia.
La pioggia scendeva copiosa, andar per sentieri e su cime era impossibile. Così, io e il fidanzato romagnolo abbiamo deciso di andare verso la Val Gardena, fermandoci per un caffè allo Chalet Gerard, poco dopo il Passo Gardena. Si stava così bene in quel moderno e accogliente rifugio, che ci siamo concessi una pausa lettura.
Nel mentre, la pioggia fuori dai vetri si è tramutata in neve, che ha iniziato a scendere copiosa e ad attaccare in fretta, come se fosse pieno inverno.

16) la notte di Halloween a Mirabilandia
Se non siete mai stati a Mirabilandia per Halloween, allora dovreste proprio metterlo in agenda, per il prossimo ottobre. Se amate questa festa, il parco attrazioni romagnolo è davvero una paurosa chicca: tutto è a tema Halloween, ci sono zucche, ragnatele, ragni giganti, fantasmi in ogni dove.
Già dal primo weekend di ottobre, in ogni momento ci sono spettacoli e show e soprattutto, dalle 18 in poi, in determinate aree non accessibili dai minori di 14 anni (o da chi è facilmente impressionabile), escono gli zombie. Zombie in carne ed ossa, nel senso che sono attori truccati e vestiti davvero egregiamente per impersonare morti viventi e raccapriccianti creature, pronte a girovagare tra i vivi spaventandoli.
Ci sono, inoltre, numerose attrazioni orrorifiche create ad hoc proprio per questa festa, da non perdere assolutamente.
17) la mia prima volta a Londra
Se nel 2018 sono stata per la prima volta nella mia vita a Milano, il 2019 ha sancito la mia prima volta a Londra.
Ok, essere arrivata all’alba dei trent’anni (29! Non corriamo troppo eh!) senza essere stata in queste due colossi è abbastanza disdicevole. Ma spero di essermi rimessa in carreggiata visitandole e vivendole intensamente, e promettendo solennemente di tornarci per conoscerle meglio.
Soprattutto a Londra, il cui vortice di vita, colori, suoni e particolarità mi ha travolto come una potente ondata di vita e bellezza dinamica. Non so quantificare i chilometri macinati in quei quattro giorni di fine novembre, le infinite ispirazioni che mi attendevano ad ogni angolo, le volte in cui, sinceramente incantata, ho esclamato “Wow”…

18) il panorama più bello sulla capitale inglese, sospeso a 85 metri d’altezza
Se volete godervi un meraviglioso ed estremamente adrenalinico (leggi: ansioso) su Londra, non ci sono dubbi. Dovete progettare il vostro viaggio presso la capitale inglese nel periodo natalizio, recarvi in quel meraviglioso paese dei balocchi che è il Winter Wonderland, cercare l’attrazione Hangover, cosa per niente difficile dato che è la torre in caduta libera più alta del parco.
Solo una volta al suo cospetto emergerà il vostro grado di audacia: si tratta infatti della torre a caduta libera trasportabile più alta del mondo, che scende in picchiata da un’altezza di 85 metri.
Io l’ho fatta, ed essendo sopravvissuta posso dire che la rifarei subito, anche se mentre stavo salendo lentamente verso l’alto, non la pensavo proprio così.

Non preoccupatevi, avrete tempo di godervelo per bene, poichè la spietata torre rimane ferma per diversi minuti!
19) il Natale in famiglia a casa dei nonni
Anche se abbiamo dovuto trasferire la tradizionale cena della Vigilia da casa nostra a quella dei nonni perchè la nonna Rossana non riesce più a salire le scale, anche se lei e il nonno erano un po’ distratti, è stato comunque un bellissimo Natale.
Eravamo tutti insieme, sia il 24 sera che il giorno di Natale, e abbiamo mangiato i tradizionali tortellini in brodo sulla tovaglia rossa natalizia. Abbiamo scherzato e riso, il nonno ha raccontato per l’ennesima volta le sue avventure di giovine ragazzo della fine degli anni Venti, la nonna Anna brontolava puntualmente sul male alla schiena e sui tempi odierni che sono molto peggio rispetto a quelli di una volta.
Il 24 sera abbiamo giocato al mercante in fiera, il 25 a bestia e giaguaro. Ci siamo scambiati i regali, abbiamo fatto gli scherzi al nonno, bevuto il caffè della loro moka.
E se anche un velo di tristezza era presente, ciò non ha impedito di trovare, in queste piccole ma infinite cose, la felicità più bella.
E non mi serve nient’altro.

Buon Anno amici! Che sia per voi un 2020 di serenità e gioia… e viaggi!

Valentina, l’autrice di Kilig Travel Blog
Scrivo, fotografo, mangio e racconto storie sul mondo e sulle cose belle. Amo l’autunno, i libri, i piccoli borghi, i tramonti sul mare, la mia gatta Trippy, i tortellini in brodo (sono bolognese, come potrebbe essere altrimenti?), il basilico, il caffè.
11 commenti
Elisa · 12 Gennaio 2020 alle 23:41
È stato un anno intenso anche per te! Congratulazioni per i traguardi raggiunti e tanti auguri per questo 2020 😊
Valentina · 14 Gennaio 2020 alle 11:56
Grazie mille Eli! 🙂 Non posso che augurare lo stesso anche a te, un 2020 ricco di sogni realizzati e… viaggi!
Elisa · 11 Gennaio 2020 alle 21:46
Congratulazioni per i traguardi raggiunti come guida e per le collaborazioni come blogger 🙂
Mi piace leggere bilanci di annate con belle soddisfazioni, anche se a volte capitano quegli anni un po’ strani. Il mio 2019 è stato decisamente un anno di “passaggi”… chissà dove mi stanno portando senza che ancora io me ne renda conto…!
Valentina · 14 Gennaio 2020 alle 12:02
Grazie mille Elisa! Penso che questo sia proprio il bello, ovvero lasciarsi portare verso il nostro futuro (ovviamente mettendoci impegno) e definire naturalmente ciò che saremo.. Anche il mio 2019 è stato così, chissà come sarà questo 2020 appena iniziato.. 🙂
Cristina · 11 Gennaio 2020 alle 19:01
Belle mete geografiche e emotive. Il percorso che ti stai delineando è di tutto rispetto! Brava!
Valentina · 14 Gennaio 2020 alle 12:02
Grazie mille Cristina! Che bel complimento, ne sono felice! 🙂
Helene · 10 Gennaio 2020 alle 19:31
E’ sempre bello leggere il riassunto di un anno di soddisfazioni e nuove esperienze. Anche il fatto di essere riuscita a monetizzare ed aver avuto occasioni lavorative è sicuramente un ottimo risultato.
Valentina · 14 Gennaio 2020 alle 12:06
Grazie mille Helene! Posso ritenermi soddisfatta del mio 2019, soprattutto per i piccoli ma grandi traguardi raggiunti 🙂
Sara Chandana · 5 Gennaio 2020 alle 19:42
Avrei tante cose da commentare, in positivo, ma oggi ti dico solo che adoro le didascalie delle tue foto. Sei troppo simpatica
Daniela - The DAZ box · 3 Gennaio 2020 alle 11:58
Tanti meravigliosi viaggi e molte nuove occasioni lavorative: un anno molto positivo per te mi sembra no?! Meglio non pensare agli anni che passano…pensiamo piuttosto a quanto di bello deve ancora venire!!! Buon anno!
Valentina · 3 Gennaio 2020 alle 12:25
Buon anno anche a te! Sì, il 2019 è stato tutto sommato molto positivo, anche se un po’ strano… Ma sono contenta, e cerco di pensare solo al bello!